La mia vita non mi piace più

Noemi

Gentili dottori ripongo in voi un piccolo aiuto, Vivo da 11 con una persona che non vuole figli e famiglia e neanche sposarsi voglio una famiglia e una vita normale ma la vita non mi ha dato questa opportunità, mi sento vecchia per ricominciare una nuova vita e non ho più voglia dopo tante delusioni, non ho una famiglia che mi dia un appoggio e quindi mi sento sola , l'unica cosa positiva è il mio lavoro ma a me fare carriera, guadagnare tanto per potermi permettere tutto non mi soddisfa io ho bisogno di altro e de per questi che questa vita non mi piace e non la voglio più vivere, perché nella mia vita l'unico obbiettiv la mia vita non mi piace più sono una ragazza di 32 anni, vivo di regole e vorrei vivere d'emozioni sensazioni che ormai non percepisco più da anni , sentimentalmente non ho mai trovato la persona giusta per me ma mi immergo talmente tanto nella storia che alla fine soffro a talpunto da pensare di non vivere più.o era la famiglia e pensare che non sarà mai così non mi darà mai un motivo per vivere.

12 risposte degli esperti per questa domanda

Cara Noemi

sii contenta che economicamente stai bene e il lavoro ti offre possibilità. 

"vivo di regole e vorrei vivere d'emozioni sensazioni" dici con chiarezza e forza. Chi ti impedisce di fare così. Solo tu puoi decidere di dare più spazio alle emozioni con scelte appropriate e autonome. Non far dipendere dagli altri il tuo star bene. Prendi coraggio e chiediti concretamente cosa ti piace e vuoi e poi mettilo in pretica. Non far dipendere troppo dagli altri la soddisfazione dei tuoi desideri. Vivere spesso significa decidere cosa si vuol fare. Decidi di farlo!

Salve Noemi, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

Dott. Francesco Damiano Logiudice

Dott. Francesco Damiano Logiudice

Roma

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Carissima Noemi,
leggere queste frasi redatte da una donna di soli 32 anni è un pugno allo stomaco.
Ne ha mai parlato col suo compagno di queste esigenze? Avete mai fatto percorsi di psicoterapia di coppia? Vi siete mai confrontati anche con altre coppie? 
Se tutti questi tentativi li ha già fatti, una strada possibile è lavorare sulla sua autostima. Probabilmente il compagno non vuole cambiare, e sta bene avere la fidanzata che guadagna bene e non passa il tempo tra pannolini e obblighi matrimoniali di vario genere. Questo lo sa Lei e lo sa il Suo partner.
Forse è arrivato il momento per esser più egoista, pensare a sé stessa e mettere le Sue priorità davanti a tutto. Anche a costo di lasciare una relazione di 11 anni.
Se è davvero ciò che sente veramente quello di creare una famiglia tradizionale, con un marito e dei cuccioli, le suggerisco di seguire questo suo desiderio.
Gli anni passano inesorabili, lo sa. 
Prima di rinunciare alla vita, le tenti tutte. 
Ci provi, almeno.
Un caro saluto,
Dr Bruno Marzemin

Dott. Bruno Marzemin

Dott. Bruno Marzemin

Padova

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Nel senso comune le emozioni vengono distinte in positive o negative, i più lungimiranti individuano una valenza positiva e negativa in ciascuna emozione, mentre nell'ottica MDPAC le emozioni sono esclusivamente protettive e migliorano sia la qualità degli stinti che è quella dei pensieri. Le sue parole sono un urlo colmo si bisogno di cambiamento e il primo gradino per iniziare a prendersi cura di sé è proprio quello di lasciarsi aiutare e valorizzare dalle proprie emozioni. Noi entriamo in relazione con gli altri così come le varie parti di noi entrano in rapporto tra loro mettendo in campo i modelli relazionali che abbiamo acquisito durante l'infanzia nell'interazione con i nostri genitori. Le indicherei di rivolgersi a un professionista per comprendere meglio quali sono le sue risorse le sue difficoltà approfondendo la sua storia personale e familiare. 

Tra le modalità di intervento più efficaci si annoverano la mindfulness, l'EMDR, il training autogeno bionomico, l'ipnosi e l'MDPAC.

Buona fortuna.

Dr. Cisternino (ricevo a Torino e online).

 

Buongiorno 

Mi pare, leggendo la sua lettera, che in qualche modo si sia già risposta da sola. Credo sarebbe utile per lei iniziare un percorso per comprendere il perché nonostante abbia ben chiaro in mente ciò che desidera e ciò che non vuole rimanga lo stesso in un limbo.

Rimango a disposizione 

Dott.ssa Buono

 

Buonasera Noemi,

la condizione psicologica che lei sta vivendo evidenzia una sofferenza interiore che in questo momento la sollecita verso una presa in considerazione del malumore, della mancanza di motivazione ed un relativo abbandono. Appare una infelicità verso la coppia e nel progetto di vita. La sua età adulta le consente di potere aspirare verso un bilancio diverso da quello ripiegato che lei propone. Ha avvertito come la rigidità, le regole, limitino l'espressione affettiva e il vivere le emozioni pienamente. Quel piccolo aiuto che richiede, indirizza verso un consulto psicologico-psicoterapeutico che potrà consentire una migliore capacità di vivere la sua affettività, le emozioni, la socialità. Lei esprime consapevolmente di avere percepito il limite dell'attuale stato La relazione terapeutica permette in modo unico ed esclusi di affrontare la sua vita trascorsa e il suo presente procedendo in modo graduale a ciò che lei intenderà affrontare.

Gentile Noemi,

Comprendo che questa situazione possa essere molto difficile. È fondamentale riconoscere che i sentimenti e i desideri di una persona sono validi e meritano attenzione. Avere il desiderio di una famiglia e di una vita che rifletta i propri valori e aspirazioni è assolutamente legittimo.

In una situazione come questa, potrebbe essere utile prendersi del tempo per riflettere sui propri bisogni e desideri. È importante considerare se la relazione attuale è in linea con questi bisogni e aspirazioni. A volte, rimanere in una relazione per abitudine o per paura del cambiamento può portare a un senso di insoddisfazione a lungo termine.

Esplorare le proprie paure e resistenze al cambiamento può essere un passo importante. La paura di sentirsi soli o di non trovare un altro partner è comprensibile, ma è essenziale ricordare che la propria felicità e realizzazione personale sono fondamentali.

Dott. Matteo Piccioni

Dott. Matteo Piccioni

Torino

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Buonasera Noemi,

32anni per pensare di rinunciare alla vita sono davvero troppo pochi! Lo sconforto è legittimo dopo le delusioni ma la domanda è: perchè ostinarsi in una relazione che dopo 11 anni NON è ciò che desidera? a che scopo? Accontentarsi?

 A quanto e a cosa deve rinunciare per fare funzionare ciò che non sta andato bene?  Qualcuno ha scritto " Non lasciarti ingannare dalla nostalgia  ciò che "potrebbe essere". Non può essere nient'altro. Altrimenti lo sarebbe"

Come giustamente lei scrive il lavoro non può e non deve essere l'unica fonte di soddisfazione!!!

Vecchia per ricominciare, a 32 anni?

Penso che potrebbe avere più fiducia di lei stessa , avendo BEN presente ciò che desidera, girare l'angolo e andare verso una nuova strada, nuove opportunità che appaghino il bisogno di una famiglia, di emozioni e sentimenti che danno senso alla vita!

NON RINUNCI ma agisca!!

Ci dia notizie

Dott.ssa Rosalba Anfosso Boscolo

Gentile Noemi, cosa le fa dire che è vecchia? Da ciò che scrive ha le idee chiare su cosa desidera: una famiglia, dunque cosa la tiene lì in una situazione che non la fa star bene e che non contempla questa prospettiva?

Le consiglio di fare un lavoro serio su queste domande aiutata da un professionista, perché solo trovando queste risposte potrà, se lo vorrà, cambiare lo stato delle cose.

Le faccio i miei migliori auguri.

AR

Dott.ssa Angela Ragnetti

Dott.ssa Angela Ragnetti

Bologna

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Gentile Noemi, dalle sue parole emerge l'insoddisfazione e la percezione chiara di quel che vorrebbe per sè. Che cosa le impedisce di realizzare i suoi desideri? Quali pensa che siano gli ostacoli? Facile credere che siano esterni gli impedimenti, ma se fossero interni? Questo potrebbe scoprirlo facendo un lavoro su di sè, narrando la sua storia. Provi a valutare la possibilità di rivolgersi ad un professionista per farsi aiutare a guardare a ciò che la fa soffrire da una prospettiva nuova. Dott.ssa Franca Vocaturi

Buongiorno Noemi 

Dalle sue parole percepisco una profonda sofferenza, data dal fatto di non riuscire a modificare una situazione stagnante che non le porta serenità e felicità. Una difficoltà al cambiamento data soprattutto dalla paura del non sapere cosa può capitarle nella vita se dovesse intraprendere delle scelte differenti.

Potrebbe tornarle utile affrontare un percorso psicologico, che le permetta di approfondire queste tematiche, comprendere con maggior serenità cosa desidera realmente ed intraprendere dei cambiamenti produttivi nella sua vita con strategie comportamentali che le permettano di raggiungere la felicità desiderata.

Mi contatti anche solo se desiderasse avere dei chiarimenti sul percorso e sugli obiettivi da porsi, con un percorso di terapia breve strategica.

Mail : doctor1@live.it

Cordiali saluti Tricarico Valentina 

 

Dott.ssa Valentina Tricarico

Dott.ssa Valentina Tricarico

Genova

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Buongiorno Noemi,
grazie per aver condiviso la sua esperienza. Comprendo la situazione di fragilità e di sofferenza che sta vivendo. Non deve essere semplice mettere in discussione una relazione di undici anni. Oltre ai punti di debolezza, che lei descrivere, si evidenziano dei punti di forza, è una donna in carriera ed è ben consapevole di quelli che sono i suoi obiettivi nella vita. È importante considerare che, oltre alla coppia, ci siamo noi individui con i nostri desideri, emozioni, obiettivi. 
Un percorso psicologico potrebbe esserle utile per esplorare al meglio questi aspetti, favorire una migliore comunicazione con il suo compagno per comprendere insieme a lui se le vostre strade e i vostri desideri possano avere un punto di incontro. È sempre difficile pensare di dover ricominciare da capo, sicuramente alla sua età ha ancora la possibilità di farlo e di essere felice! 
Rimango a disposizione per qualsiasi necessità.

Dott.ssa Laura Galati

Dott.ssa Laura Galati

Dott.ssa Laura Galati

Torino

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