Paure dilaganti in mia figlia e incapacità di descrivere eventuali disturbi fisici

Vincenzo

Buongiorno,
da circa un mese e mezzo mia figlia di quasi 10 anni ha avuto un esplosione di paure di tutti i tipi che tra l'altro condivide principalmente con me che sono il padre e che, in tutta onesta ha avuto e ha ancora molte di queste paure ( ipocondrie e anche io da bambino avevo alcune delle sue paure).
Il contesto su cui si sono innescate queste paure è una seconda quarantena della sua classe per COVID ( molto sentita da mia figlia perchè coinvolto il suo migliore amico risultato positivo), la nascita del secondo fratellino a ottobre (lei è la prima e abbiamo un secondo genito di 6 anni) e un periodo di circa un anno d'ipocondria del sottoscritto il papà, precedente allo scoppio del covid. La mia ipocondria prima era rivolta proprio verso di lei a seguito di un problema ematico significativo (piastrinopenia) 5 anni fa, risoltosi completamente nell'arco di un mese, e da agosto 2019 fino a fine 2020 si è ribaltata su di me con pochissime fasi acute, ma molte fasi leggere.
Durante la quarantena prima delle vacanze di dicembre mia figlia ha un lieve mal di pancia e poi inizia a lamentare un lieve fastidio alla minzione che il pediatra sta ancora indagando perchè da un lato lei non sa dire se sente ancora fastidio oppure no ( penso di.. forse..no ma forse sto mentendo e lo sento o viceversa..) e dall'altro dagli esami delle urine emerge una lieve infiammazione.. ( resto degli esami vanno bene)
Nello stesso momento mia figlia inizia a confessare mille paure di ogni tipo:
ovviamente fisiche ipocondriache: ho male alla fronte ma dura 5 minuti, prima di andare a scuola ho mal di pancia poi sparisce, mi sento la febbre, ho paura di vomitare.. e se vomito a scuola.. ho l appendicite e conclama anche alcune malattie importanti che sente dire alla televisione o in passato ho detto io ( conclama anche sintomi tipici del covid come non sento gli odori). Questo a casa, ma con il pediatra e altri dottori che l hanno visitata spesso non sa descrivere le sue sensazioni ( emblematico la domanda di un infermiera: ha male da qualche parte? lei ci pensa un po..risponde no..poi dopo 10 secondi si corregge forse ho male in mezzo alle gambe). Anche con noi genitori non è più in grado di dire se ha un dolore o no, ma parla di sensazione, fastidio, paura, pensa di ecc..e spesso si contraddice in breve tempo sui sintomi descritti...
paure religiose: sta facendo catechismo e ha paura dei peccati, si autodenuncia per pensieri che lei ritiene sbagliati ( ho pensato una cosa brutta sul fratellino, ho pensato che non sono sicura di voler essere amica di.. ho paura del diavolo . Anche la maestra ci ha riferito questo comportamento strano di autodenunciarsi: maestra forse ho tentato di copiare da..ma poi non l ho fatto..
paure sessuali: ho paura di essere lesbica, di essere bisessuale..ho immaginato questa scena con il mio compagno..ovviamente io sono un po sorpreso della precocità di queste emozioni visto che parliamo di una bimba di 4 elementare, ma ho capito che tra compagni di scuola ogni tanto affrontano l'argomento.
paure generiche: ho paura di essere stata adottata, ho paura che tu e mamma vi lasciate, ma ho anche paura che rimaniate da soli e vi coccolate...
paure indefinite: oggi mi ha detto che aveva paura di essere morta e che stesse sognando di essere al parco giochi..
Per aiutare a capire il contesto sottolineo che riferisce queste paure per il 99% al sottoscritto il papà e ne parla pochissimo con la mamma ( molto impegnata con il neonato appena arrivato).
Quando cerchiamo di capire se il fastidio ad urinare sia vero o inventato e cerchiamo di distrarla lei è molto scaltra e dice: papa mi distrai perche sto facendo pipi oppure si accorge se la guardo con un occhio più attento quasi clinico.
Prima di questa fase aveva solo paura di dormire da sola e sottolineo, visto che so che è importante, che dorme ancora con la mamma e non si sente tranquilla neanche a dormire in cameretta con il fratellino di sei anni ( ovviamente su questo faccio autocritica perchè noi lo tolleriamo per non cambiare continuamente letto la notte quando lei si sveglia e viene in quello matrimoniale). Le maestre ci hanno detto che non parla mai del fratellino appena nato e ignora il fratello di sei anni quando va a trovarla nella sua classe. Per fortuna le paure stanno un pochino diminuendo..sono più forti la mattina a inizio della giornata e nei primi giorni della settimana.
Per me papà e una situazione molto stressante perché innanzitutto non riusciamo a capire se il piccolo fastidio nell aminzione stia continuando oppure sia ingigantito e soprattutto se possa essere collegato tutto all'aspetto psicologico visto che sia il fastidio sia le paure sono emerse nello stesso momento. La bambina si distrae molto con nonni e zii, ma a differenza di prima non vuole, ad esempio dormire nel weekend dai nonni.
Io cerco di ascoltare tutte le sue paure e confutarle con dimostrazioni reali...avendo fatto anche alcune sedute dallo psicoterapeuta per l'ipocondria cerco di evidenziare alcuni aspetti evidenti che dimostrino la natura psicologica di alcuni sintomi fisici..
La domanda è: visto che non si tratta solo d'ipocondria..è uno stato generale d'ansia..un pochino di depressione oppure la paura di non essere al centro dell'attenzione...? Puo essere anche un fatto legato ad un cambiamento ormonale che anticipa il menarca visto che il ginecologo di mia moglie ha imputato anche i sintomi fisici relativi alla minzione al cambiamento graduale dell'apparato genitale??Quando riusciamo a stare fuori casa e interagisce con gli amici, nel rispetto delle norme anticovid.. la vediamo abbastanza spensierata..

1 risposta degli esperti per questa domanda

Ciao Vincenzo, sicuramente sua figlia ha un grave disturbo d'ansia con comorbilità legate ad un leggero disturbo depressivo. Le cause possono ravvedersi tanto nella situazione legata alla pandemia ma anche all'ansia che lei stesso vive e che seppur involontariamente, trasmette. Sarebbe opportuno una terapia familiare per comprendere cosa accade e per aiutare sua figlia a fare fronte ai tanti cambiamenti e alle tante situazioni stressogene.