Buongiorno Annarita,
capisco bene la vostra confusione e il desiderio di capire come poter aiutare al meglio Mirko. Il fatto che lui sia verbale non esclude affatto la diagnosi di autismo: oggi sappiamo che lo spettro autistico è molto ampio, e ogni persona può manifestare caratteristiche diverse per intensità e forma.
Per poterlo sostenere nel modo più adeguato, sarebbe importante attivare due percorsi paralleli, che possono procedere insieme e aiutarsi a vicenda:
1) Un percorso di psicoeducazione per la famiglia
Questo tipo di lavoro serve a conoscere più a fondo cosa significa la diagnosi, come leggere i comportamenti di Mirko e come comunicare e relazionarsi con lui nel modo più efficace e rispettoso dei suoi tempi. Aiuta a dare un senso a quegli atteggiamenti che oggi appaiono “strani” o difficili da comprendere, e fornisce strumenti pratici per affrontare la quotidianità.
2) Un percorso psicologico individuale per Mirko
Questo può aiutarlo a comprendere meglio la propria identità, gestire eventuali ansie o difficoltà sociali e sviluppare strategie per comunicare e relazionarsi con gli altri in modo più sereno.
Vi consiglio di rivolgervi a un centro specializzato per i disturbi dello spettro autistico o a uno psicologo analista del comportamento (ABA) con esperienza in età adolescenziale e adulta. Lì potrete ricevere una valutazione approfondita e costruire un piano d’intervento personalizzato, calibrato sulle esigenze e le risorse di Mirko e della famiglia.
Desirée Galati
Psicologa - terapista ABA - analista del comportamento i.f.