Disturbo dell'orgasmo femminile
Il disturbo dell’orgasmo femminile si manifesta come difficoltà o impossibilità persistente nel raggiungere il piacere orgasmico, sia in modo situazionale che generalizzato. Le cause sono multifattoriali: possono includere aspetti biologici (disturbi neurochimici, alterazioni ormonali), psicologici (ansia, depressione, traumi pregressi) e relazionali, con una significativa incidenza dell’abuso di sostanze e dell’uso di farmaci serotoninergici. Inoltre, la risposta sessuale femminile è fortemente influenzata dal coinvolgimento mentale oltre che dalla stimolazione fisica, con tempi di eccitazione generalmente più lunghi. Gli approcci terapeutici validati includono: Tecniche cognitivo-comportamentali: masturbazione diretta, desensibilizzazione sistemica e focus sensoriale, spesso in chiave mindfulness, per ridurre l’ansia e favorire il rilassamento corporeo. Interventi psicosessuologici e multidisciplinari, utili soprattutto nei casi di comorbilità con disturbi dell’umore o abuso di sostanze. Un’ottica fenomenologica suggerisce di accogliere la sofferenza legata all’esperienza di non riuscita orgasmica, favorendo una posizione di ascolto non giudicante e la riscoperta della dimensione del piacere come evento esperienziale.
Disturbo dell’orgasmo maschile
Nel sesso maschile, la difficoltà orgasmica (anorgasmia o eiaculazione ritardata) è più raramente legata a cause organiche, e dipende spesso da fattori psicologici, relazionali o dall’uso di farmaci. L’orgasmo maschile è generalmente breve (3-10 secondi) e segue normalmente l’eiaculazione, mentre la risposta sessuale include un periodo refrattario che impedisce rapidi orgasmi multipli, differenziandosi dal femminile. Le strategie terapeutiche sono: Interventi psicosessuologici individuali o di coppia, focalizzati sull’educazione alla sensualità, gestione dell’ansia e consapevolezza del vissuto corporeo. L’approccio fenomenologico favorisce lo svincolarsi da aspettative meccaniciste (“funzionare”) e valorizza l’ascolto dell’esperienza di piacere, riconoscendo il ruolo centrale dell'incontro con sé stessi e l’altro nella sessualità.
Riferimenti scientifici e differenze
La letteratura evidenzia che la frequenza e la durata orgasmica sono differenti tra i sessi: nell’uomo la percentuale di raggiungimento dell’orgasmo è circa il 95%, mentre nella donna circa il 70%, con una durata media doppia per il femminile. Inoltre, la donna può sperimentare diverse tipologie di orgasmo (clitorideo, vaginale, multiplo) e spesso necessita di maggior coinvolgimento mentale e relazionale. Il valore di una psicoterapia integrata un intervento psicoterapeutico efficace abbraccia l’unicità della persona, integrando tecniche validate e uno sguardo fenomenologico che restituisce dignità e senso all’esperienza sessuale. Il percorso si costruisce sull’accoglienza del vissuto emotivo di chi vive il disturbo, sulla promozione di consapevolezza corporea e sulla riscoperta della dimensione relazionale del piacere
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