Ansia: si può guarire?

E' una domanda che i miei clienti domandano spesso, soprattutto ad inizio terapia. La risposta non è semplice e non è scontata. Occorre essere realisti, in quanto professionista della salute mentale.
In primo luogo va capito cosa si intende per "guarire" da questo stato di continua tensione psicologica. Vi sarà infatti capitato spesso - per chi ne soffre al punto tale di rivolgersi ad un medico od uno psicologo - che l'ansia si accentua in determinati momenti della giornata e in altri sembra quasi assente. Si accentua di norma prima di andare a letto, ad esempio, o quando abbiamo concluso tutte le attività del giorno, oppure nei momenti di relax. 
In questo caso siete già guariti: bisogna solo rendersi conto di questi momenti e rassicurarsi che non c'è nulla di patologico o strano in voi. 
Discorso diverso quando questa tensione vi impedisce di fare le attività quotidiane: andare a letto, a lavorare, stare con gli amici; il supporto di un professionista è caldamente consigliato, e vi aiuterà a superare questi momenti.
Come? Con l'ascolto, in primis. Sembra scontato, un intervento da nulla, ma l'incontro con l'altro fa la differenza. Aiuta a sentirsi meno soli, ci si sente accolti, capiti. A livello neurofisiologico attiviamo quella parte del Sistema nervoso che è nato per tranquillizzarsi. Evito di spendere paroloni in quanto il presente articolo è rivolto non ai professionisti, ma a quante più persone in assoluto, con diversi gradi di istruzione.

Il professionista non solo ascolta, ma va alla radice del mal-essere e cerca, assieme al cliente, di trovare un modo per cambiare quelle tensioni. Può insegnare delle tecniche di rilassamento, modi di comportarsi e via dicendo.
Vorrei anche porre alla Vostra attenzione - e lo dico spesso nelle sedute - che bisogna imparare a rispettare i ruoli delle persone che ci stanno accanto: il partner deve fare il partner, la madre deve fare la madre, il figlio deve fare il figlio. E il terapeuta deve fare il terapeuta. Mi spiego meglio: l'abbraccio fraterno ve lo danno i vostri cari. Abbracci più intimi il partner. L'ascolto dovrebbero farlo tutti, ma chi vi sta più vicino spesso non ha gli strumenti per reggere le tensioni che state vivendo, perché troppo coinvolto con voi. Parlare fa bene, certo, e guai se non lo fate! Ma dobbiamo scegliere di cosa parlare a seconda di chi abbiamo davanti.

Lo psicoterapeuta non è la persona più indicata per darvi gli abbracci più intimi, ma è la persona di riferimento quando dovete parlare di cose che direste con gran fatica solo a voi stessi. Lo psicoterapeuta ha gli strumenti interni per affrontare emozioni e vissuti di tutti i i tipi, anche quelli che secondo voi sono ignobili e terrifici.
La mia formazione ha avuto dei grandi Maestri, medici, psichiatri e psicologi di tutto rispetto: alla base della cura, ripetevano spesso durante le lezioni, sta l'amore. Non fraintendetemi ora: non è l'amore che si da al compagno o alla compagna. Non è l'amore inteso come aspetto del sesso. Amore, in questo senso, lo definirei come l'accettazione completa dell'altro, la sospensione del giudizio, l'interagire con chi abbiamo davanti in quanto essere speciale, unico, immenso. 

Dall'ansia si può guarire, quindi? Rileggete un'ultima volta questo scritto.
Dal punto di vista clinico, direi di sì. Dal punto di vista personale, anche. Ci vuole tempo e soprattutto impegno da parte di entrambi, persona e terapeuta. Se non vi trovate bene col terapista, sentitevi liberi di cambiarlo. Ma attenzione: anche il terapeuta deve poter fare lo stesso: se non è in grado di gestire una situazione, deve riconoscere i suoi limiti ed inviare ad altri colleghi più esperti o che si sentano loro di prendere in carico il cliente.

Ultima raccomandazione: verificate sempre se il professionista al quale vi rivolgete sia psicologo o psicoterapeuta. Lo potete fare cliccando su https://areariservata.psy.it/albonazionale/ricerca ed inserendo il cognome ed il nome del collega.
La differenza tra essere psicologo o psicoterapeuta sta nel saper trattare e gestire gli incontri. La scuola di psicoterapia offre allo psicologo degli strumenti e delle tecniche che permettono di fare terapia, strumenti che un corso di laurea non dà. Per poter frequentare una scuola di psicoterapia, inoltre, bisogna esser abilitati per poterla frequentare e quindi non serve solo la laurea in psicologia.
Precisazioni finali: e lo psichiatra chi è? È un medico, specializzato in psichiatria. Può somministrare farmaci - vietato in modo tassativo da chi è laureato in psicologia, anche se specializzato in psicoterapia. 
E lo psicoanalista? È uno psicoterapeuta (che a sua volta è un laureato) che ha intrapreso tutto un iter per esser abilitato a fare un certo tipo di psicoterapia, cioè la "Psicoterapia psicoanalitica".

Se avete altre domande sentitevi liberi di scrivermi o di contattarmi, via mail o telefonicamente, anche via WhatsApp.

Buona giornata

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