Salve, sono una ragazza di 23 anni, studentessa in corsa per una seconda laurea, essendo io già laureata. Ho molte passioni, sane ed equilibrate, come lo sport e la musica. Le coltivo da anni anche grazie all'aiuto delle persone che mi ruotano attorno. Sono cresciuta in una scuola cattolica e ho sempre frequentato ambienti e persone sane e generose. Scrivo perché sono stata fidanzata 3 anni al liceo, in una relazione dove non abbiamo mai avuto un rapporto sessuale, per colpa di entrambi e per timore delle nostre rispettive famiglie. Ad oggi ho 23 anni e sono in una relazione, la seconda della mia vita, da quasi 2 mesi, anche se lo conosco da 4 mesi. Ho perso la verginità 1 mese fa e alla notizia ai miei non sembravano poi tanto scossi, mi hanno detto che sarebbe successo. Ieri notte ho passato la mia prima notte con lui. Prima di andare sono stata insultata dai miei e dalla mia intera famiglia. Al ritorno, sono stata aggredita fisicamente e verbalmente e cacciata di casa. Sono genitori all'antica, ma io sotto il profilo sessuale non ho mai dato problemi, essendo arrivata a 23 anni vergine e senza malizia, con dei valori e degli obiettivi ben chiari. Ho voglia di vivermi questa relazione, ma sento che per la mia famiglia non sono libera di stare con nessuno, o se dovessi starci, non dovrei concedermi fisicamente. Ho provato ad avere un dialogo con mio padre e la cosa è andata benino, ma con mamma e con gli altri non c'é alcun verso, inveiscono, alzano le mani e usano termini e parole per definirmi ciò che non sono. Cosa fare?