Lutto morte cane

Elisa

Buongiorno dottori. Non scrivo tanto per chiedere aiuto, ma anche solo per sfogarmi, ed esternare ciò che provo con persone esterne alle mie conoscenze. ( Non che non mi siano vicini, anzi). Purtroppo due giorni fa è venuto a mancare il mio adorato cane di 14 anni, era malato da due anni ma nell'ultima settimana è peggiorato drasticamente, fino a spegnersi "fortunatamente" tra le mura domestiche circondato dai suoi cari. Dico fortunatamente perché mi ha evitato la terribile scelta dell'eutanasia in un lettino di clinica. Pensavo di essere pronta alla sua dipartita, sono due anni che ci penso ed oramai mi ero messa il cuore in pace, è il ciclo della vita mi dicevo. Invece, sono caduta nella disperazione più totale. Mi manca come l'aria. Soprattutto dopo questo periodo dove mi sono dovuta prendere cura di lui in modo più impegnativo, non dormendo le notti per stargli dietro. Guardandolo decadere giorno dopo giorno. Dove non mangiava, non beveva e non riusciva più a muoversi. Solo adesso ho capito quanto è grande il mio amore verso di lui. Sento un grosso vuoto dentro, anche se razionalmente so che purtroppo le cose volente o nolente vanno così e non posso farci nulla. Ho difficoltà ad accettare il fatto che non ci sia più, non poterlo più vedere da un giorno all'altro. Guardo la sua cuccia vuota e mi viene un tonfo al cuore. Dormo con la sua felpa con me per sentirlo più vicino, annuso la sua coperta. Mai e poi mai ho provato dolore più grande. Sembro e sono inconsolabile. Tanti dicono "è solo un cane", si è vero ma prendersi cura di lui, crescerlo, viaggiare assieme, diventare parte della quotidianità, della vita e poi vederlo invecchiare, ammalarsi ed infine lasciarlo andare, non è diverso da ciò che si fa con una persona, un figlio, un parente. Lui non era trattato da "animale" non era solo in casa, portalo giù e dargli da mangiare come fosse un sopramobile. lui è sempre stato con me, era la mia ombra, l'ho portato ovunque, l'ho cresciuto, educato, viaggiato e fatto tante esperienze assieme. Tutti stiamo soffrendo, ma tra me e lui c'era un rapporto speciale, sintonia e amore incondizionato. Mi manca da morire, la casa senza di lui nonostante ci siamo noi ed altri due cani è vuota e silenziosa. Quando realizzo che non lo vedrò più, mi sembra di perdere un appiglio, mi perdo. Tengo un diario, ed ogni mattina scrivo le mie sensazioni, scrivo come scrivessi a lui. Poi chiudo e cerco di andare avanti nella vita di tutti i giorni, a stento. Ora riposa sotto un albero di pesco, dove pianterò della lavanda. Questo è il mio modo per onorarlo. Facendolo tornare a far parte della natura. Non pensavo di poter soffrire così tanto per la sua perdita.

4 risposte degli esperti per questa domanda

Gentilissima Elisa,

le sono vicina sapendo cosa si prova quando si perde un animale che non è stato semplicemente quello ma che per noi è stato affetto, amore, lealtà, un amico, ecc. ecc.

ll primo passo potrebbe essere riconoscere e legittimare il dolore, parlandone apertamente e senza sentirsi in colpa con chi le è vicino in questo momento. Consideri che ognuno di noi può avere un decorso che può variare fa settimane anche a molteplici mesi.

Cerchi, come mi sembra che stia già facendo, di tener vivo i bei ricordi, gli odori, ecc.

Ad alcune persone può essere utile anche creare un proprio rito di "saluto" 

Viva il momento che sta vivendo, con momenti negativi e forti e magari anche pochino più leggeri, talvolta può aiutare anche non chiudersi in se stessi ma anzi cercare di mantenere attiva la propria quotidianeità. 

Se  il dolore dovesse essere persistente e fortemente invalidante le consiglio anche di valutare un breve percorso di supporto psicologico per avere uno spazio solo suo dove poter riformulare questo evento negativo e particolarmente triste trovando ulteriori risorse e strumenti.

Cordialmente

Dr.ssa Federica Ciocca

Psicologa e psicoterapeuta

Riceve: Torino, Rivoli e online

Dott.ssa Federica Ciocca

Dott.ssa Federica Ciocca

Torino

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Cara Elisa, il tuo dolore è così limpido e profondo che si sente tutto, riga dopo riga. Non c'è nulla da correggere o sminuire in ciò che scrivi: stai vivendo un vero e proprio lutto, e il tuo cuore sta solo facendo quello che è naturale — piangere un amore che è stato reale, costante e profondissimo. Non era “solo un cane” Chi dice questa frase probabilmente non ha mai amato un animale come lo hai fatto tu. Il tuo compagno a quattro zampe non è stato solo un animale da compagnia: è stato presenza, conforto, famiglia, abitudine, dialogo silenzioso. È stato qualcuno che ti ha amata ogni giorno della sua vita, senza condizioni, senza giudizio, solo con fedeltà. Vivere accanto a lui per 14 anni — prendersene cura, viaggiare insieme, affrontare la vecchiaia e la malattia — è stato un atto d’amore autentico, che ora lascia un vuoto all’altezza di quello che è stato. Molte persone vivono un lutto per un animale con la stessa intensità (o maggiore) rispetto alla perdita di una persona. Perché? Perché il rapporto con un animale è puro, quotidiano, non filtrato da ruoli sociali o maschere. Tu hai amato liberamente e sei stata amata allo stesso modo. E ora che non c'è più, tutto il tuo mondo cambia. La casa è la stessa, ma non lo è più.
I suoni sono gli stessi, ma ti sembrano silenzi.
Le giornate vanno avanti, ma tu resti un passo indietro. Il tuo modo di elaborare è sano e pieno di amore Scrivere nel diario come se parlassi a lui è bellissimo e utile: stai mantenendo viva la relazione in una forma nuova, mentre ti prepari piano piano a lasciarla andare. Dormire con la sua felpa, annusare la coperta: non c'è nulla di infantile in questo. È il tentativo profondo di restare ancora un po' con chi amavi. Il rito dell'albero e della lavanda è un gesto commovente, pieno di simbolismo. Hai creato un luogo, un segno, un’ancora. E questo è importante. Col tempo, il dolore cambia forma Non passerà tutto in fretta. E non deve. Ma a un certo punto, quel dolore lancinante lascerà spazio alla gratitudine: per averlo avuto, per essere stata scelta da lui, per ogni momento vissuto insieme. Un giorno, guardando la sua coperta o quell’albero di pesco, sentirai una lacrima che non punge più, ma che ti scalda.

Dott.ssa Antonella Bellanzon

Dott.ssa Antonella Bellanzon

Dott.ssa Antonella Bellanzon

Massa-Carrara

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Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

Dott. Francesco Damiano Logiudice

Dott. Francesco Damiano Logiudice

Roma

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Cara Elisa,

volentieri rispondo alla tua lettera e accolgo il tuo sfogo sia perché ho avuto anch'io l'esperienza di avere dei cani e anche perché con il mio lavoro in qualità di terapeuta e costellatrice familiare Hellinger® sciencia, ho potuto accompagnare più volte un animale insieme al suo proprietario in fasi particolari di malattia e alcune volte nelle ultime ore della morte dell'animale, come pure spesso ho avuto persone che si sono rivolte a me per motivi familiari vari e durante il percorso di aiuto è emerso la morte di un cane o di un gatto o di un 'altro animale che non era stata accettata e la sofferenza era viva più che mai. Tutto quello che scrivi in relazione al lutto che tu ancora vivi del tuo cane lo condivido ed è vero, perché ogni animale che noi prendiamo in famiglia, presso la nostra casa, diventa un membro della famiglia, egli ci appartiene come un altro familiare e la relazione che si crea è affettiva, emotiva, e ci prende molto. Il cane dà molto alla persona a cui si lega e questo legame negli anni diventa anche più profondo. Conosciamo tante storie dell'affetto e della fedeltà che un cane dimostra e in circostanze anche molto difficili quando è di sostegno aiuto terapeutico. Gli animali, in genere, hanno una loro sensibilità e in qualche modo possiamo dire un'anima. Un cane che viene abbandonato o maltrattato soffre mentre quando è amato curato è sano e felice. É bello sapere che hai trascorso un tempo bello e lungo con il tuo cane. Quindi il suo lutto è comprensibile, ma non ha motivo di protrarsi ancora. Come per i nostri familiari morti, ad un certo punto anche il cane che è morto, va lasciato andare e non più trattenuto a noi. Quello che possiamo continuare a fare è nel prendersi cura innanzitutto di se, e se può, aggiungere azioni in qualche modo al servizio di altri cani o altri animali o semplicemente della natura stessa intorno a se. Questo servizio permette di ricordare ed onorare il suo amato cane nella gioia della sua vita che continua.

 

Grazie per aver condiviso la sua storia.

Per approfondimenti e domande non esitare a contattarmi.

Cordiali saluti

Dott.ssa Leopoldina De Varti

Dott.ssa Leopoldina De Varti

Avellino

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