Perché tanta indecisione?

Silvia

Sono una donna di 40 anni, sposata da 15 e con tre figli. In tutti questi anni di relazione con mio marito c'è sempre stata la forte presenza di sua madre in ogni cosa, e nonostante io abbia esternato il mio malessere, lui ha sempre preso le sue parti e io mi sono sentita spesso messa da parte. Con l'arrivo dell'ultimo figlio, sono andata in crisi, ero abbattuta, mi sentivo sola a gestire troppe cose e per non dare pesi a mio marito che sminuiva il mio stato d'animo, ho smesso di comunicare con lui, dicendo a me stessa che forse pensavo troppo, forse ero troppo negativa e mi sono persa. Qualche anno fa, ho conosciuto un'uomo anch'esso sposato con figli, abbiamo iniziato a confrontarci e ci siano innamorati, non pensavo potesse accadere, non pensavo di sentirmi così bene con una persona, su tutti gli aspetti. Avevo deciso di lasciare mio marito subito, per stare con lui, ma avendo entrambi figli, avevamo deciso di fare le cose con la testa e non dettate dall'impulso. Ma ad oggi le cose non sono cambiate, siamo entrambi sposati e la mia situazione emotiva è degenerata, mio marito è a conoscenza del mio tradimento e sta cercando di ricostruire il nostro rapporto, ma io per quanto apprezzi e gli voglio bene, non riesco ad impegnarmi per far funzionare le cose, vorrei vivere con la persona che amo, ma a volte mi sembra di non aver rassicurazioni da questa persona. E mi chiedo se a prescindere da questa situazione sia giusto lasciare mio marito, non provo più nulla, se non un volergli bene quasi come un fratello, non abbiamo rapporti da anni e non riesco più ad avvicinarmi a lui come vorrebbe, ma ho paura a separarmi, sarebbe un'ulteriore pugnalata per lui e non so anche i miei figli piccoli come potrebbero prenderla. Mi sento frastornata da mille pensieri e ho paura, ai tempi quando mio marito aveva scoperto il tradimento gli avevo chiesto di fare un percorso psicologico di coppia, ma non ha voluto, e per un certo periodo ho fatto un percorso da sola dalla psicologa che purtroppo ho interrotto per problemi economici. Ho la testa piena di pensieri e mi sento davvero in crisi. So che nessuno può dirmi cosa è giusto per me, ma vorrei un consiglio su come arrivare a ciò che mi farebbe ritrovare la mia serenità.

7 risposte degli esperti per questa domanda

Cara Silvia,  nessuno può dirle cos’è giusto per lei, ma forse può trovare qualcuno che sia accanto a lei nell’affrontare la difficoltà che sta attraversando, disponibile ad  esplorare insieme le motivazioni profonde del suo sentirsi bloccata, la fatica e il dolore che questa decisione, qualunque sia, comporterà. Perché scegliere significa sempre rinunciare a qualcosa, spesso senza avere rassicurazioni o certezze sul futuro. La scelta migliore nasce da una profonda consapevolezza di sé stessi e dei propri desideri. Le suggerisco di affidarsi ad un percorso psicoterapeutico dove portare le sue domande e la sua confusione per comprendere cosa desidera davvero e non sentirsi più così sola nel farlo.  Un caro saluto,  Dott.ssa Beatrice Conca 

Dott.ssa Beatrice Conca

Dott.ssa Beatrice Conca

Milano

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Gentilissima, 

come lei ben dice nessuno può suggerirle cosa sia giusto fare. Però emerge chiaramente che la situazione in cui si trova ora non la rende felice. I bambini, anche piccoli, percepiscono il malessere dei genitori. Lei perché non riesce a separarsi? Sarebbe una buona idea parlarne e affrontare un percorso. 

Cordiali saluti

dott.ssa Mongelli

Dott.ssa Serena Mongelli

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Milano

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Buongiorno, prima di tutto voglio riconoscere il dolore e la confusione che stai vivendo. Stai attraversando un momento di grande crisi emotiva, in cui senti di aver perso te stessa tra il peso delle responsabilità familiari, il senso di solitudine nel tuo matrimonio e i sentimenti contrastanti per un'altra persona. È comprensibile che tu ti senta frastornata e in difficoltà nel prendere una decisione. Da quello che racconti, ci sono alcuni nodi importanti che potrebbero essere esplorati con delicatezza:

  1. I tuoi bisogni emotivi – Per molto tempo ti sei sentita messa da parte e non ascoltata nel tuo matrimonio, tanto da chiuderti nel silenzio. Ora ti trovi tra il desiderio di un amore più appagante e la paura delle conseguenze di una separazione. Potrebbe essere utile chiederti: cosa desidero davvero per il mio futuro? Come posso dare valore alle mie emozioni senza sentirmi in colpa?

  2. La relazione con tuo marito – Il tuo legame con lui sembra essersi trasformato in un affetto fraterno, ma c’è stato un momento in cui hai chiesto aiuto per provare a ricostruire. Lui ora sembra volerci provare, ma tu senti di non riuscire a impegnarti. Forse potrebbe esserti utile capire se è perché hai già chiuso dentro di te questa relazione, oppure perché c’è un blocco emotivo che potrebbe essere affrontato.

  3. Il rapporto con l’altro uomo – Sentirsi finalmente ascoltata e compresa dopo anni di solitudine è stato sicuramente molto significativo. Ma ora ti trovi in una situazione di incertezza, in cui lui non sembra darti piena sicurezza. Potrebbe essere utile chiederti: questa relazione mi sta davvero dando quello di cui ho bisogno o sto proiettando su di essa il desiderio di fuga da una situazione dolorosa?

  4. La paura della separazione – È naturale temere il cambiamento e le sue conseguenze, soprattutto per i figli. Ma è importante anche chiederti: restare in questa situazione mi sta facendo bene? E soprattutto, qual è l’esempio di amore e di benessere che vorrei trasmettere ai miei figli?

Queste domande non hanno risposte immediate, ma potrebbero aiutarti a fare un po' di chiarezza interiore. Sicuramente un supporto psicologico, se fosse possibile riprenderlo, ti aiuterebbe a ritrovare la tua voce e la tua direzione con maggiore serenità. Non devi prendere decisioni affrettate, ma neanche ignorare il tuo malessere. Il tuo benessere conta e merita attenzione. Ti auguro di trovare la strada che più ti appartiene. Stefano Marchi 

Dott. Stefano Marchi

Dott. Stefano Marchi

Milano

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Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

Dott. Francesco Damiano Logiudice

Dott. Francesco Damiano Logiudice

Roma

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Carissima

Immagino come sia difficile vivere il momento che stai vivendo tu. Ti senti in preda all'ansia e all'indecisione. In realtà però le risposte sono già dentro di te e le conosci. Il rapporto con tuo marito si è logorato, consumato, forse fino a prima di conoscere l'altro l'hai in qualche modo portato avanti solo tu. Terminare un rapporto di questo tipo, seppur difficile, è sicuramente necessario. A prescindere dall'altra persona che frequenti. Questa infatti ti ha fatto sentire amata e capita ed è questo ciò che conta. Non importa come andrà importa sapere che fuori ci sono ancora nuove possibilità di te per stare bene.

Comprendo bene quelli che sono le problematiche economiche ma consiglio vivamente di continuare un percorso che li aiuti in questo particolare momento

Dott.ssa Paola Schizzarotto

Dott.ssa Paola Schizzarotto

Padova

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Cara ,

la tua situazione è molto complessa e carica di emozioni contrastanti. È evidente che da anni ti senti trascurata e non compresa nel tuo matrimonio, e che questa sofferenza ti ha portata a cercare ascolto e vicinanza altrove. Ora ti trovi in un limbo emotivo, divisa tra il desiderio di una vita nuova e la paura delle conseguenze di una separazione, soprattutto per i tuoi figli.

La tua crisi non è solo sentimentale, ma anche identitaria: dici di esserti “persa”, e questo suggerisce che la tua difficoltà principale sia riscoprire chi sei e cosa desideri davvero, al di là del senso di colpa e delle aspettative altrui.

Provo a offrirti qualche spunto di riflessione:

1.Dare valore ai tuoi sentimenti – Non provare più amore per tuo marito non è una colpa, ma un dato di fatto da affrontare con onestà. Se oggi il tuo legame con lui è più fraterno che coniugale, forzarti a restare potrebbe solo alimentare il malessere, anche per i tuoi figli, che assorbono le tensioni emotive dei genitori.

2.Separazione come scelta di crescita, non di fuga – Il punto non è se lasciare tuo marito per un altro uomo, ma se rimanere in una relazione che non ti rende più felice. Indipendentemente da ciò che accadrà con questa nuova persona, hai diritto a una vita in cui ti senti realizzata.

3.Il peso della paura – È naturale temere il cambiamento, soprattutto quando ci sono figli di mezzo. Ma rimanere in una situazione infelice solo per timore delle conseguenze può farti vivere in uno stato di costante frustrazione. Affrontare la separazione con maturità e rispetto può aiutare tutti a trovare un nuovo equilibrio.

4.Sostegno psicologico – Hai già provato un percorso terapeutico, ed è comprensibile che le difficoltà economiche abbiano reso complicato proseguirlo. Tuttavia, trovare un supporto, anche attraverso consultori o servizi gratuiti, potrebbe aiutarti a mettere ordine nei pensieri e prendere decisioni più consapevoli.

Ti incoraggio a concentrarti su di te, su ciò che senti nel profondo, senza farti sopraffare dalla paura o dal senso di colpa. Le risposte giuste arriveranno solo ascoltandoti con sincerità e concedendoti il diritto di essere felice.

Gentile signora Silvia,

come ha giustamente detto nelle ultime righe della sua lettera, non sta a me dirle cosa sia giusto per lei, ma forse si può provare a fare un po' di chiarezza. Mi sembra che lei abbia chiaro quali sono i suoi sentimenti per suo marito e quelli per l'altra persona. Non mi è altrettanto chiaro se lei ha appurato le reali intenzioni di questa persona sull'ipotesi di iniziare un rapporto stabile con lei, con tutte le conseguenze del caso rispetto alle vostre attuali relazioni di convivenza. Ciò che mi sento di dirle è che in una situazione come la sua qualunque scelta lei senta di voler fare non potrà non incontrare aspetti di sofferenza, che siano l' eventuale fine di un matrimonio o, in alternativa, lasciar andare un rapporto con una persona per la quale prova sentimenti importanti. Sta a lei valutare se affrontare una sofferenza inevitabile la porterà alla fine a raggiungere una nuova serenità o a mantenersi nella sofferenza. Tenga presente che a mio parere i suoi figli soffrirebbero certamente per una sua eventuale separazione, ma soffrirebbero altrettanto e forse ancor di più se vivessero in una situazione familiare in cui mancasse la serenità tra i loro genitori, o peggio se percepissero di essere la causa dell' infelicità della loro madre, che per loro avesse rinunciato alla sua, di felicità. La situazione come vede è molto complessa, ma ciò che la invito a fare è in primis chiarezza sui suoi sentimenti e, per quanto possibile, sui sentimenti dei due uomini coinvolti. Almeno da poter chiarire fino in fondo da un lato se vi siano margini di recupero per un matrimonio in crisi e dall' altro prospettive reali di iniziare davvero una nuova relazione stabile. Se una decisione fa soffrire, dovrebbe almeno servire a creare i presupposti per la fine della sofferenza stessa in vista di una maggiore serenità.

Sperando di esserle stato in qualche modo utile, le faccio i miei migliori auguri per il suo futuro.

Cordialmente 

R. Beretta