Cara Federica,
le tue parole fanno emergere una sofferenza profonda e un senso di solitudine enorme, che purtroppo molte donne vivono dopo la nascita di un figlio — un momento in cui si avrebbe bisogno di presenza, sostegno e rispetto, non di essere lasciate sole e svalutate. Prima di tutto, voglio dirti una cosa molto chiara: non sei una persona cattiva o irrecuperabile perché hai perso il controllo. Sei una donna esausta, sotto pressione, ferita da una situazione ingiusta e tossica. Ma è anche molto importante che tu abbia la consapevolezza di voler fermare questo ciclo — perché la rabbia, se non gestita, può finire per farti del male e minare ancora di più la tua forza e la sicurezza di tua figlia.
Da ciò che scrivi, il tuo compagno ti sta abusando psicologicamente: ti isola, ti sminuisce e ti fa sentire inadeguata come madre.
Questo comportamento non è normale e non dipende da te.
È una forma di controllo e di disprezzo che spesso porta chi la subisce a sentirsi esasperata, arrabbiata, e a volte a reagire in modo impulsivo. La tua rabbia non nasce “dal nulla”: è una reazione estrema a una frustrazione cronica e a una mancanza di rispetto. Ma se resta senza canale di sfogo sicuro, si trasforma in qualcosa che ti ferisce dentro e rischia di peggiorare la situazione.
Chiedere aiuto non è debolezza. È lucidità.
Ti consiglio fortemente di contattare un centro antiviolenza nella tua zona.
Lì potrai parlare con psicologhe e operatrici esperte in violenza psicologica e relazioni tossiche: ti aiuteranno a capire come proteggerti e proteggere tua figlia, senza giudicarti e in totale riservatezza.
Proteggere te stessa è proteggere anche tua figlia. I bambini percepiscono tutto, anche se non parlano ancora: le tensioni, il tono di voce, l’atmosfera in casa.
Lavorare sulla tua rabbia e allontanarti da chi ti fa stare male è già un atto d’amore verso di lei.
Non devi farlo da sola, e non devi restare in un contesto che ti distrugge lentamente.
Federica, hai già fatto un primo passo importantissimo: riconoscere il problema e chiedere aiuto.
Questo non è un segno di debolezza, ma di forza e lucidità.
La rabbia può diventare una forza sana, se la trasformi in energia per cambiare la tua vita e uscire da ciò che ti distrugge.
Dott.ssa Antonella Bellanzon