Sono triste o depresso?
Tristezza e depressione a volte vengono confusi dalle persone ma si tratta di stati psichici piuttosto diversi infatti la tristezza fa parte delle emozioni che normalmente proviamo, la depressione e ...
Buonasera.
Sono un ragazzo di 28 anni e mi trovo in una situazione, che a mio parere non è affatto normale.
Da qualche mese ho deciso di andare a vivere da solo, per cercare di smuovere la situazione (un consiglio peraltro datomi anche da una psicologa che mi seguiva) e diciamo che nel mio piccolo riesco a mantenermi.
Ho una vita abbastanza tranquilla: lavoro in un negozio, ho la mia cerchia di amici, da circa un anno ho voluto prendere la patente della moto e nel tempo libero "cerco" di svagarmi.
In tutto ciò, però, sono perennemente in preda all'angoscia e alla tristezza, piango praticamente un giorno su tre, quando arrivo a casa o quando torno dai miei genitori.
Ammetto che la mia posizione lavorativa non mi sta più piacendo da molto (ho già provato a cambiare lavoro, ma ho paura dell'ignoto, rispetto alla sicurezza di un lavoro soprattuto in questi tempi) e che la mia compagnia di amicizie inizia a sfaldarsi (o sono io che non sopporto più i miei amici) ed ammetto di non aver mai avuto una ragazza, nessuna.
Ammetto inoltre di aver sempre avuto un carattere introverso e purtroppo pessimista.
Sono già in cura da svariati anni presso la mia ASL di competenza per disturbi d'ansia e attacchi di panico; i farmaci che mi sono stati prescritti mi è stato detto, che sono una dose discretamente bassa ma sufficientemente giusta.
Da circa 3 mesi convivo con ansia, tremori, mal di testa e sensazione di spilli lungo tutto il corpo e, in seguito al mio cambio di residenza, dovendo cambiare il medico di competenza, mi è stato solo prescritto un calmante da prendere al bisogno.
Conseguentemente al mio cambio di residenza, ho cercato di cambiare le mie abitudini pensando anche a come uscire da queste sensazioni: ho iniziato a meditare la mattina presto (tramite un corso guidato online), vado a lavoro in bici, cerco di camminare tutti i giorni il più possibile.
Per farla breve, ho una vita apparentemente serena, eppure sono sempre così angosciato e triste.
Ammetto di aver preso male la cura iniziata anni fa con i farmaci, siccome non vedo soluzione.
Vorrei un vostro parere in merito, se è giusto quello che faccio, se la diagnosi che mi è stata fatta è giusta.
Grazie dell'attenzione e della disponibilità.
Buongiorno M.,
le suggerisco di richiedere una psicoterapia. Lei scrive che è stato seguito per qualche tempo da una psicologa. Mi sembra di capire che attualmente non è più così.
Non è possibile qui fare diagnosi, senza conoscerla. E non sarebbe oltretutto corretto.
Ad ogni modo, è bene che lei affronti più a fondo i malesseri interiori che la stanno avvisando di "essere visti", approfonditi ed affrontati in una maniera soddisfacente per lei.
Se ritiene giusto, ricontatti la psicologa che l'ha già seguito, oppure ne contatti una nuova.
Vedra' che lavorando su di se,' andrà meglio.
Le faccio i migliori auguri
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