La dipendenza affettiva non è amore

Come ha scritto in modo molto chiaro la Dott.ssa Laura Tappatà (Filosofa e Docente di psicologia generale e di psicologia della parsonalità) "tutte le volte che giustifichiamo degli eccessi, tutte le volte che scusiamo qualcosa di ingiustificabile, quando la nostra relazione mette a rischio il nostro benessere emotivo, la nostra salute e la nostra sicurezza, quando ci adattiamo a tutto pensando che se saremo affettuosi, comprensivi, attraenti, il nostro partner cambierà atteggiamento, stiamo amando troppo, rischiamo di vivere un amore patologico".

L'amore è per sua natura sano se è emotivamente appagante e tendenzialmente equilibrato, ma quando è disfunzionale può trasformarsi in dolore, paura, ossessione: in una dipendenza affettiva.

Il nostro tempo è caratterizzato da rapporti interpersonali spesso instabili, che favoriscono stili di attaccamento ambivalenti o conflittuali. La dipendenza affettiva, per alcune persone, rappresenta una sorta di fonte di sicurezza di fronte alle insicurezze che caratterizzano la cultura post-moderna.

Il dipendente affettivo vede nell'amore la risoluzione dei propri vuoti interiori che di solito hanno radici lontane e continua a ripetere schemi comportamentali che ha interiorizzato durante la sua crescita individuale.

La Dott.ssa Laura Tappatà considera 5 caratteristiche della dipendenza affettiva:

  1. È caratterizzata dall'ebbrezza del piacere connesso alla "droga" dell'amore, una sensazione che il dipendente prova grazie alla vicinanaza del partner, che gli è indispensabile per provare uno stato di benessere e una sensazione di euforia.
  2. Un'altra caratteristica è la tolleranza, definita anche come dose: la persona dipendente cerca sempre dosi maggiori di tempo da passare insieme all'oggetto del suo amore, esiste solo quando c'è l'altro e ha bisogno di continue e tangibili rassicurazioni.
  3. Il tempo passato insieme, spesso esclude o riduce sempre di più la propria autonomia e le relazioni con gli altri, l'oggetto d'amore viene percepito come unica forma di gratificazione della vita.
  4. Anche l'astinenza è una caratteristica della dipendenza. Quando non c'è il partner il soggetto dipendente prova un grave stato di malessere e sente di non essere in grado di pensare ad una vita da solo.
  5. Si ha inoltre una perdita delle funzioni cognitive ed emotive e si può arrivare all'incapacità di controllare il proprio comportamento, a causa della diminuzione della consapevolezza, della riduzione della lucidità e della propria capacità critica.

 

La paura è alla radice della dipendenza affettiva: paura insopportabile e ossessionante di perdere la persona amata, paura di essere abbandonati che cresce ad ogni segnale negativo, paura del tradimento, paura di mostrarsi per ciò che si è. Il benessere e l'umore di chi"ama troppo" sono correlati alla presenza dell'altro:se lui c'è ci si sente felici, se manca si vive in attesa.

Rimanere da soli a gestire questa condizione, non cercare un aiuto professionale specializzato, può rendere difficile l'uscita da questa condizione, impedire di costruire relazioni appaganti e serene e sopattutto di (ri)trovare il proprio benessere personale ed un equilibrio interiore.

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