Voglio farla finita ma mi manca il coraggio

Leila

Ci penso da 14 mesi almeno 3 giorni a settimana.

Sì, anche oggi stesso.

Vorrei farla finita ma non ne ho il coraggio.

Perché a causa di una serie lunghissima di ostacoli che mi sono trovata davanti in tutta la mia vita sono riuscita ad iniziare la transizione per cambiare sesso, solo a 35 anni ed ho avuto ulteriori numerosi ostacoli tanto che solo 8 mesi fa sono finalmente riuscita ad iniziare la terapia ormonale.

Sono anche autistica, ho la sindrome di asperger e sono apc (alto potenziale cognitivo), di conseguenza ho delle capacità cognitive che sono parecchio fuori del comune. In entrambi i sensi, sia chiaro.

Ecco, queste mie differenze mi rendono difficile, molto, costruire rapporti sociali stabili e starci bene.

Sia chiaro che non aspiravo ad avere una vita da rotocalco, solo una vita degna di essere vissuta, con dei rapporti di amicizia in cui io potessi riuscire a sentirmi al posto giusto...

No, quello è cosa negata per me, perché i rapporti sociali sono cose difficili, più di quanto una persona neurotipica possa immaginare e si rischia di eccedere o di fare troppo poco rispetto dei limiti che sono completamente arbitrari, mai dichiarati se non dietro esplicita richiesta.

Avrei voluto avere un minimo di vita sentimentale...

E no, anche quella è cosa negata per me perché non ho malizia e non colgo certe sottigliezze del linguaggio non verbale.

Avrei voluto avere una stabilità emotiva...

No anche quella è cosa negata, perché la solitudine è sempre appesa su una spalla e diventa più pesante di tanto in tanto, in certe situazioni.

Avrei voluto finire la mia dannatissima transizione e invece mi trovo davanti muri su muri su muri, per la burocrazia, per la scarsità delle informazioni, per l'impreparazione assoluta delle persone che si preposte ad aiutare chi è nella mia condizione e che nel tempo ho dovuto mandare a cagare perché mi facevano solo perdere tempo perché convinte da nozioni ANTIQUATE, ERRATE, FOLLI.
Uno psicologo che mi misgenderava costantemente e mi incalzava durante le sedute non dandomi il tempo di rispondere ad una sola singola domanda.
Una psicologa che anziché informarsi sulle possibilità di transizione a Genova, dopo mesi e mesi che insistevo nella mia intenzione di cambiare sesso, mi ha fatto sprecare 9 mesi e centinaia di €, facendomi andare fino a Torre del Lago Puccini, quando a Genova, ho scoperto poi, potevo metterci al massimo 6 mesi e andarci letteralmente a piedi.

Nel frattempo vedo altre persone che hanno iniziato dopo di me, anche un anno, e sono già in lista d'attesa per le operazioni e se chiedo come hanno fatto, le risposte sono sempre vaghe.
Nemmeno tra di noi ci aiutiamo.

In più ci si ritrova ad avere a che fare con gente del cazzo che ti vede diversa e ti odia a prescindere, e se potesse ti metterebbe le mani addosso.

Mobbing? Ne ho subito per almeno 10 anni della mia lavorativa.

Bullismo? Ne ho subito a partire dalle medie per finire al 3° superiore, ci rimediai anche un dito spezzato in un porta, proprio a scuola.
Ovviamente il responsabile non subì alcuna conseguenza e non ricevetti mai delle scuse

Iniziata la transizione mi hanno allontanata tutti.
Da 8 mesi ormai non parlo con la quasi totalità dei colleghi uomini.

Giunta a 37 anni e mezzo mi ritrovo pensare al suicidio anche 3 volte a settimana, mentre lavoro costantemente, e giro con un bisturi sigillato in tasca, si proprio in questo momento...

Mentre sono casa, mentre passeggio, mentre l'ennesimo sconosciuto mi parla al maschile, mentre vedendomi allo specchio provo disgusto per l'immagine riflessa perché presenta gli evidenti caratteri sessuali secondari maschili.

Da 1 mese attendo il responso del giudice, che non è dato sapere quando arriverà.

Mi sento di aver sprecato la mia vita...
Mi sento un cesso.
Se avessi i soldi mi fare fare vari interventi di chirurgia plastica, ma quei soldi non li ho e quindi mi attacco e tiro forte.

Del resto oggi è un tabella giornata tiepida di fine inverno e potrei andarmene in un campo, nella solitudine di cui soffro da una vita.

Vorrei riuscirci ad affondare la punta del bisturi nelle arterie radiali ma non ho il coraggio di farlo.
Da mesi lamento questo stato d'animo che va e viene, a volte dura di più, ora sono 4 settimane.

Non lo faccio non perché ho ancora voglia di vivere, ma solo perché ho ancora quell'istinto di autoconservazione che mi ostacola.

Psichiatri?
Ne ho dovuti scartare 13, di cui la totalità non è stata in grado di riconoscere, diagnosticare, trattare la mia condizione neuropsichica.
Sapevano rimpinzarmi di antipsicotici...

600mg di seroquel al giorno, ero uno zombie...

Io non lo so che cosa ci sto a fare ancora a questo mondo, voglio farla finita.

1 risposta degli esperti per questa domanda

Buongiorno

una domanda semplice: rivolgersi a uno psicologo /psicoterapeuta?

Lei non ha una buona opinione degli psichiatri, da ciò che leggo. Ma se scrive rivolgendosi a noi, un aiuto lo sta chiedendo.

Cosa dovremmo fare? proporle un aiuto no, lei risponderebbe a pesci in faccia

Lasciarla perdere, no...lei incolperebbe tutti e tutta la categoria di psichiatri e psicologi.

Quindi lei ci lega le mani.

Se vuole colga il senso di questa mia risposta.

Altrimenti è libera/o di cestinare.

Dott.ssa Paola Federici

Sede studio a Binasco (MI) e a Rapallo (Ge)

Riceve anche in videochiamata se lontani geograficamente o impossibilitati