Sovrappeso in adolescenza

Maura

Buongiorno a tutti, non so come affrontare questo argomento con mia figlia perché per lei è un tasto dolente. Negli ultimi due anni ha messo su molto peso, soprattutto sulla pancia. Prima faceva danza, che era la sua passione, e infatti era rotonda ma stava bene. Ora ha veramente una bella pancia. In famiglia siamo tutti molto sportivi e in forma, quindi lei si sente la diversa. Vorrei dirle di iniziare a tenere un po’ più a se stessa e iniziare a muoversi un po’ di più. Volevo proporle un'app che ti chiede le tue abitudini e i tuoi obiettivi. Secondo voi è l’approccio giusto? Di nutrizionista non ne vuole sapere...
Attendo i vostri consigli.

10 risposte degli esperti per questa domanda

Gentile Maura, 

mi sembra innanzitutto importante capire come mai ha smesso un'attività che le piaceva. Le ha già proposto di riprendere le lezioni di danza che le piacevano? In alternativa l'approccio migliore sarebbe quello di farle scegliere, senza pressioni, un'altra attività sportiva che le piaccia.
Inoltre tenterei con lei un approccio che prescinda dal fisico, visto che per sua figlia è un punto dolente. È comprensibile che non si senta a suo agio, ma forse il suo malessere è anche altrove e non solo nella sua fisicità. Per questo motivo tenterei con lei un altro aggancio proprio per capire per il resto come sta: se è comunque serena o magari ci sono altri aspetti della sua vita che la fanno soffrire. 
dottoressa Roberta Daminelli 

 

Dott.ssa Roberta Daminelli

Dott.ssa Roberta Daminelli

Bergamo

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Buongiorno mamma di ragazza adolescente. Proviamo a fare qualche passo indietro e guardiamo a questa situazione con uno sguardo più ampio, più sistemico. In una famiglia di sportivi, di soggetti in forma che significato potrebbe avere essere diversi proprio nella forma, ovvero qualcosa di visibile, di tangibile? Come mai una adolescente appassionata di danza decide di abbandonare la propria passione? Prima di avvicinare un nutrizionista o di ricorrere a una app, forse possiamo avvicinarci a lei e provare a capire cosa sta accadendo nella sua vita proprio ora, in una fase di vita molto complessa come l'adolescenza. Buona giornata.

Dott.ssa Raffaella Canali

Dott.ssa Raffaella Canali

Monza e della Brianza

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Buongiorno,

grazie per aver condiviso con tanta sincerità una situazione che, per molti genitori, è fonte di preoccupazione e anche di incertezza su come agire al meglio. È evidente quanto tieni a tua figlia e quanto desideri per lei non solo salute fisica, ma anche serenità interiore.

Quando un figlio cambia nel corpo o nelle abitudini, soprattutto in fasi delicate come l’adolescenza o la post-adolescenza, è naturale per un genitore voler intervenire. Tuttavia, è importante ricordare che il corpo non è solo ciò che si vede: spesso racconta emozioni, transizioni interiori, bisogni più profondi.

Ti invito a partire non tanto dall’aspetto fisico, ma da come lei si sente. Aprire uno spazio di dialogo accogliente, senza giudizio, può essere un primo passo fondamentale. Potresti dirle, per esempio:

“Ho notato che in questo periodo sembri un po’ diversa… come stai? Come ti senti nel tuo corpo ultimamente?”

Un invito così aperto, in cui non si parla subito di peso o di “dover fare”, ma ci si mette in ascolto, può aiutare a creare connessione e comprensione.

Proporre strumenti come un’app può essere utile solo se nasce da un suo desiderio personale di cambiamento. Diversamente, rischia di essere vissuto come un tentativo di “aggiustare” qualcosa che lei magari non si sente pronta ad affrontare.

Anche se per ora non vuole avvicinarsi a figure come il nutrizionista, sapere che può contare su una mamma che la guarda con amore, ascolto e fiducia è già un elemento di grande valore.

Se senti che il tema ti preoccupa o che vorresti qualche strumento in più per accompagnarla, sono disponibile per una consulenza di supporto genitoriale. A volte basta poco per trovare insieme nuove modalità di dialogo e presenza.

Un caro saluto,

Dott.ssa Fernanda Lascala de Senna

Dott.ssa Fernanda Lascala de Senna

Dott.ssa Fernanda Lascala de Senna

Bologna

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Ciao Maura

Tra i 12 e i 18 anni il corpo subisce trasformazioni importanti e spesso scombussolanti. Non solo a livello fisico (assetto ormonale, redistribuzione del grasso, sviluppo del seno e dei fianchi...), ma anche psicologico. Sentirsi diversi dagli altri — tanto più se in famiglia tutti sono sportivi e in forma — può accentuare il disagio e spingere a chiudersi invece che reagire.  

  1. Evita il tema “peso” e sposta il focus sul benessere Evita frasi come “devi rimetterti in forma” o “sei ingrassata”: per lei potrebbero suonare come un attacco. Prova invece con: “Mi mancano quei momenti in cui ti vedevo ballare con entusiasmo. Ti rendevano così felice... ti va di riprovare qualcosa che ti faccia sentire bene con te stessa?”
  2.  Invitala a muoversi con te, senza pressioni Anziché proporle un’app o un piano, prova ad includerla in modo naturale: “Domenica vado a fare una passeggiata al parco, mi farebbe piacere se venissi con me. Solo per stare un po’ insieme.”
  3.  Concentrati sulle sue emozioni, non sull'aspetto Chiedile: “Come ti senti in questo periodo nel tuo corpo?” E poi ascoltala. Senza dare subito soluzioni, solo accogliendo. 

L’app potrebbe essere un buono strumento solo se lei la percepisce come un modo per conoscersi meglio, non per cambiare perché “non va bene com’è”. Quindi: sì, ma solo se viene introdotta condivisione, non come “soluzione”. Potresti dire: “Ho trovato un’app carina che aiuta a capire meglio le proprie abitudini: io l’ho provata per me, e mi ha fatto riflettere su come mi sento quando mangio o mi muovo. Se un giorno ti va di curiosare insieme, fammi sapere.” Il nutrizionista :Spesso viene vissuto una “punizione” o una conferma che c’è “qualcosa che non va”. Potresti valutare un approccio indiretto, come uno psicologo dell’età evolutiva specializzato in immagine corporea o alimentazione, che non si presenti come “quello che ti fa dimagrire”, ma come qualcuno che aiuta a fare pace col proprio corpo.

Tu vuoi aiutarla, non cambiarla. E questo fa tutta la differenza. Trovate attività che la facciano sentire viva, non sbagliata. Se riesci a riportare nella sua vita quella sensazione di piacere che aveva con la danza, hai già fatto molto.

Un abbraccio di comprensione,

Dott.ssa Antonella Bellanzon

Dott.ssa Antonella Bellanzon

Dott.ssa Antonella Bellanzon

Massa-Carrara

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Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

Dott. Francesco Damiano Logiudice

Dott. Francesco Damiano Logiudice

Roma

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Gentile Maura,

quanti anni ha sua figlia? La risposta che si può dare è molto diversa a seconda che ne abbia 13 o 18, ad esempio. In ogni caso, in linea generale, in adolescenza bisogna avere non solo tatto, verso i figli, ma utilizzare le parole giuste per essere loro vicini, senza che si sentano feriti. Sconsiglierei nettamente l'utilizzo di un App a questa età. I ragazzi non devono fare da soli. Spesso app e siti su nutirizione, calorie ecc rischiano di farli entrare in una spirale di ipercontrollo che non è assolutamente utile e non è su misura per loro. Se rifiuta il nutrizionista, ci sarà una ragione. Ne avete parlato? E sicuramente c'è un motivo (emotivo, relazionale?) se sta mettendo su peso. Bisogna capire e aiutarla a comprendere come e perché può cambiare qualche abitudine di vita (cibo, movimento). Lavoro da anni con gli adolescenti e se desidera approfondire, resto a disposizione, nel mio studio di Monza e online.

Molti auguri

 

Dott.ssa Francesca Fontana

Dott.ssa Francesca Fontana

Monza e della Brianza

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Gentile Maura,

Mi sembra che questo tema riguardo sua figlia la preoccupi e che stia cercando di aiutarla per quello che le è possibile. Mi chiedevo.. come mai sua figlia ha interrotto questa passione? Che periodo sta attraversando? A volte avere degli elementi di diversità rispetto agli altri, in particolare alla famiglia, può essere in qualche modo significativo per la persona. Ha provato a parlare con sua figlia rispetto a come si sente ultimamente, senza necessariamente riferirsi alla tematica in questione? Credo che la sua domanda meriti in ogni caso attenzione e ulteriori approfondimenti.

Resto a sua disposizione e la saluto.

Dott. Mattia Cerinato

 

Gentile Maura,

capisco perfettamente la sua preoccupazione e la delicatezza della situazione. È un momento difficile per sua figlia e il fatto che lei cerchi il modo più giusto e sensibile per affrontarlo è la dimostrazione del suo grande amore di madre.

Il suo istinto di volerla aiutare a "tenere un po' più a se stessa" parte da un'ottima intenzione. Tuttavia, l'approccio che scegliamo con gli adolescenti, specialmente su un tema così sensibile come il corpo che cambia, è fondamentale. L'adolescenza è un'età di enormi trasformazioni, non solo fisiche ma anche emotive, e il peso può diventare facilmente un catalizzatore di insicurezze profonde. Il fatto che abbia smesso di ballare, la sua passione, probabilmente ha avuto un impatto che va oltre il semplice aspetto fisico; potrebbe aver perso una valvola di sfogo, una fonte di gioia e di identità.

L'idea dell'app, sebbene parta da un desiderio di aiutarla in modo moderno e interattivo, potrebbe non essere la strada migliore in questo momento. Molte di queste applicazioni, soprattutto quelle che si concentrano sul conteggio delle calorie o su obiettivi di peso molto specifici, possono innescare un rapporto ossessivo con il cibo e con il proprio corpo, portando un'ansia ancora maggiore. Potrebbe sentirla come un'ulteriore pressione, una critica velata al suo aspetto, proprio nel momento in cui si sente già "diversa" in una famiglia di sportivi. Questo non farebbe che amplificare il suo dolore.

Forse, invece di concentrarsi direttamente sul peso o sul "doversi muovere di più", potrebbe essere più efficace un approccio più dolce e indiretto, che mette al centro il suo benessere emotivo e non la sua pancia. Potrebbe provare a riavvicinarla al movimento non come un dovere per dimagrire, ma come un modo per stare meglio con se stessa, per ritrovare quella gioia che la danza le dava.

Potrebbe iniziare lei a proporre delle attività da fare insieme, senza alcun riferimento al peso o alla forma fisica. Non "andiamo a camminare per bruciare calorie", ma "che ne dici se andiamo a fare una passeggiata in quel bel parco? Ho bisogno di staccare un po' e mi farebbe piacere la tua compagnia". Oppure, dato che in famiglia siete sportivi, potreste cercare un'attività nuova che non abbia a che fare con la competizione o la performance, qualcosa che sia solo per divertimento: un corso di yoga insieme, delle escursioni in bicicletta la domenica, persino provare l'arrampicata indoor. L'obiettivo è ricreare un legame positivo con il corpo, fargli riscoprire cosa può fare, la sua forza, la sua capacità di dare piacere, al di là dell'aspetto.

A tavola, più che mai, l'esempio è tutto. Senza fare commenti sul suo piatto o sulle sue scelte, si può semplicemente continuare a portare in tavola cibo sano e gustoso per tutta la famiglia, coinvolgendola magari nella preparazione. Cucinare insieme può essere un momento di grande connessione e un modo per parlare di cibo in termini di nutrimento, energia e piacere, piuttosto che di calorie e grassi.

È fondamentale che si sente amata e accettata per quello che è, pancia compresa. Le sue parole dovrebbero concentrarsi sulle sue qualità, sulla sua intelligenza, sulla sua sensibilità, su tutto ciò che la rende speciale al di là del suo aspetto. Se si sentirà sicura dell'amore incondizionato della sua famiglia, sarà più facile per lei trovare la forza e la motivazione per prendersi cura di sé in modo sano e sereno.

Il suo rifiuto per il nutrizionista è comprensibile, lo vive come un'etichetta sul suo "problema". Ma se il malessere dovesse persistere o aggravarsi, potrebbe essere utile, in futuro, considerare un supporto psicologico. A volte, l'aumento di peso è il sintomo di un disagio più profondo, e un professionista potrebbe aiutarla ad esprimere e ad affrontare le sue emozioni.

Quindi che è un percorso che richiede pazienza e tatto. Si fidi del suo istinto di madre, continua a guardare sua figlia con amore, cercando di capire cosa si nasconde dietro quella pancia. Il suo sostegno, fatto di ascolto, di presenza e di attività condivise, sarà l'aiuto più prezioso che possa offrirle.

Cordiali Saluti

Dott. Raffaele Sollecito

Dott. Raffaele Sollecito

Bari

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Salve Maura,

mi sembra di notare che il fatto che sua figlia abbia la pancia sia qualcosa che disturbi più lei, che sua figlia. Sarebbe utile sapere come si sente sua figlia in merito, cosa ne pensa a riguardo.

Inoltre sarebbe interessante indagare come mai lei associ il "tenere di più a se stessa" con "l'iniziare a muoversi un po' di più" o con il "non avere la pancia". Probabilmente questi sono più suoi bisogni, che bisogni di sua figlia. 

Mi sento di dirle che forse quello che può fare è mettersi in ascolto di sua figlia e capire come si sente, piuttosto che spingerla a fare scelte che non sono sue. Provi ad accogliere quello che le porta sua figlia.

Un saluto,

Dott.ssa Lara Viola

Buongiorno,

L'aumento o la perdita di peso, per essere clinicamente significativi, devono essere attentamente valutati sia dal punto di vista medico che psicologico. Il non assomigliare ad altri membri della famiglia non è un criterio sano, ma esprime solo un giudizio che rischia di allontanarvi, provocando grandi traumi e ferite.

Il mio consiglio è sempre quello di affidarsi a dei professionisti, partendo da un'alleanza familiare tale per cui la ragazza non sia solo quella "portata" a farsi curare o pesare, ma che insieme si decida per uno stile di vita più sano e attento a tutte le esigenze psicofisiche del caso.

In adolescenza il tema corpo e visione di sé è molto delicato e va trattato con tatto e accoglienza. 

Coinvolga sua figlia nelle sue preoccupazioni, ma non lasci che il "come siete tutti" prevalga sul suo benessere e la sua individualità. Non tutti siamo nati per fare sport.

Inoltre, la sua preoccupazione sembra essere solo a livello fisico: come sta sua figlia? Com'è il tono dell'umore? È felice? È triste? È isolata o è inserita in un gruppo di amici? Le piace la scuola? Ha hobby? Ha un/una partner? 

Un'ultima parola sulle app o mezzi di tracciamento di cibo-attività: io le sconsiglio vivamente in quanto attivano modalità tipiche dei disturbi alimentari in soggetti particolarmente predisposti. Si affidi al medico di base per avere consigli a livello medico: potrebbe essere solo un problema ormonale.

Un saluto

dott.ssa Alessia Serio

Dott.ssa Alessia Serio

Dott.ssa Alessia Serio

Torino

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