Rifiuto del cibo

Amy

Mia figlia non è mai stata una gran mangiona, ma ultimamente, oltre a essere selettiva come lo è sempre stata, rifiuta il cibo che le propongo: si fa il boccone, lo mastica e lo sputa nel tovagliolo. In più, mi dice che sente un fastidio alla gola. È iniziato tutto da un giorno in cui stava consumando la salsiccia: il budello le restò incastrato in gola. Oppure, potrebbe essere stato un litigio tra me e mio marito, probabilmente. Non so come aiutarla.

6 risposte degli esperti per questa domanda

Buongiorno cara mamma, comprendo il disagio, il senso di impotenza e la preoccupazione dietro questo messaggio. Suggerirei di approfondire la questione mediante una consulenza psicologica. È frequente che alcuni episodi portino poi a evitare tutto ciò che è connesso con quegli eventi e soprattutto la tendenza a generalizzare, in quanto persiste il sistema di allarme, che non riesce a disattivarsi, percependo un pericolo costante.

Resto a disposizione in caso di bisogno. 

Cordialmente,

Dott.ssa Lovero 

Dott.ssa Francesca Lovero

Dott.ssa Francesca Lovero

Bari

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Buon pomeriggio Amy,

Sarebbe fondamentale lei prendesse in considerazione il peso della figlia e se sotto i 50kg iniziasse a considerare l'idea di proporle un percorso terapeutico. 

Laddove la figlia non fosse predisposta e il peso lo permette, potreste iniziare lei e il marito un percorso per capire come aiutare la figlia in maniera indiretta.

I disturbi della nutrizione e dell'alimentazione sono particolarmente insidiosi ed è importante essere attenti e non sottovalutarli. 

Un caro saluto.

Dottoressa MArgherita Silei

Dott.ssa Margherita Silei

Dott.ssa Margherita Silei

Perugia

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Buongiorno, 

ci sono due modalità a mio avviso attraverso le quale potrebbe aiutare sua figlia, la prima riguarda il suo modo di "affrontare" il problema alimenare della figlia e il secondo il possibile vissuto "pesante" che sua figlia ha probabilmente vissuto nel’essersi soffocata con il budello.

Io consiglio quantomeno una consulenza per valutare la questione in maniera più specifica.

restando a disposizione, saluto cordialmente

Dott. Sebastiano Pegorer

Dott. Sebastiano Pegorer

Dott. Sebastiano Pegorer

Treviso

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Gentile Signora,

La ringrazio per aver condiviso una preoccupazione così delicata. Le sue parole descrivono non solo l'apprensione di una madre, ma anche una grande lucidità nell'osservare sua figlia e nell'ipotizzare le cause del suo comportamento. Il gesto di masticare il cibo per poi sputarlo, unito al "fastidio alla gola" che la bambina lamenta, è un segnale importante che merita tutta la nostra attenzione.

Le sue intuizioni sono entrambe molto valide. L'episodio del budello della salsiccia è un candidato fortissimo come evento scatenante. Un'esperienza di quasi soffocamento, anche se lieve, può generare una paura intensa e specifica di deglutire, nota come fagofobia. In questi casi, il cervello crea una potente associazione tra la deglutizione e il pericolo. Il "fastidio" che sua figlia sente potrebbe essere la manifestazione fisica di questa ansia: la paura tende i muscoli della gola, creando una reale sensazione di "nodo" che, a sua volta, rinforza la convinzione che deglutire sia pericoloso. Masticare e poi sputare diventa quindi una strategia per sentirsi al sicuro, un modo per godere del sapore del cibo senza affrontare l'atto che la spaventa.

Allo stesso tempo, la sua riflessione sul litigio tra lei e suo marito è altrettanto preziosa. I bambini sono estremamente sensibili al clima emotivo che li circonda e un conflitto genitoriale può generare ansia e insicurezza. A volte, il disagio interiore trova una via d'uscita attraverso il corpo, e il "fastidio alla gola" può essere la somatizzazione di una tensione che la bambina non sa come esprimere a parole. È anche possibile che, in un momento di instabilità familiare percepita, il controllo sul cibo diventi l'unico modo per gestire le proprie emozioni.

È molto probabile che i due eventi si siano sommati: l'incidente a tavola ha creato una vulnerabilità, e il successivo clima di tensione ha reso più difficile per sua figlia superare quella paura.

Un professionista potrà aiutarvi a capire più a fondo l'origine del disagio e a lavorare con la bambina, attraverso il dialogo, per elaborare le sue paure. Ricordi che chiedere un supporto specialistico non è un segno di debolezza, ma un gesto di grande amore e cura.

Cordiali Saluti

Dott. Raffaele Sollecito

Dott. Raffaele Sollecito

Bari

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Buongiorno Amy,

grazie per il suo messaggio.

Lei descrive un momento in cui il budello restò incastrato in gola a sua figlia.

Questo evento potrebbe aver causato in sua figlia una piccola "fobia" o ansia associata al cibo. A causa della paura, potrebbe aver amplificato il fastidio e posto maggiore attenzione alla gola.

Un altro evento è il litigio tra lei e suo marito.

Questo potrebbe aver scatenato in sua figlia dell'ansia o dell'insicurezza, che combatte tramite un bisogno di controllo.

Cosa potrebbe fare?

Potrebbe rendere il pasto un momento rilassato, manifestare rassicurazione e ascolto.

Ovviamente, andrebbe verificato che non vi sia davvero un problema alla gola che causi il fastidio.

Coccole e momenti di gioco prima e dopo il pasto possono creare occasioni che servono a ricostruire sicurezza.

Può anche tenere monitorato quali cibi mangia più volentieri e quali no.

Filippo

Dott. Filippo Arnoldi

Dott. Filippo Arnoldi

Bergamo

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Gentile Signora,

Il comportamento alimentare di sua figlia, associato al fastidio alla gola, potrebbe essere la conseguenza di un episodio vissuto con disagio o di una tensione emotiva non espressa. In questi casi, è utile osservare con attenzione e delicatezza, evitando pressioni durante i pasti e favorendo un clima sereno. Qualora il disagio dovesse persistere, potrebbe essere opportuno valutare un consulto specialistico per approfondire la situazione.

Cordialmente

Dott.ssa Claudia Mesto

Dott.ssa Claudia Mesto

Bari

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