New Addiction

NEW ADDICTION

“Le dipendenze patologiche sono caratterizzate dall’uso distorto di una sostanza, di un oggetto o di un comportamento[1]”.

Si tratta di un fenomeno molto complesso, che investe la persona sia a livello comportamentale, manifestandosi nella continua ricerca di una sostanza o nella reiterazione di un comportamento, sia a livello psicologico, in quanto la persona viene assorbita dall’oggetto della propria dipendenza tanto da non poterne più fare a meno, trascurando tutto il resto che la circonda.

Ciò può avere conseguenze deleterie che si ripercuotono nella vita sociale, affettiva, professionale e familiare, provocando uno stato di sofferenza generale che si espande anche al contesto di appartenenza.

 

Data la complessità del fenomeno, risulta difficile poter dare una definizione di univoca di dipendenza patologica, la quale non può essere ricondotta alle sole caratteristiche dell’oggetto di dipendenza, né alle sole caratteristiche della persona: bisogna focalizzare l’attenzione sulla relazione che intercorre tra il soggetto e l’oggetto di dipendenza, in quanto non è il tipo di sostanza o di attività a causare la stessa, bensì l’interazione tra il soggetto, l’oggetto di dipendenza e il contesto nel quale sono inseriti.

Nonostante il termine dipendenza per lungo tempo sia stato associato al concetto di sostanza, più recentemente, hanno ottenuto una sempre crescente attenzione le New Addictions, ovvero tutte quelle nuove forme di dipendenza caratterizzate da una modalità di comportamento abusante che non implica l’uso di alcuna sostanza chimica, bensì un’attività lecita che perde il proprio ruolo sociale, fino a rendere schiavo l’individuo.

Tra le New Addictions o dipendenze senza sostanza, è possibile annoverare il disturbo da gioco d’azzardo (DAG), lo shopping compulsivo, la dipendenza da TV, internet, social network e videogiochi (New Technologies addiction), la dipendenza dal lavoro (Workaholism), le dipendenze dal sesso (Sex-Addiction), dalle relazioni affettive, nonché alcune devianze del comportamento alimentare o dell’allenamento sportivo come la sindrome da over training.

La diffusione di tali dipendenze è stata agevolata sia dalla nuova civiltà che genera stress, noia e senso di vuoto, ma che allo stesso tempo stimola la tendenza alla gratificazione immediata mettendo a disposizione gli strumenti appropriati, sia dalla rapida evoluzione tecnologica, che ha modificato le abitudini dell’individuo ed il modo di esprimersi nelle situazioni patologiche.

Si tratta, infatti, di dipendenze patologiche legate ad attività socialmente accettate, che fanno parte del normale svolgimento della vita quotidiana, ma che in alcuni casi e per alcune persone possono diventare patologiche nella misura in cui raggiungono un certo livello di eccesso e di pericolosità, fino ad avere gravi conseguenze, che vanno ad inficiare sia la qualità della vita della persona, sia quella di chi gli sta accanto.

 

BIBLIOGRAFIA

APA - American Psychiatric Association (2013). DSM-5, Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali. Tr. it. Milano: Raffaello Cortina Editore 2013.

Caretti V, Di Cesare G (2005). Psicodinamica delle dipendenze. In V Caretti e D La Barbera (a cura di), Le dipendenze patologiche, pp. 11-32. Raffaello Cortina Editore, Milano.

Caretti V. e La Barbera D. (2005) Le dipendenze patologiche. Clinica e psicopatologia. Raffaello Cortina Editore

Guerreschi C. (2005), New Addictions. Le nuove dipendenze. Edizioni San Paolo

Lavanco G. e Milo A. (2006) Lavanco G. e Milio A. (2006), Psicologia della dipendenza dal lavoro. Work Addiction e Workaholics. Casa Editrice Astrolabio, Roma

Marazziti D., Presta S., Picchetti M., Dell’Osso L. (2015). Dipendenze senza sostanza: aspetti clinici e terapeutici, Journal of Psychopathology, 2015, 21, pp. 72-84.

Rigliano P. (1998) Indipendenze, Alcol e cibo, farmaci e droghe, comportamenti di rischi e d’azzardo: le relazioni di dipendenza. Edizioni gruppo Abele, Torino.

Rosemberg K.P. e Feder C.F. (2015) Dipendenze comportamentali. Criteri, evidenze, trattamento. Edra Elsevier Masson Italia



[1] Caretti V. et al. (2005)

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