Relazioni, aspettative e comunicazione efficace

Questo articolo è dedicato a una dinamica relazione che spesso si instaura, senza esserne consapevoli, nei rapporti con gli altri, in particolare con le persone che sono più vicine a noi, come ad esempio il nostro partner sentimentale.

Si tratta degli impliciti​ che sono presenti in un rapporto, ma soprattutto si tratta di comunicazione, o​meglio di comunicazione disfunzionale, di condizioni che possono anche portare a incrinare un rapporto, se non vengono prese in considerazione.

In questo articolo vi parlerò di aspettative implicite, di comunicazione efficace e di assertività.

Vediamo meglio di che si tratta.

Può succedere in una relazione, che sia una relazione d'amore o una relazione d'amicizia, che ci siano delle aspettative implicite rispetto all'altra persona, cioè ci aspettiamo che l'altra persona dica o faccia determinate cose, ma non gli comunichiamo tale aspettativa.

Ad esempio, una dinamica che si può presentare è questa: Io vorrei che il mio partner mi accompagnasse a vedere una mostra e mi aspetto che lui sappia quanto sia importante per me che lui venga e mi aspetto anche che lo faccia perché mi ama. In virtù della mia aspettativa, non gli comunico cosa io mi aspetto da lui e non gli chiedo direttamente di accompagnarmi.

Oppure posso aspettarmi che il mio partner mi chiami subito dopo il lavoro, ma anche in questa circostanza, non glielo comunico, non gli faccio la richiesta di chiamarmi.

Il pensiero sottostante a questa aspettativa è che il partner sappia cosa vogliamo e cosa ci aspettiamo, perché ci ama. Quante volte, infatti, ci è capitato di dire o di sentirci dire: "se mi, ama lo sa" oppure "se devo chiederglielo, non lo voglio più".

In questo modo io evito di fare una richiesta. Ma perché succede questo? Perché nel momento in cui io mi espongo nel fare una richiesta e quindi a chiedere al mio compagno o alla mia compagna "mi accompagni alla mostra?", corro il rischio che la mia richiesta non venga soddisfatta, corro il rischio di ricevere risposta negativa a una mia esigenza, a un mio desiderio importante. Posso quindi andare incontro a sperimentare la frustrazione e faccio in modo di evitarlo.

Diventa più semplice, perciò, quando le mie aspettative non vengono realizzate, accusare l'altra persona di non aver fatto ciò che io mi aspettavo: "mi hai deluso, perché mi aspettavo tu facessi questo e non l'hai fatto", "mi aspettavo che tu venissi con me alla mostra e non sei venuto", "sono arrabbiata perché tu non mi hai chiamato".

Nello schema sottostante possiamo vedere chiaramente la dinamica che si mette in atto in questo tipo di relazione:

  •  io mi aspetto qualcosa da te
  •  non te lo dico
  •  tu non lo fai
  •  mi hai deluso

È capitato anche voi di trovarvi in una dinamica relazionale di questo tipo o simile?

Quello che dobbiamo tenere presente è che l'altra persona non può leggere nella nostra mente, così come noi non possiamo leggere nella sua testa.

 

Cosa possiamo fare quindi?

Possiamo porci nel rapporto e nella comunicazione con l'altra persona, in maniera assertiva, comunicando, senza lasciare spazio ad impliciti, quelle che sono le nostre aspettative.

Potremmo, ad esempio, dire: "mi aspetto che tu mi accompagni alla mostra, perché per me è importante condividere quest'esperienza con te", "vorrei che mi chiamassi, quando finisci di lavorare, perché mi piacerebbe sentirti".

Assertività infatti è la capacità di comunicare in modo chiaro ed efficace le proprie emozioni e le proprie opinioni.

In questo modo io mi pongo in maniera attiva nella relazione, non sono più in una posizione dipendente, ma mi assumo la responsabilità:

in questo modo sono protagonista della comunicazione, ma soprattutto divento protagonista della relazione.

 

Dott.ssa Viviana Turco

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