Il Disturbo da Gioco d'Azzardo DAG

DAG Disturbo da Gioco d’Azzardo

“ll gioco ha un ruolo fondamentale per lo sviluppo e la sopravvivenza dell’uomo e della civiltà”[1].

Rappresenta infatti una tappa fondamentale dell’infanzia, attraverso cui il bambino può soddisfare specifici bisogni e acquisire importanti abilità personali e sociali. Oltre a facilitare la crescita e favorire la socializzazione, il gioco rappresenta un momento di svago ed una temporanea evasione dalla routine, che permette di scaricare le tensioni della vita quotidiana.

Se con il termine gioco si fa riferimento ad attività finalizzate alla ricreazione e allo svago, il cui risultato dipende dalle abilità del giocatore, quando si parla di gioco d’azzardo si intendono, quelle attività il cui risultato dipende dal caso e in cui la posta in gioco è di solito una somma di denaro o altro bene materiale. Il termine azzardo significa, infatti, attività rischiosa ed il gioco d’azzardo comporta, appunto, il rischiare qualcosa di valore nella speranza di ottenere qualcosa di un valore maggiore.

Oggi, il mercato del gioco d’azzardo è un settore in costante evoluzione, anche nel nostro Paese, tanto da aver assunto dimensioni sempre più rilevanti ed una forte spinta commerciale: ciò è stato favorito, oltre che dalla legalizzazione, da un’offerta sempre più vasta e da un accesso sempre più facile al gioco d’azzardo, il quale da attività illecita e stigmatizzata socialmente, è diventato un’attività socialmente accettata e di facile accessibilità, nonché importante bene di consumo. Inoltre, è cambiata anche la tipologia di gioco che viene offerto, il quale, prima era lento, mentre adesso è velocissimo ed è proprio la velocità uno degli elementi che maggiormente facilita una condizione di dipendenza.

I nuovi giochi d’azzardo (videopoker, slot-machine, bingo, giochi online) hanno definito un nuovo modo di giocare, solitario e decontestualizzato, caratterizzato da regole semplici ed universalmente valide, pertanto ad alta soglia di accesso: la preoccupazione principale è che tutto ciò possa diventare problematico e creare pericolose forme di dipendenza che richiedono un immediato intervento clinico

Fortunatamente, la maggior parte di coloro che giocano d’azzardo lo praticano come forma di passatempo e di divertimento, tuttavia, il gioco può perdere le sue originarie finalità ricreative e diventare eccessivamente coinvolgente e pervasivo, fino a trasformarsi in sintomo di rilevanza clinica.

Quando il tempo dedicato al gioco d’azzardo, la quantità di denaro e il coinvolgimento emotivo sfuggono al controllo della persona, la condotta ludica può assumere, un carattere compulsivo e diventare una dipendenza patologica, ovvero il Disturbo da Gioco d’Azzardo (DGA), una vera e propria patologia, che rende incapaci di resistere all’impulso di giocare d’azzardo o fare scommesse in denaro.

La persistenza e l’intensificazione dei comportamenti di gioco può avere gravi ripercussioni a livello personale, familiare e sociale, soprattutto se si instaura una rincorsa alle perdite, che consiste nel perseverare a giocare con lo scopo di annullare le perdite stesse, innescando così un pericoloso circolo vizioso in grado di cronicizzare una situazione che di per sé è già critica.

I giocatori patologici presentano infatti, un elevato rischio di compromissione finanziaria che si ripercuote in ambito familiare e lavorativo, fino ad arrivare alla richiesta di prestiti usuranti. Tale aspetto collega il Gambling patologico alla criminalità organizzata, la quale investe grossi capitali nel gioco d’azzardo.

Oggi il Disturbo da Gioco d’Azzardo è diventato un problema di salute pubblica, soprattutto a causa delle conseguenze negative che investono non soltanto il giocatore, ma anche i propri familiari, tanto da essere considerato una malattia neuropsicobiologica, con conseguenze sanitarie e sociali gravi, che necessita di diagnosi, cura e riabilitazione.

Quanto detto suggerisce la necessità di importanti cambiamenti organizzativi e legislativi che devono accompagnare gli interventi preventivi e di trattamento da attuare per contrastare la sempre più crescente diffusione di tale fenomeno.

 

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GAMBLING ON LINE

Un nuovo fenomeno in forte espansione negli ultimi anni è l’Internet Gambling, il quale risulta essere associato ad un maggior rischio di sviluppare problematiche legate al gioco d’azzardo, nonché ad un frequente utilizzo di sostanze e ad un peggioramento delle performance scolastiche o lavorative.

Ciò che maggiormente ha contribuito all’espansione di tale fenomeno è stata la diffusione delle nuove tecnologie che, facilitano l’accesso al gioco d'azzardo rendendolo disponibile a chiunque e in qualsiasi momento della giornata. Inoltre, il Gambling online permette di mantenere l’anonimato, pertanto può essere nascosto più facilmente ad amici e familiari.

Le attività di gioco d’azzardo maggiormente frequentate online sono il poker, le scommesse sportive, le lotterie, le slot-machine e i giochi da tavolo. Circa il 43% dei giocatori online gioca settimanalmente e ben il 19% gioca quotidianamente o più volte al giorno. Queste percentuali potrebbero destare preoccupazione, in quanto si tratta di un fenomeno che riguarda soprattutto i giovani, le cui capacità e abilità nell’utilizzo delle moderne tecnologie digitali, li espone maggiormente ad un uso problematico del gioco on line.

Alcune ricerche hanno evidenziato una correlazione tra Gambling on line in adolescenza ed una maggiore probabilità di sviluppare un uso problematico di Internet. Il Gambling patologico e l’internet addiction condividono infatti numerose caratteristiche come la forte associazione con il disturbo da uso di sostanze e i disturbi dell’umore, alta frequenza di problematiche legali, ed un deterioramento delle condizioni fisiche e mentali. I giochi on line, possono rivelarsi particolarmente pericolosi, soprattutto per i giovani, in quanto favoriscono un passaggio dalle attività ludiche che favoriscono la crescita e la socializzazione, a giochi privi di qualsiasi elemento di crescita individuale e sociale, accompagnati da dispendio di denaro, assenze e abbassamento del rendimento scolastico, utilizzo di sostanze stimolanti e coinvolgimento in atti illegali per procurarsi il denaro. Inoltre, la precocità dell’insorgenza del disturbo diventa un fattore di rischio per l’insorgenza di successivi disturbi psichici, come ansia, depressione e rischio suicidario.

 

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[1] Huizinga J. (1938)

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