Richiesta di aiuto per mia figlia

Giovanni

Buongiorno, scrivo per avere un aiuto riguardo una situazione che sta vivendo mia figlia diciottenne. È fidanzata da circa due anni ma a seguito di alcune discussioni ha deciso di lasciare il suo ragazzo. Lui ha 21 anni ed una situazione familiare particolare. Suo padre assente praticamente sempre, e sua madre non vive più con lui perché soffre di una forte depressione. Il ragazzo a causa della malattia della madre ha vissuto situazioni molto traumatiche, ha persino assistito poco più che bambino ad un tentativo di suicidio di sua mamma. Ora, a seguito della decisione presa da mia figlia lui ha tentato di proporre una riconciliazione, ma difronte al diniego della ragazza ha cominciato a mandarle messaggi dove dice che non vive più senza di lei e ha minacciato anche il suicidio. Mia figlia ovviamente vive una situazione di forte angoscia. Come posso intervenire? Vi ringrazio per l' aiuto.

7 risposte degli esperti per questa domanda

Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

Dott. Francesco Damiano Logiudice

Dott. Francesco Damiano Logiudice

Roma

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Buongiorno. Mi pare evidente che il suo racconto ha due aspetti fondamentali: uno è la situazione del ragazzo (per la quale credo lei possa fare ben poco e che necessita di intervento professionale serio) e l'altro è la questione di sua figlia. Per questa cosa ritengo opportuno un vostro sostegno nei suoi confronti, anche tutelandola da eventuali impicci con l'ex. Non credo che debba cedere al "ricatto" di atteggiamenti o comunicazioni che facciano leva sul suo senso di colpa. Sostenere la sua decisione mi pare opportuno. Se poi è preda di emozioni che sono difficilmente contenibili, allora il ricorso ad un professionista potrebbe essere indicato.

Marcello Schmid 

Dott. Marcello Schmid

Dott. Marcello Schmid

Lodi

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Gentile signor Giovanni ,

comprendo la sua preoccupazione. Del resto la situazione emotiva del ragazzo in questione, appare molto instabile. E' encomiabile da parte sua, la volontà di contestualizzare quello che passa il ragazzo e la comprensione di cosa voglia dire per lui, avere un padre assente. A differenza di sua figlia che in lei, ha il supporto di un padre premuroso. Al di là di tutto, però fa parte dei compiti evolutivi della crescita del ragazzo ,passare attraverso una serie di prove che l'età adulta pone . E diciamo che per quanto spiacevole, bisognerà che accetti e rispetti la situazione. Non si può fare altrimenti per preservarlo da una delusione. E' giusto ed in quanto tale, va rispettato che sua figlia chiuda questo capitolo . Nel caso in cui sentisse il bisogno di essere accompagnata in tale fase, resto a disposizione anche online 

Buone cose 

Dott.ssa Simona Ilardo

Dott.ssa Simona Ilardo

Napoli

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Ovviamente dovrei sapere molto di più. Sua figlia è interessata a lavorarci sopra?  Le lascio il mio numero di cell. Se vuole mi può chiamare in ore serali, dopo le venti sono sempre (quasi) disponibile.

Saluti dott. Livio Morprurgo

 

Salve,

consiglio almeno un colloquio per comprendere meglio il caso. Può cotattarmi telefonicamente

Dott. Denis Tam

Dott. Denis Tam

Pordenone

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Gentile Giovanni, mi dispiace moltissimo per la situazione che descrive. Da ciò che narra purtroppo per questo ragazzo, a meno che non decida di farsi aiutare da un professionista, non si può fare molto. Se soffre anch'esso di depressione l'unica persona che può aiutarlo è uno psicologo o uno psicoterapeuta. Per ciò che riguarda sua figlia invece il fatto che abbia deciso di allontanarsi da questo ragazzo è sintomo  che non stava vivendo più una relazione sana e serena e proprio per questo, nonostante posso comprendere la preoccupazione che minacce del genere possono infondere, mi sento di consigliare di continuare a portare avanti la decisione presa, senza farsi condizionare dalla paura di ciò che potrebbe accadere ma di concentrarsi su ciò che veramente vuole lei, di cosa sente il bisogno e di cosa la fa stare bene. Non potrà vivere una relazione serena e soddisfacente se tornerà sui suoi passi perchè spinta dalla paura, dai sensi di colpa  e non dalla volontà o dall'amore. Posso comprendere il turbamento emotivo che sta vivendo sua figlia in questo momento, da un lato la paura che a questo ragazzo possa succedere qualcosa e dall'altro la fatica di non riuscire ad elaborare la fine della relazione con tranquillità e rispetto della decisione presa. Infatti se le perplessità e il disagio aumentano può sempre consigliare a sua figlia un consulto psicologico così che un professionista possa aiutarla a prendere le decisioni del caso con più tranquillità e meno dubbi possibili.

Rimango a disposizione , un caro saluto, Dott.ssa Nobile Margherita.

Dott.ssa Margherita Nobile

Dott.ssa Margherita Nobile

Roma

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Gentile Signor Giovanni,

la situazione che descrive è molto delicata e immagino molto dolorosa per tutte le parti in causa. Purtroppo, da quello che riferisce, il ragazzo ha vissuto eventi altamente traumatici e probabilmente non è in grado di instaurare e mantenere relazioni sane ed equilibrate. Ritengo perciò che necessiti di un intervento tempestivo da parte di uno psicoterapeuta che lo aiuti a districare i suoi pensieri, ad interpretare e gestire correttamente le sue emozioni e a rispettare lo spazio personale degli altri nelle relazioni.

Se la famiglia non può permettersi una terapia, potreste pensare di rivolgervi ad un CSM (Centro di Salute Mentale) della vostra zona, dove è possibile svolgere percorsi psicoterapici gratuiti e dove si può accedere con una semplice ricetta del medico curante.

Vi consiglio di non sottovalutare la situazione perché, sebbene sia possibile che si tratti di minacce vuote volte soltanto ad attirare l'attenzione di sua figlia, è anche possibile che un ragazzo tanto giovane possa non essere in grado di frenare l'istinto a fare qualche gesto estremo. Spesso, quando non siamo in grado di sopportare la frustrazione, finiamo per far del male a noi stessi e agli altri. Non esiti a contattarmi se ha bisogno di altri chiarimenti. Le auguro tutto il meglio,

Dott.ssa Giorgia Maimone