Un disturbo alimentare: La sindrome dei mangiatori notturni.

La Sindrome dell’Alimentazione Notturna è una variante del Disturbo da Alimentazione Incontrollata, con la differenza che nella prima, le grandi abbuffate avvengono soprattutto di notte.

Nelle persone affette da questa patologia si verifica un’inversione del ritmo ormonale giorno notte: di notte il livello di melatonina (ormone fondamentale per il sonno), si abbassa, mentre la leptina (prodotta durante il giorno per favorire l’appetito) viene prodotta durante la notte, ciò comporta dormire poco e avere tempo per le abbuffate.

Le persone si svegliano al mattino senza appetito, possono saltare la colazione e anche il pranzo, ma quando si avvicina la sera ritrovano l’interesse per il cibo, eccedendo in abbuffate.

Il comportamento patologico descritto va distinto dagli sporadici spuntini notturni che possiamo consumare quando sentiamo languore allo stomaco o dal mangiare qualche volta un biscotto nel mezzo della notte per fame.


Sintomi che possono caratterizzare la Sindrome dell’Alimentazione Notturna:

  • scarso appetito al mattino e a pranzo;
  • grandi abbuffate di cibo di sera e di notte;
  • difficoltà ad addormentarsi se non si soddisfa il bisogno di mangiare prima di andare a letto (la sensazione di fame va placata, altrimenti non è possibile dormire)
  • frequenti risvegli notturni dovuti alla necessità di mangiare per poter riprendere sonno. La persona può svegliarsi una o due, tre volte durante la notte. Solitamente il primo risveglio avviene circa due ore dopo l’addormentamento, il secondo dopo circa qualche ora dal primo. L’insonnia data dai risvegli intermittenti, può comportare stanchezza fisica e mentale al risveglio;
  • difficoltà a controllare la rabbia;
  • presenza di umore depresso e/o ansia, che si esprimono nel disturbo alimentare.

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