Quello che descrivi — una preoccupazione intensa e costante per l’inquinamento legata alla paura della morte — è una forma di ansia specifica che, in certi casi, può diventare una vera e propria fissazione emotiva nei bambini, specialmente dopo esperienze spaventose. COSA STA SUCCEDENDO: Il tuo bambino sembra aver incanalato un’ansia generalizzata (sul tema della morte, del pericolo, della perdita) verso un oggetto “comprensibile” e concreto come l’inquinamento. È normale: i bambini danno forma alla paura scegliendo simboli che trovano nei discorsi degli adulti, nei media o a scuola.
Nel suo caso:
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L’evento del papà è stato probabilmente il punto di rottura emotiva;
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L’inquinamento è diventato il “nemico” che può spiegare e giustificare l’angoscia che sente;
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La pioggia è diventata una forma di speranza e controllo.
Questo è un tentativo di dare senso e gestire l’ansia attraverso rituali, pensieri ripetitivi e comportamenti simbolici. Molti bambini attraversano momenti di paura, ma quando una preoccupazione diventa ripetitiva, fissa, associata a tristezza o isolamento emotivo, è importante intervenire con dolcezza ma con decisione. Non si tratta di allarmarsi, ma di ascoltare seriamente ciò che il bambino sta cercando di comunicare. COSA PUOI FARE TU, ORA
1. Non minimizzare, ma normalizza
Invece di dire “non devi preoccuparti”, prova con:“Capisco che ti faccia paura. È vero, l’inquinamento è un problema, ma ci sono tantissime persone che se ne prendono cura ogni giorno, e anche noi possiamo fare la nostra parte. Dagli strumenti per sentirsi coinvolto, non impotente.
2. Aiutalo a trasformare l’ansia in azione
Spesso i bambini che si sentono impotenti cercano il controllo con rituali o pensieri ossessivi. Incanala il tutto in: Piccoli gesti ecologici: piantare un fiore, riciclare, fare una passeggiata nella natura. Libri o storie di eroi che proteggono il pianeta. Disegni o racconti per “dare forma” alla paura.
3. Parlare della morte con sincerità, ma calma
Evita frasi assolute tipo “nessuno morirà mai” o “non devi pensarci”, e prova invece con: “La morte fa parte della vita, ma tu sei sano, sei amato e noi ci prendiamo cura di te. Quando qualcosa ci spaventa, è importante parlarne e non tenerlo dentro.”
4. Osserva i segnali: Se noti:
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rituali ripetitivi o compulsivi,
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pensieri fissi che interferiscono con le sue attività,
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tristezza frequente o ritiro dai giochi,
...potrebbe essere utile coinvolgere uno psicologo infantile (meglio se specializzato in ansia nei bambini). Un percorso breve può aiutarlo a “mettere a posto” le emozioni, anche attraverso il gioco o il disegno. UN ULTIMO MESSAGGIO PER TE, MAMMA: Il fatto che tuo figlio ti parli, che tu lo ascolti, che cerchi un aiuto — è già terapeutico. Non hai fatto nulla di sbagliato. I bambini ansiosi spesso sono anche molto intelligenti, sensibili e profondi. Con il giusto supporto, questo momento può diventare per lui una risorsa di crescita.
Dott.ssa Antonella Bellanzon