Da qualche periodo penso di soffrire di depressione dovuto allo studio universitario

Magda

Frequento il quarto anno della facoltà di Chimica e Tecnologia Farmaceutica (CTF) , è una laurea di 5 anni. Fin da piccola ho affrontato lo studio con pesantezza, penso perchè alle medie ho avuto dei professori molti esigenti e credo che egli stessi hanno cambiato la mia visione sullo studio. Al liceo studiavo ore e ore, senza mai fermarmi. Sono sempre stata mediocre, non eccellevo ma ottenevo dei risultati nella media. Mi sono iscritta all'università nella facoltà che volevo, e inizialmente avevo una grinta inaudita ,riuscivo a preparare più materie e mi sentivo in pace con me stessa per i risultati ottenuti (che ottenevo non con poche difficoltà perché dedicavo la mia vita unicamente allo studio) però il fatto di essere ricompensata da dei risultati al quanto positivi mi spingeva ad andare avanti. Credo di avere una maggiore predisposizione per le materie scritte chimiche perchè queste le affronto con più leggerezza ma il mio percorso prevede anche delle materie biologiche ed è in quelle che negli anni ho incominciato ad inciampare ,si tratta di materie lunghe come anatomia ad esempio ,che ho rinviato perchè non mi sentivo ancora pronta e all'altezza e che poi in seguito ho sostenuto ottenendo dei risultati positivi .Mi ritengo una tipa precisa,non riesco a buttarmi agli esami e questo è uno dei motivi che mi ha fatto rallentare nel mio percorso (frequento il 4 anno ma ho ancora delle materie del 2 e 3 anno da dare). Questo problema si è aggravato decidendo di fare una materia del 3 anno che ho deciso di preparare quest'anno. È la materia più lunga del corso di studio, proprio per questo motivo avevo iniziato a studiarla da ottobre per sostenerla a gennaio/febbraio e dare unicamente questa ,soltanto che non sono riuscita neanche a fare questa. I primi mesi questa materia l'ho affrontata con paura (sia per l'estrema lunghezza sia perché presupponeva delle basi di una materia che ancora non ho sostenuto del 2 anno) poi nonostante ciò, avevo deciso di continuare a farla perchè molti miei colleghi erano riusciti anche a farla senza quella materia. Quindi ho continuato il mio percorso di studio, studiando costantemente e dedicandomi solo a quello,trascurando tutto il resto tra cui anche il mio ragazzo (abita a Parma ed era sceso per le vacanze di natale e ci vedevamo solo poche volte alla settimana). A fine gennaio,inizio febbraio ho iniziato a stare frequentemente male, ad avere crisi di pianto costanti e mal di pancia a causa penso dell'ansia (ho sempre affrontato le materie non bene, riuscivo poi come dicevo a farle ma soffrendo precedentemente abbastanza) però questa volta ho deciso di andare (su consiglio di mia madre) da un neurologo che mi ha prescritto delle goccine per curare l'ansia e che prendo tutt'ora ma non ho avuto dei riscontri molto positivi perché anche se un po' l'ansia era passata, le crisi di pianto continuavano perchè avevo paura a provare la materia (dato anche che non l'avevo finita) e allo stesso tempo ero arrabbiata perchè sapevo da quanti mesi la studiavo. Alla fine ho deciso di non sostenerla e ho iniziato un percorso dal psicologo,continuando a prendere le goccine. Il periodo da fine febbraio in poi ho deciso di riposarmi per il troppo stress accumulato (era come se il mio cervello avesse sostenuto l'esame, in quanto quando dò degli esami studio mattina,pomeriggio e sera ininterrottamente e non voglio mai uscire e avendo fatto questo per molto tempo, in questo caso,mi ha portato ad accumulare più stress e a dormire anche 10 ore al giorno per riprendermi). Il periodo di riposo è andato più o meno bene, pensavo alla materia non data ma non studiavo dato che mi stavo riposando ,mi sono dedicata a diverse attività che avevo trascurato e trascorso del tempo con i miei parenti. Soltanto che ora quel periodo è finito, dovrei ricominciare a studiare per provare a sostenere la materia ad Aprile ma sono ricominciati le crisi costanti di pianto, non riesco a concentrarmi nonostante faccia delle cose che in passato riuscivo a ripetere perfettamente,so che non posso più riposarmi e dovrei riprendere il ritmo e ogni giorno mi ripeto che andrà meglio,ma non arriva mai quel giorno. Mi alzo già un po' nervosa perchè pur coricandomi presto,dormo sempre più di 8 ore e faccio fatica ad alzarmi dal letto, perchè so che giornata mi attende. Ho provato a studiare la mattina, tra cui oggi,ma poi basta una minima cosa e mi ritrovo nuovamente a terra ,con crisi di pianto. Penso di avere al momento un umore depresso, ho solo voglia di stare a letto,riesco a stare a letto anche tutto il giorno pur di non studiare quindi questo periodo mi ha portato a pensare di non voler più far l'università perchè se tolgo questo tassello dalla mia vita,io sto bene, se mi dedico ad altro sto bene e non ho problemi a stare con gli altri ma appena rinserisco lo studio nella mia vita,inizio a stare male. Non riesco a capire se ho davvero un problema o faccio la "capricciosa" perchè so che ogni volta che sto male,i miei genitori mi aiutano e fanno di tutto per vedermi felice. Ho fatto poche sedute dal psicologo (solo 2) e al momento non mi sono sembrate molto efficaci, volevo comunque continuare a farle ma a causa dell'emergenza sanitaria per ora è tutto interrotto e non so più come comportarmi. Sò solo che dovrei studiare se voglio fare la materia ad Aprile e anche se sono consapevole che non facendo niente mi ritroverò punto a capo, la situazione non cambia.

1 risposta degli esperti per questa domanda

Carissima Magda,

Leggendo la sua lettera ho sofferto insieme a lei.

Ha fatto bene a rivolgersi a un professionista, sono certa che la potrà aiutare; ha ragione di pensare che due sedute siano poche per vedere degli effetti, cerchi di mantenere fiducia nella scelta di questo percorso e contatti il collega al bisogno.

Sembra scoraggiata e, inoltre, affaticata. Capisco che materie del genere richiedano un enorme sforzo, ma i ritmi che si impone, per come li descrive, mi sembrano pesanti.

Provi a pensare a qualche strategia, ad esempio, ha mai pensato di farsi aiutare da qualcuno che ha già dato quell'esame e potrebbe darle una mano?

Oppure pensi all'alternativa di studiare prima per un altro esame... ad esempio prendere in considerazione la materia "propedeutica" a quella di cui parla nella lettera...

Studiare e fare esami all'università è stressante e lo è ancora di più quando si ricerca la precisione e, oserei dire, quando si desideri dare il meglio ed essere ben preparati. In questo caso l'investimento in termini di energie diventa talmente alto da rischiare di intaccare il valore personale... e può generare la credenza che "se l'esame non va, allora anche in sé qualcosa non va...". 

Se lei sta facendo la facoltà  che desidera (come ci scrive) allora sta seguendo una sua vocazione, la sua via realizzativa, la sua personale attitudine... Pensa davvero che "togliendo lo studio dalla sua vita" potrebbe stare meglio?

Il fondatore della scuola di specializzazione che ho frequentato era famoso come il medico che aiutava a passare gli esami... Mi sento perciò di darle due indicazioni:

- imparare a meditare (creare il silenzio interiore) o a rilassarsi (ad es. col training autogeno), questo le serve per gestire lo stress e recuperare un po' di energie;

- immaginare di essere "già oltre" la situazione che la preoccupa, felice esserlo, fin da adesso.

Per il resto, vedrà insieme al collega come riuscire a procedere. 

Se ha bisogno mi contatti senza esitazione.

Le auguro di essere felice.