Mi sento in trappola

Marco

Ciao a tutti,
È da diverso tempo che provo una strana sensazione, è come se mi sentissi in trappola nella mia situazione attuale.

Ho 27 anni e vivo ancora con i miei nonostante abbia un lavoro che mi permetta di essere indipendente e trovare la mia autonomia. Il punto in tutto questo è che non riesco a trovare le forze per fare questo passo. Non voglio farlo nella città dove mi trovo, in quanto non mi darebbe veramente nulla nel mio futuro. Vorrei spostarmi altrove, magari Milano, città così.

Forse questo è dovuto in parte al mio passato, ai traumi che ho vissuto che in parte mi bloccano, traumi che sto approfondendo durante un percorso con la mia analista. Diciamo che ho perso un po’ quella motivazione e quello sprint di vivere la vita che vorrei, forse perché negli anni passati mi sono ritrovato in situazioni di comodo che mi hanno condizionato profondamente, facendomi diventare un po’ più fermo.

Inoltre sento dentro di me un forte senso di non essere all’altezza e di poca fiducia nei miei confronti. Ho paura di rimanere solo, ed in questo periodo della mia vita lo sto sentendo moltissimo (sono uscito da una relazione da poco). Forse questa paura è una delle tante, forse la più forte, che mi blocca nel provare a fare il passo. Dovrei buttarmi, andando anche contro le mie paure, non sapendo cosa aspettarmi, ma non trovo il coraggio dentro di me per farcela. Sono un tipo molto dinamico, intraprendente e pieno di entusiasmo, ma se non ci sono le dovute circostanze, non riesco ad esprimerlo. Diciamo che se non sto da solo nel fare una cosa, sono molto attivo, ma se la stessa cosa dovessi farla da solo, allora ci penso diverse volte rinunciandoci o non dandoci tanta importanza.

Ho provato ad andare a Londra, a Febbraio, per stare lì. Ho resistito due mesi e data la situazione che avevo in casa li, sono stato costretto a ritornare, meno male, visto che poi non è finita benissimo. (Ero con un mio amico che è rimasto)

Vivo con i miei in un palazzo di parenti, e questo già mi mette dei vincoli assurdi. Mi trovo in una città che non mi da nulla ne dal punto di vista professionale, ne da quello umano. È una piccola città, chiusa, che non rispecchia per niente le mie aspettative e come io mi vedo in un futuro. Si, ho amici, ho tantissime passioni (meno male), ma la vita mi è diventata molto molto monotona. Questo mi spaventa moltissimo perché ho paura di rimanere in trappola e di non vivere la vita che vorrei.

Il lavoro diciamo che mi soddisfa, ma non ne sono più stimolato tanto a causa, principalmente, dell’ambiente poco stimolante che ho. Lavoro da casa come libero professionista, quindi da solo nella mia stanza.

In generale sento una forte mancanza di quel rapporto umano tra le persone, di un ambiente che mi stimola, fatto di persone dalle quali apprendere qualcosa. Sento la mancanza di gioia nella mia vita e in quello che faccio, che magari potrei ritrovare perseguendo la mia indipendenza.

Molto miei amici, praticamente tutti, non capiscono come mai io sia fermo nonostante la mia situazione lavorativa mi permetta di lavorare praticamente dove voglio, mi basterebbe un pc ed internet. Ovviamente non lo capiscono perché non si trovano nella mia testa, semplicemente mi esortano a fare il passo.

Questa situazione sta diventando un problema che sto affrontando, ma vorrei avere qualche consiglio da voi su come poter affrontare al meglio la mia situazione. Avere diversi pareri, per me, è sempre molto confortante. Non dico che mi senta depresso, non ho le dovute competenze per stabilirlo, però mi sento molto passivo nei confronti della mia situazione.

Grazie mille

1 risposta degli esperti per questa domanda

Caro Marco,

il consiglio principale ovviamente è quello di iniziare un percorso psicologico. 

Mentre leggevo la Sua lettera ho immaginato un ragazzo rinchiuso in un mondo fantastico che ha la possibilità attraverso uno schermo di guardare la vita reale.

Vita che spaventa tutti tranne lui che invece la brama fortemente.

Eppure non riesce ad uscire da quel mondo, nonostante lo voglia moltissimo. Ecco queste energie vanno contestualizzate, comprese e poi indirizzate verso un obiettivo chiaro... 

Proprio Lei che riesce a vedere un mondo reale e uno fantastico potrà trovare il passaggio verso la sua felicità!

Rimango a disposizione.

Cordiali saluti