C'è stato un allontanamento emotivo e sessuale e di vita sociale

stefano

Buongiorno, chiedo a voi un punto di vista. Sono di fronte ad un momento di grande difficoltà. Ho 45 anni e una relazione con una compagna quarantenne da 10 anni. Conviviamo parzialmente da cinque anni e stabilmente (dopo il mio ritorno da un trasferimento lavorativo) da sei mesi. La nostra storia è stata molto gioiosa e appagante da tutti i punti di vista, precipitando però nell' ultimo anno. Ci conosciamo da sempre e ci eravamo già frequentati quindici anni fa, poi però il flirt non è continuato perché all' epoca volevo fare altre esperienze e non me la sentivo di coinvolgerla in un qualcosa che sentivo essere non stabile. Dopo cinque anni quindi sono tornato alla carica e, dopo sue resistenze e dubbi, abbiamo vissuto il nostro amore. Sono stati anni belli e difficile allo stesso tempo, perchè nel frattempo abbiamo affrontato il lutto per la perdita di suo padre ( la mamma era già deceduta qualche anno prima) e varie difficoltà lavorative. Quattro anni fa abbiamo trovato un lavoro stabile entrambi, io ho dovuto però trasferirmi fuori. Anche gli anni di lontananza, pur con le ansie e le difficoltà sono stati superati e da Gennaio siamo tornati a vivere finalmente insieme. Il motivo principale della crisi che stiamo vivendo è la genitorialità. Non ho avuto mai un forte desiderio di essere padre. In questi anni non abbiamo mai fatto progetti in questo senso, anche lei non era stata mai una entusiasta dell' idea. Tre anni fa abbiamo aperto alla possibilità e c'è stata un prima gravidanza, che di comune accordo abbiamo deciso di interrompere per dei grossissimi problemi nello sviluppo del piccolo. L' anno scorso a Maggio c'è stata una nuova gravidanza, (anche se io ero molto meno convinto della prima volta), che è terminata con un aborto spontaneo. A questo punto dentro di me si è spento un interruttore, la voglia di essere padre se ne è andata completamente, ho pensato che avremmo potuto vivere bene il nostro amore come avevamo fatto sinora senza bisogno di essere genitori ed essere felici tra noi, con le nostre passioni ed interessi. Inoltro mi immagino tra quindici anni essere padre di un ragazzo/a adolescente e mi sento fuori tempo, sia come energia e come età. Da parte sua, invece, dopo la prima gravidanza, essere madre è diventata una esigenza fortissima. A Luglio, dopo la seconda gravidanza, mi ha chiesto di farle sapere come vedevo la situazione. Io sono stato mesi macerato dal dubbio, cercando di scavare dentro di me, sapendo che al momento la risposta era no ma che non ne ero sicuro al cento per cento e con quella risposta avrei messo in crisi la relazione. Alla fine cinque mesi fa, messo alle strette, ho detto che non me la sentivo piu'. Da allora è iniziato un periodo molto brutto, con silenzi, accuse da parte sua di averle fatto perdere mesi di tempo per avere una risposta, di indecisione. C'è stato un allontanamento emotivo e sessuale e di vita sociale. Adesso stiamo cercando di uscire da questa impasse, io voglio provare a risollevare il nostro amore, ma mi dice che non ho il coraggio di chiudere la relazione per codardia. La amo ancora ma a volte credo che il rapporto sia troppo sfilacciato e non sento la sua fiducia. Grazie per ogni contributo.

3 risposte degli esperti per questa domanda

Carissimo Stefano, ho letto attentamente quanto da Lei descritto e ritengo che la Sua compagna non abbia tutti i torti!! Le storie di noi tutti - su questo pianeta - prima o poi devono avere delle evoluzioni e credo che la vostra storia d'amore - ora, in questo esatto  momento -  abbia diritto ad evolversi!! In 10 anni di relazione approdata poi alla convivenza mi sembra che la naturale aspirazione sia quella di diventare genitori. Anche se non è Lei il primo a non avvertire questa esigenza!! Di solito quello che alcuni chiamano istinto materno/paterno' arriva solo quando si ha 'la materia prima'  cioè il bambino/figlio!!

La vostra storia di amore è stata finora bella, armoniosa, gioiosa ma ora è arrivato un momento critico! Su una questione molto seria e problematica (per aborti della compagna). Bene è proprio ora che si dovrebbe dimostrare quanta forza e quanto amore avete coltivato!! E' proprio ora che va abbandonato "IO  e  "TU" e finalmente costruire la coppia cioè il "NOI"!!  Ci rifletta molto bene su questo concetto e forse capirà che si deve  cresce (insieme) affrontando le difficoltà e non fuggendo o rintanandosi nelle paure ed ansie che assalgono noi tutti nei momenti decisivi della vita.  Stefano prenda il coraggio e affronti l'argomento e soprattutto aiuti la Sua compagna in questo momento piuttosto difficile per lei che sicuramente la fa soffrire molto!! Potete provare a consultare un terapeuta di coppia ma io ritengo che sei Lei analizza con calma i pro e i contro della questione si accorgerà che forse sta drammatizzando un po' troppo la situazione!!

Da ultimo Le voglio dire che Lei ha un'età in cui può certamente ancora avere un figlio/a ... sa meglio di me che alcune persone hanno figli in un'età molto più grande della Sua..... ma di questo potete parlarne entrambi con un bravo ginecologo/a. Con i miei migliori auguri e un  cordiale saluto.

L’amore è una condizione necessaria, ma non sufficiente per un progetto di vita. E’ necessario condividere e avere una visione che permetta di tracciare un percorso comune. Un tema così importante come quello che tu sollevi può dividere e deve essere affrontato cercando di sintonizzarsi ognuno sul bisogno dell’altro per aprirsi ad ogni eventuale possibilità.

Posizioni  divergenti aprono una crisi nella coppia che interroga entrambi su cosa significa amare l’altro e fin dove posso spingermi per proteggere e curare la relazione.

Gentile Stefano, sicuramente in un rapporto essere sinceri e non cedere nell'accontentare l' altro per paura di perderlo è una decisione saggia e matura. Razionalmente non si sente adeguato a diventare padre, un pò per indole, un pò per le sagge riflessioni, di essere arrivato ad una età non più giovanissima, rispetto alle energie necessarie, per seguire nella crescita un bambino. E' pur vero che qualunque ragionamento non potrà sostituire le sue emozioni di fronte ad un evento come il diventare genitore e quindi solo attraverso l' esperienza si può capire se la nostra scelta è stata quella più giusta. Nessuna sapienza deriva dal solo pensare bensì dall' esperire. Detto questo, bisognerebbe chiedersi che cosa lei e la sua compagna vi aspettate e chiedete alla vostra relazione. In quanto relazione per ricucirla si deve tenere conto dei sentimenti e dei desideri di entrambi. Se lei ritiene di voler affrontare questo momento difficile provando a vedere se si può recuperare il rapporto, chieda alla sua compagna se ha voglia di provare con una terapia di coppia. Consiglio un approccio Sistemico-Strategico.

Cari Saluti