Mia figlia quasi 8 anni ha smesso di mangiare

Daniela

Buongiorno, da circa una settimana all’improvviso mia figlia di quasi 8 anni ha smesso di mangiare, dapprima dicendo che aveva mal di gola, successivamente ha lamentato fastidio ad ingoiare. Ha cominciato a selezionare cibi dolci, poi ha rifiutato ogni cibo consistente. Ad oggi beve solo liquidi ( poco). A scuola le maestre, mi confermano il rifiuto totale di cibo. Sono davvero preoccupata! Grazie per l’aiuto che potrete darmi

5 risposte degli esperti per questa domanda

Buongiorno, capisco bene la sua preoccupazione, è del tutto comprensibile. Quando un bambino smette improvvisamente di mangiare, come nel caso di sua figlia, è sempre importante approfondire con attenzione. Il primo passo è sicuramente consultare il pediatra o il medico di base, che potrà valutare se ci siano cause fisiche (come infezioni alla gola, problemi digestivi o altro).

Tuttavia, considerato che il rifiuto del cibo è totale e persiste da diversi giorni, è consigliabile anche rivolgersi al servizio di Neuropsichiatria Infantile (NPIA), per una valutazione più ampia, che consideri anche eventuali aspetti emotivi o psicologici. A volte, infatti, situazioni di disagio possono manifestarsi proprio attraverso il comportamento alimentare.

Nel frattempo, è importante monitorare che assuma almeno un minimo di liquidi e, se dovesse peggiorare o mostrarsi molto debole, rivolgersi anche al pronto soccorso pediatrico.

Non esiti a chiedere supporto: intervenire presto può fare davvero la differenza.

Buongiorno, comprendo pienamente la sua preoccupazione per il cambiamento improvviso nelle abitudini alimentari di sua figlia. È importante affrontare questa situazione con attenzione e metodo per capire le cause sottostanti e aiutarla nel modo più appropriato.

Innanzitutto, le consiglio vivamente di consultare il suo pediatra. È fondamentale escludere qualsiasi causa medica che possa spiegare il rifiuto del cibo e il fastidio nell'ingoiare. Il medico potrà effettuare una visita accurata ed eventualmente prescrivere esami specifici.

Parallelamente alla valutazione medica, sarebbe utile osservare attentamente il comportamento di sua figlia in relazione al cibo. Si ponga alcune domande:

  • Quando è iniziato precisamente questo rifiuto? C'è stato qualche evento particolare in quel periodo (a casa, a scuola, con gli amici)?
  • Come si comporta durante i pasti? Sembra ansiosa, infastidita, triste?
  • Qual è la sua reazione quando le offrite del cibo? Piange, si arrabbia, si chiude in sé stessa?
  • Ci sono momenti specifici della giornata in cui il rifiuto è più marcato?
  • Avete notato altri cambiamenti nel suo umore, nel sonno, nel livello di energia?

Queste osservazioni possono fornire indizi importanti sulla natura del problema.

Dal punto di vista psicologico, un rifiuto improvviso del cibo in una bambina di questa età può avere diverse cause, tra cui:

  • Fattori emotivi: Ansia, stress legati alla scuola, difficoltà relazionali, cambiamenti familiari o eventi stressanti possono manifestarsi attraverso somatizzazioni come il rifiuto del cibo.
  • Ricerca di attenzione: In alcuni casi, il rifiuto del cibo può essere un modo per attirare l'attenzione dei genitori.
  • Problematiche legate al controllo: In questa fase di sviluppo, i bambini iniziano a sperimentare il desiderio di autonomia e controllo. Il rifiuto del cibo può rappresentare un modo per esercitare questo controllo.
  • Disturbi alimentari: Sebbene meno comuni in questa fascia d'età, è importante non escludere questa possibilità, soprattutto se il rifiuto persiste e si associa ad altri comportamenti o preoccupazioni legate al peso e all'immagine corporea.

Ecco alcuni suggerimenti che potrebbero esserle utili nel frattempo:

  • Mantenere un ambiente sereno durante i pasti: Evitate discussioni o forzature. Il momento del pasto dovrebbe essere un momento piacevole e rilassato.
  • Non forzare a mangiare: La forzatura può aumentare l'ansia e il rifiuto.
  • Offrire piccole porzioni: A volte, una grande quantità di cibo può scoraggiare.
  • Coinvolgere sua figlia nella preparazione dei pasti: Questo può aumentare il suo interesse per il cibo.
  • Rispettare i suoi gusti (entro certi limiti): Offrite una varietà di cibi sani, ma tenete conto delle sue preferenze.
  • Non utilizzare il cibo come premio o punizione.
  • Mantenere la routine dei pasti: Offrire i pasti a orari regolari può aiutare a ristabilire un ritmo.
  • Concentrarsi sull'idratazione: Assicuratevi che beva a sufficienza, soprattutto in questa fase.

Se il problema dovesse persistere nonostante l'esclusione di cause mediche, le consiglio di rivolgersi a uno psicologo infantile. Un professionista potrà valutare la situazione in modo più approfondito, identificare le cause sottostanti e aiutarvi a sviluppare strategie personalizzate per affrontare il rifiuto del cibo di sua figlia e ristabilire un rapporto sereno con l'alimentazione.

Ricordi, non è sola in questa situazione e ci sono professionisti pronti ad aiutarla. Non esiti a cercare supporto.

Cordiali saluti,
dott. Sandro Mangano, psicologo

Dott. Sandro Mangano

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Catania

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Buongiorno Daniela,

la bimba potrebbe avere una fobia meccanica relativa al passaggio del boccone magari dovuta al male che può aver sentito se ha avuto un forte mal di gola.

La prima cosa da fare è portarla dal pediatra o da un otorinolaringoiatra per vedere se c'è qualche infiammazione od ostruzione che ostacola il normale passaggio del cibo (es. tonsille ingrossate)

Escluse cause fisiche, provate a capire se nei giorni in cui ha cominciato a non mangiare è successo qualcosa di particolare, forse sta cercando di attirare l'attenzione per qualche trauma che ha subito.

Naturalmente va indagato se esiste un comportamento di tipo "anoressico" (raro nei bambini, ma ad oggi più frequente).

Non sarebbe male lasciarla qualche giorno a casa per verificare se può essere stato qualcosa successo a scuola che ha causato l'avversione al cibo.

Bisognerebbe capire se la bambina ha mai manifestato paura di ingrassare e se i cibi dolci selezionati erano consistenti o simil liquido (tipo budino).

Questi passaggi vanno fatti nel giro di  pochi giorni

Un abbraccio

Marchetti Fiammetta Ordine Psicologi Liguria n 2882

Disponibile per consulenze e supporto emotivo anche on line o tramite telefonico.

Dott.ssa Fiammetta Marchetti

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La Spezia

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Buongiorno Daniela, 

la situazione è delicata, pertanto è necessario comprendere quale fatto possa essere stato l'antecedente di questi comportamenti. Le consiglio di rivolgersi ad uno psicologo infantile. Vedo che lei è della provincia di Varese, se le può interessare io e una collega abbiamo uno studio proprio a Varese (LookaAut). 

Gentile Daniela,
comprendo la sua preoccupazione riguardo a questa situazione. Come primo passo, le consiglio di consultare il pediatra della bambina, in modo da escludere eventuali cause di natura fisica che potrebbero essere alla base del rifiuto del cibo.

Qualora non emergessero motivazioni di tipo medico, potrebbe essere utile rivolgersi al Servizio di Neuropsichiatria Infantile. Questo permetterebbe di approfondire eventuali aspetti di natura psicologica o emotiva che potrebbero aver contribuito all’insorgenza del problema e ricevere un supporto adeguato per affrontarlo.

Resto a disposizione per eventuali ulteriori chiarimenti.
Un cordiale saluto,

Dott.ssa MacMillan Kelly, psicologa

Dott.ssa Kelly MacMillan

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Torino

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