La gestione della sofferenza
La gestione della sofferenza Come gestiscono le persone la sofferenza? Ricordando che la sofferenza cioè il dolore assieme alla paura rappresentano le due emozioni di base più scomode e difficili ...
Buonasera,
scrivo per chiedere chiarimenti in merito a quesiti che mi pongo vorrei ricevere qualche parere in più, anche se un'idea me la sono fatta.
Da un anno è terminata la mia storia sentimentale con un ragazzo vedovo con due figli: una bimba che ora ha 8 anni ed un ragazzo (in affido, perchè figlio della donna scomparsa) che ora ha 17 anni.
Io conobbi lui all'età di 25 anni (insegno in una scuola dell'infanzia) e, dopo 5 anni di relazione, lui decise di terminare la relazione in quanto non mi vedeva matura abbastanza per gestire la relazione e non pronta per una convivenza, a suo avviso.
Lui attualmente ha 40 anni, rimase vedovo all'età di 32, dopo 1 anno e mezzo di lunga malattia della compagna e dal quale nacque una bimba, che al momento della morte della mamma aveva 18 mesi. Questo rapporto è stato importante, ed anche la mia famiglia mi ha sempre sostenuto e mai ostacolato, nonostante le innumerevoli difficoltà di gestione dei rapporti con i figli, e il parentado da parte materna che ha molta influenza sulla loro vita.
Noi ci siamo fidanzati dopo 5 mesi dalla morte della compagna con cui condivise 8 anni di relazione, alla fine della nostra relazione sentimentale io scoprìì, tramite i social dopo 2 settimane, che lui frequentava un'altra persona, che nel giro di pochi mesi presentò ai figli e si dichiarò fidanzato.
Con me decise di chiudere i rapporti frettolosamente e decise di non farmi più vedere la bambina, con cui avevo un legame che, a mio avviso, era importante dopo 5 anni di relazione. Mi viene da pensare che il suo lutto non è mai stato elaborato e che ha proiettato probabilmente su di me tutti i progetti creati con la compagna con la quale doveva sposarsi, e che gli è stata strappata via tragicamente.
Il mio percorso l'ho effettuato con un esperta ma volevo un parere: so che è molto difficile superare la morte di un coniuge, soprattutto in queste circostanze, ma non credo che questo ragazzo sia stato in grado di donare e possa tutt'ora donare un amore autentico e disinteressato.
Cosa ne pensate? grazie
Buongiorno Valentina,
trascura un elemento importante in tutta questa narrazione: Lei.
Ha proposto lo stesso quesito un po' di tempo fa, focalizzando tutta la sua attenzione sull'interpetazione del comportamento dell'uomo, ma non è possibile fare valutazioni diagnostiche per interposta persona.
Riguardo a Lei, invece, in che modo possiamo esserLe utili? Qual è il Suo problema?
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