È un disastro la mia vita per via di insulti ed offese continue

Alessandro

Salve , con la mia compagna vivo dal 2011 . Ci siamo conosciuti in una stagione lavorativa a Milano marittima. Lei separata da 7 mesi e con 7 anni in più a me . Io single . Entrambi senza figli dopo la stagione lavorativa siamo ritornati per 2 mesi nelle città natali per poi partire per trovare lavoro a Milano nel gennaio 2012 . Milano non ci offrì nulla e decisi di tornare a Napoli ma nel frattempo , siccome mio fratello vive a Siena , decisi di farglielo conoscere e facemmo una sosta a casa sua . Doveva essere breve per 1 giorno massimo anche perchè il viaggio sarebbe stato lungo e stressante da milano a napoli in un solo giorno . La fortuna volle che in un giorno trovammo lavoro entrambi e dopo 2 giorni gia lavoravamo e decidemmo di starcene a Siena . I primi tempi erano abbastanza tranquilli anche sessualmente fino al maggio 2012 dove scoprii che lei si sentiva con una persona a mio discapito dove stava organizzando di nascosto una vacanza per il forte desiderio che provava a stare con questa persona (10 anni piu piccolo di lei). Io scoprii tutto e decisi di lasciarla ma non ci siamo mai lasciati . Da quel momento in me é cambiato qualcosa soprattutto la fiducia che provavo in lei e forse anche l'amore. Ma con il tempo ho ritrovato entrambi e credo di aver fatto la cosa giusta a provare ad avere un figlio con lei , figlio arrivato nel 2014 . È sempre stata scontrosa con il mondo , offensiva , violenta e dal settembre 2012 che mia madre e mio padre si sono separati , lei mi offende su questioni familiari , pretende soldi da mio padre ogni mese (non arriva a fine mese) , ogni azione della sua famiglia é buona e la mia famiglia fa schifo , ed è terribile . Ogni giorno mi offende sul fatto che io da bambino ho ricevuto un grave problema ai genitali facendomi ritornare spesso sui problemi che ho affrontato fino a 6-7 anni e trasportati nel tempo ma superati con la nascita di nostro figlio . Ovunque si va fa questioni , lotte , denunce e guai se la guardano un po male e spesso è rafforzata dalla sua famiglia a compiere gesti forti come litigi con vicini di casa, in ospedali , o con chiunque le chiede qualcosa . Con la mia famiglia ha rotto i legami e spesso anche la sua famiglia si intromette dicendomi che non sono dalla sua parte per via che io con la mia famiglia ho ancora rapporti . Si decantano PROFESSORI di personalità , offendendo chiunque . Io sono un cuoco e lavoro a stagioni e lei mi chiama precario senza mai fare nulla per la nostra famiglia. Cade tutto dalle mie spalle dalla a alla z , perfino comprargli le mutande perché la sua famiglia vive con 450 euro di pensione al mese in 8 in una casa di 70 mq . Da premettere che la sua gravidanza ë stata difficile per via di 4 miomi di 15 cm che hanno reso un miracolo la nascita di nostro figlio prima e poi dopo 8 mesi si è dovuta recare d'urgenza per asportare l'utero dopo aver ricevuto diverse trasfusioni . La sua arroganza nei miei riguardi è sempre stata massima , il “comandare“ è il suo pane quotidiano , il difendersi la sua famiglia che non mi vergogno a dirlo sta piena ma piena di brutte figure (si picchiano e denunciano fra di loro e poi mangiano a tavola insieme dopo 5 minuti) . Poi la madre che mi chiama per ricordarmi che loro sono persone temute nella zona dove abitano ed infine la mia compagna che mi dice che non mi ama più e che mi sta solo sfruttando minacciandomi di portarsi via il bambino nella casa materna dove a mio avviso non ci sono condizioni tali di serenità , economiche e logistiche per far crescere serenamente un bambino . Chiedo se secondo questo mio racconto possa essere un problema lei oppure il problema ce l'ho io . La mia famiglia ha fatto di tutto per noi , ma lei ogni azione la vede come una cattiveria ( mio fratello ci invita a pranzo e lei crede che lui lo faccia perché non possiamo mettere il piatto a tavola , oppure un mio collega ci invita a cena dice prima si e poi non vuole andare all'ultimo minuto proprio come i capricci che fanno i bambini ) . Infine dico che per quello che ho capito anche con la famiglia dell'ex marito ha avuto gli stessissimi problemi e forse anche di piu intromettendo spesso la sua famiglia per far picchiare l'ex marito . Non so che fare , cosa pensare , se sono io il problema mi faccio curare ma siccome credo di essere abbastanza sano perchè confrontandomi anche con amici e parenti che mi conoscono da 31 Anni mi hanno detto che lei sin dal primo giorno è stata cosi e che non me ne sono mai accorto forse perchè sono o a questo punto ero fortemente innamorato. Non voglio che il bambino soffre per le sue performance dove mi spacca roba di vetro in faccia ecc ecc. Mi ha fatto litigare con tutti gli amici d'infanzia che fortunatamente ho ritrovato a sua insaputa e mi frequento e se lei lo sapesse minaccerebbe di portar via il bambino . È un disastro la mia vita per via di insulti ed offese continue. Illuminatemi !!! Grazie

5 risposte degli esperti per questa domanda

Gentile Alessandro, la situazione che descrive appare decisamente complessa e degna della massima attenzione e purtroppo è difficile risponderle in maniera esaustiva, in ogni caso provo a farlo! Innanzitutto il problema non ritengo che sia lei è certamente non ho ascoltato la voce della sua compagna che sicuramente aggiungerebbe dettagli importanti, io direi che la problematicità del suo caso è insita nella vostra difficile relazione, quindi riguarda entrambi o meglio coinvolge la triade del suo nucleo familiare, voi e vostro figlio! Sicuramente la soluzione esiste e il primo passo da fare è contattare uno psicologo specializzato in psicoterapia, nella sua zona! Le strade che individuo sono due ossia un percorso personale e uno di coppia! Entrambe le soluzioni non si escludono a vicenda; nella terapia individuale, che potrebbe essere un punto di partenza, qualora la sua compagna, per il momento, non si rendesse disponibile ad un percorso di coppia, Alessandro potrebbe trovare molte risposte al suo mantenimento di questa situazione ... Inoltre ritengo utile farle presente che non sarà subendo che renderà felice suo figlio, il quale sta apprendendo che nella vita vince il più forte, vincono le minacce e l'aggressività! La prego di non trascurarsi oltre e tenga presente che l'approccio sistemico si è rivelato molto utile in situazioni analoghe! Spero di esserle stato di aiuto, in ogni caso sono disponibile per qualsiasi eventuale chiarimento. Buon lavoro!

 

Dott. Carlo Enrico Livraghi

Dott. Carlo Enrico Livraghi

Lecce

Il Dott. Carlo Enrico Livraghi offre supporto psicologico anche online

Ciao Alessandro, da quanto scrivi, sembra che tu non stia attraversando un bel periodo... Purtroppo, anche se fornisci un resoconto abbastanza esaustivo della tua situazione, non è così facile rispondere alle tue domande per sciogliere i tuoi dubbi. Visto che però ti stai arrovellando per capire chi di voi due è il problema, ti risponderò dicendoti che solitamente, in questi casi il problema è alimentato e mantenuto da entrambi i componenti della coppia. Si parla quindi di problema sistemico, proprio perché è il sistema relazionale familiare a non funzionare bene. Quindi se cerchi un colpevole, mi spiace dirti che lo siete entrambi in egual misura proprio perché negli anni gli hai permesso di arrivare a tenere certi comportamenti. Sai solitamente gli altri ci fanno ciò che gli permettiamo di farci. Questo naturalmente non vuol dire che non sia possibile cambiare la situazione o trovare una soluzione. Ma per far questo è necessario conoscere bene  il problema e cambiare il vostro sistema di interazione in modo adeguato. Perdonami se non posso essere più preciso, ma il problema che presenti è molto complesso... Per qualsiasi ulteriore domanda o delucidazione rimango a tua disposizione.

Buona giornata

Gentile Alessandro,

la sua storia mi ha molto colpita perché sembra sia cominciata come una bella favola, in cui tutto sembra ‘scorrere’ senza troppe difficoltà, e si è poi trasformata nel tempo in un incubo in cui qualunque cosa sembra difficile e penosa, ogni scelta rischia di essere disastrosa.

La sua compagna ha sempre avuto il fascino di chi vive ogni emozione in modo molto intenso ma, nello stesso momento sente molto forte la mancanza: c’è sempre qualcosa che rovina la bellezza, un motivo per non essere del tutto soddisfatti, qualcosa che non riesce come dovrebbe e così via. Sebbene questa sua ‘intensità’ sia stata avvolgente e coinvolgente, tuttavia lei si trova ora nella posizione di chi, più di ogni altro, delude le aspettative della sua compagna, è il più imperfetto tra gli imperfetti. Naturalmente, la sua compagna usa poi i sensi di colpa per tenerla comunque legata a lei. Posizione decisamente scomoda!

Sicuramente la vostra vita non è stata facile fin’ora, ma la verità è che nessuna vita è facile: tutti hanno una battaglia da combattere, anche se non la condividono con noi o non gradiscono renderla ‘pubblica’. Tuttavia alcuni, come mi sembra capire essere il caso della sua compagna, cercano in qualche modo di trovare sollievo condividendo il loro malessere con gli altri, cioè rendere gli altri infelici come loro. Questa spesso è una questione caratteriale, che si inasprisce o affievolisce con le vicende della vita, ma che rimane comunque presente nel tempo. Voglio dire che se non si comportasse in questa maniera con lei, troverebbe sicuramente qualcun’altro da affascinare e poi vessare. Sebbene la dinamica tra di voi sia sicuramente particolare e specifica per la vostra storia, sebbene la responsabilità di un rapporto intimo sia sempre condivisibile tra due, mi sento di poterle dire che molte delle strategie che la sua compagna usa per non restare da sola, non hanno a che fare specificamente con lei ma con la sua storia e le sue paure, rimaste forse per troppi anni prive di cure professionali.

D’altra parte mi sento di doverle dire che la sua compagna non può farle niente senza il suo consenso. In altri termini il tentativo di farla sentire impotente, in colpa e di farla vergognare di sé, controllando così i suoi comportamenti e le sue emozioni, non servirebbe a nulla se anche lei non fosse disponibile a credere che lei ha ragione! Da qualche parte, forse, anche lei è convinto di valere quanto lei dice, o forse si è abituato a pensarlo a furia di sentirlo! Io non vi conosco ma credo di non sbagliare se dico che lei può sopravvivere anche senza la sua compagna, e magari trovare anche maggiore soddisfazione come uomo e come padre.

Per quanto riguarda invece suo figlio, sono d’accordo con lei: non ci sono le condizioni per farlo vivere serenamente, al momento. Probabilmente una separazione, al di là del primo momento di confusione, potrebbe solo giovare sia a lei che a suo figlio, che ritroverebbe se non altro un padre più sereno e soddisfatto. Immagino che parte della sua titubanza sia dovuta anche al tipo di lavoro che fa, che la impegna in orari che mal si accordano alla vita di un bambino. La invito tuttavia a tener conto delle risorse che ha intorno: mi sembra che fratello, genitori ed amici siano comunque disposti a sostenerla.

Per questi motivi potrebbe esserle d’aiuto contattare il consultorio di zona, così da poter analizzare più nello specifico le caratteristiche specifiche della sua situazione e i suoi punti di forza, e poter stabilire quindi un percorso condiviso che la porti al di fuori di questa situazione, francamente invivibile.

Le faccio fin da ora i miei migliori auguri.

Caro Alessandro,

la tua storia è una storia che ho incontrato spesso sul mio cammino.Spesso crediamo che fare un figlio sia la soluzione dei nostri problemi,ma non è così. Le situazioni complicate ci attraggono,ma poi paghiamo lo scotto e ti assicuro che è caro. Io non sono per le unioni fondate sul denaro,posizione o altro, ma quando alla base c'è la passione, che non è amore,facciamo le cose in maniera frettolosa: IL FUOCO BRUCIA. 

Io mi chiedo se lei ti ha mai amato. Cercare lavoro insieme, fare un figlio insieme e poi continue umiliazioni e dei genitori, quelli di lei, che la proteggono continuamente impedendole di crescere. Ha avuto sempre qualcuno, forse, che le ha risolto i problemi, quindi anche il problema dell'infedeltà è stato risolto da una terza persona, il bambino che tu stesso hai voluto.

Io spero che in tutta questa confusione,almeno tuo figlio sia rimasto accanto a te. Non temere le persone influenti, quando devi decidere, perchè l'unico padrone di te stesso, delle tue emozioni e del tuo cuore sei tu, quindi non aver paura.

Riprenditi i tuoi amici che sicuramente sono rimasti lì ad aspettarti. Magari qualcuno ti tirerà un pugno perchè ti vuole bene, ma poi ti abbraccerà ringraziando il cielo di averti ritrovato. Il segreto è nell'amare se stessi in maniera sana e di cercare in una donna quello stesso amore che vorremmo dare noi. Non dobbiamo accontentarci, ma capire che il rapporto di coppia è un rapporto a due, dove entrambi vogliono la stessa cosa, l'amarsi o avere un bambino. Quello è un amore vero, sano e maturo, quindi te lo auguro.

Un abbraccio

Caro Alessandro,

tante sono le informazioni che lei ha scritto ma mi permetto di anticiparle la questione primaria che dovrebbe poterla introdurre in un percorso potenzialmente risolutivo.Si chieda se avrà o meno la collaborazione della madre di suo figlio,si domandi se riuscirà a non essere solo in questo sia richiesta di aiuto.Se così fosse un terapeuta familiare potrebbe cercare di mediare questo caos descritto altrimenti si troverebbe solo a dover chiedere aiuto ad un legale per far valere i suoi diritti (nella misura in cui questi ultimi siano stati o meno lesi).

 

Dott. Giovanni Tempesti

Dott. Giovanni Tempesti

Siena

Il Dott. Giovanni Tempesti offre supporto psicologico anche online