Gentile Signora,
La ringrazio per aver condiviso una preoccupazione così delicata. Le sue parole descrivono non solo l'apprensione di una madre, ma anche una grande lucidità nell'osservare sua figlia e nell'ipotizzare le cause del suo comportamento. Il gesto di masticare il cibo per poi sputarlo, unito al "fastidio alla gola" che la bambina lamenta, è un segnale importante che merita tutta la nostra attenzione.
Le sue intuizioni sono entrambe molto valide. L'episodio del budello della salsiccia è un candidato fortissimo come evento scatenante. Un'esperienza di quasi soffocamento, anche se lieve, può generare una paura intensa e specifica di deglutire, nota come fagofobia. In questi casi, il cervello crea una potente associazione tra la deglutizione e il pericolo. Il "fastidio" che sua figlia sente potrebbe essere la manifestazione fisica di questa ansia: la paura tende i muscoli della gola, creando una reale sensazione di "nodo" che, a sua volta, rinforza la convinzione che deglutire sia pericoloso. Masticare e poi sputare diventa quindi una strategia per sentirsi al sicuro, un modo per godere del sapore del cibo senza affrontare l'atto che la spaventa.
Allo stesso tempo, la sua riflessione sul litigio tra lei e suo marito è altrettanto preziosa. I bambini sono estremamente sensibili al clima emotivo che li circonda e un conflitto genitoriale può generare ansia e insicurezza. A volte, il disagio interiore trova una via d'uscita attraverso il corpo, e il "fastidio alla gola" può essere la somatizzazione di una tensione che la bambina non sa come esprimere a parole. È anche possibile che, in un momento di instabilità familiare percepita, il controllo sul cibo diventi l'unico modo per gestire le proprie emozioni.
È molto probabile che i due eventi si siano sommati: l'incidente a tavola ha creato una vulnerabilità, e il successivo clima di tensione ha reso più difficile per sua figlia superare quella paura.
Un professionista potrà aiutarvi a capire più a fondo l'origine del disagio e a lavorare con la bambina, attraverso il dialogo, per elaborare le sue paure. Ricordi che chiedere un supporto specialistico non è un segno di debolezza, ma un gesto di grande amore e cura.
Cordiali Saluti