Fermiamo! la depressione

Nel depresso è l’umore ad essere diminuito, è come una riduzione dello spessore della persona, si perdono i pezzi delle proprie capacità e volontà.

Depressione potremo definirla dal punto di vista della gestione vitale della persona:
“chiusura sul Presente, cancellazione del Futuro e spesso tormento del Passato”.
E’ come una “Resa, un Abbandono, un Abdicare” della persona.

La diagnosi certa di Depressione implica un’attenta analisi da parte dello psicoterapeuta al fine di individuare, fra le innumerevoli sfaccettature emotive della persona, le caratteristiche proprie del quadro. Per rendere comunque maggiormente chiara e alla portata anche dei meno esperti di questa patologia (se si vuol definirla così) potrei suddividere lo Stato Depressivo in due ampie aree, qui sotto descritte.

La Condizione depressiva “intensa”.

I Motivi: “Ti trovi perso senza più riferimenti, con tristezza e angoscia dilagante o comunque così significativa da bloccarti molte possibilità personali”.
Uno stato di apatia, di isolamento dalla vita possono essere sintomi di uno stato depressivo.
Può avvenire in seguito a una perdita, a una separazione, a un blocco delle possibilità di azione, a una quantità di esperienze che portano una Rabbia e una Tristezza che non trovano pace e soluzioni e possono innescare un ciclo quasi persecutorio.

Questo concerto di dolore, fastidio, nervoso, tristezza, rabbia, isolamento, conduce ad uno stato di smarrimento e di allontanamento completo dalla felicità e porta la persona, senza quasi rendersene conto, nello sconforto e quel che è peggio, nella chiusura e infine alla “RESA”. Questa condizione comporta il chiudersi in un pensiero che interpreta ogni esperienza della vita come uno stato di mancanza, di lacuna, di incapacità, non ci sono più porte o strade, “O MEGLIO NON LE SI VEDONO PIU’”. La persona così si allontana dalla vita.

La Condizione depressiva “ Strisciante”:

I Motivi: A differenza di quello “intensa” questa condizione consiste in una momentanea uscita dalla solita vitalità e dalle capacità consuete, provocata da problematiche incontrate nelle esperienze della propria vita che hanno portato inesorabilmente ad un blocco nel “flusso vitale”.
Il ”flusso vitale” è lo scorrere delle emozioni e delle reazioni del nostro corpo e della nostra mente, vale a dire tutto ciò che può essere considerata una persona nelle sue piene facoltà di sentire e agire.

Occorre stare “CON GLI OCCHI APERTI” perché uno stato di fastidio, di piccolo malessere che non si considera importante, se trascurato potrebbe trasformarsi in disagi anche invalidanti limitando moltissimo le possibilità della persona. Questa condizione porrebbe, ad esempio, limiti alla scelta di un partner adeguato, scarsa motivazione e attivazione nel mondo del lavoro, allontanamento dagli amici, familiari ecc.. Così si perdono un’ampia quantità di occasioni e di benessere personale!

Il Processo psicoterapeutico di risanamento

Occorre un lavoro di ri-emersione da uno stato di siffatto disagio, come “liberare alla vita” perché l’essere imprigionati in una situazione sotterranea, incompiuta, bloccata porta:
- interruzione del presente e cecità del futuro
- chiusura in se stessi
- malessere fisico ed emotivo


E’ necessario individuare insieme allo psicoterapeuta ciò che deve essere mantenuto e ricostruire invece ciò di cui si necessita, in sintesi uno stato di benessere, ricordando la specificità di ogni singola persona.

Occorre risvegliare e far riaffiorare le forze vitali, le origini di queste forze, di questi desideri soffocati, reclusi e trasfigurati (es. nel rapporto con se stesso, con l’altro sesso, nelle scelte di studio o di lavoro, con la propria famiglia, con le proprie passioni ecc) che, attraverso un lavoro psicoterapeutico si sveleranno come un dipinto magnifico ma di cui non si conoscono le qualità e lo “splendore”, perché ancora da restaurare.

E’ un lavoro possibile, ma che necessità impegno e vero desiderio (da parte della persona) e il giusto approccio personale e metodo (da parte dello psicoterapeuta).
La non attivazione delle proprie emozioni porta a una non attivazione dei propri organi vitali, per la profonda associazione che esiste tra la Mente e il Corpo e questo dispone a un circolo nefasto per la persona.

Occorre “Ribaltare” la persona che sentirà, penserà e agirà in modo differente, così si cambiano anche le situazioni intorno a lui/lei, per emergere occorre riscoprire che si ha un corpo e delle motivazioni emozionali che necessitano entrambe di rinascere ed essere ri-accolte.

Ci sono i modi e le forze per realizzarlo!

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