Coaching Cognitivo Comportamentale: un approccio mirato per la soluzione di problemi e il raggiungimento di obiettivi

Il coaching è diventato una risorsa sempre più riconosciuta per chi desidera intraprendere un percorso di sviluppo personale o professionale. Inizialmente associato prevalentemente al mondo aziendale, il coaching si è evoluto, estendendo la sua applicazione a un'ampia varietà di contesti della vita quotidiana. Oggi, può essere uno strumento utile per affrontare sfide legate alla gestione dello stress, al miglioramento delle prestazioni, all'incremento della motivazione, allo sviluppo della resilienza e al supporto in ambiti come la scuola, le relazioni o la crescita personale in generale.

Comprendere il Coaching Cognitivo Comportamentale

Molti approcci di coaching traggono origine da modelli psicologici consolidati. Tra questi, il Coaching Cognitivo Comportamentale (CBC – Cognitive Behavioural Coaching) si fonda sui principi della Terapia Cognitiva Comportamentale (CBT), un approccio psicologico la cui efficacia è ampiamente supportata dalla ricerca scientifica.
L'idea centrale del CBC si basa sulla comprensione che il modo con il quale interpretiamo gli eventi influenza profondamente le nostre reazioni e i nostri comportamenti. Questo concetto, che ha radici storiche nella filosofia stoica, suggerisce che esplorando e modificando i nostri schemi di pensiero, possiamo trasformare le nostre reazioni e trovare soluzioni più efficaci alle problematiche della vita. 

Nel contesto del CBC, il coach psicologo aiuta gli individui a:

  • Esaminare i propri schemi di pensiero: comprendere come le proprie convinzioni influenzano le azioni.
  • Sviluppare nuove prospettive: guardare le situazioni da un diverso punto di vista, più funzionale.
  • Definire e attuare piani dazione: tradurre le nuove consapevolezze in passi concreti verso il raggiungimento degli obiettivi.

È un approccio che combina un focus sul presente e sul futuro (orientamento all'obiettivo) con l'esplorazione dei fattori cognitivi e comportamentali che mantengono determinate difficoltà.

Riconoscere i pensieri distorti
Nel coaching cognitivo comportamentale, uno degli obiettivi principali è aiutare le persone a riconoscere i pensieri distorti o poco realistici che possono influenzare negativamente il loro umore e i loro comportamenti. Si tratta di modi di pensare automatici, spesso imprecisi, che portano a conclusioni errate o esagerate, anche se le prove a disposizione sono poche o addirittura assenti. Ecco alcuni esempi comuni:

  • Saltare alle conclusioni: si pensa di sapere cosa pensano gli altri o cosa succederà, senza prove reali. Esempio: “Non mi ha salutato, quindi sicuramente ce l’ha con me.”
  • Pensiero tutto o niente: si vede tutto in termini estremi, senza vie di mezzo. Esempio: “Se non passerò quel colloquio, sarà un disastro
  • Dare la colpa agli altri: si evita di prendersi la propria parte di responsabilità e si scarica tutto sugli altri. Esempio: “Non ho studiato perché nessuno mi ha ricordato la scadenza
  • Prendersela sul personale: si interpreta ogni cosa come un attacco diretto o come una responsabilità propria, anche quando non lo è. Esempio: “Non hanno risposto al mio messaggio, quindi sicuramente ho fatto qualcosa di sbagliato
  • Fare previsioni negative: si dà per scontato che andrà tutto male, anche senza segnali concreti. Esempio: “Tanto so già che quella serata sarà un disastro, meglio non andare
  • Ragionare con le emozioni: si prende per vero ciò che si prova, come se i sentimenti fossero dei fatti. Esempio: “Mi sento agitato, quindi sicuramente non sarò all’altezza
  • Etichettarsi o etichettare gli altri: si usano giudizi drastici e generali per descrivere sé stessi o gli altri. Esempio: “Ho sbagliato quella cosa, sono un fallito
  • Usare rigidamente “devo” e “dovrei”: si impongono regole troppo severe su come le cose dovrebbero andare. Esempio: “Devo fare in modo che tutto sia perfetto, altrimenti è finita
  • Ingigantire i problemi: si vede un evento negativo come molto più grave di quello che è realmente. Esempio: “Quel piccolo errore davanti al capo? È stata una catastrofe!
  • Sminuire i successi: si dà poco valore ai propri risultati o si pensa che siano solo fortuna. Esempio: “Ho preso un bel voto, ma era solo perché il test era facile
  • Bassa tolleranza alla frustrazione: si pensa di non poter sopportare certe emozioni o situazioni, anche se in realtà è possibile. Esempio: “Questo traffico è insopportabile, non ce la faccio!
  • Sentirsi un impostore: si ha la sensazione che prima o poi gli altri scopriranno che non si è all’altezza, anche quando si hanno buoni risultati. Esempio: “Mi hanno fatto i complimenti, ma se sapessero come è andata davvero, capirebbero che non sono capace

I Benefici del Coaching Cognitivo Comportamentale
La ricerca ha evidenziato che il coaching psicologico basato sulle metodologie cognitivo-comportamentali di problem-solving pratico, può contribuire a migliorare:

  • benessere generale
  • prestazioni in vari contesti di vita e lavoro
  • resilienza
  • gestione emotiva e della rabbia
  • procrastinazione
  • assertività
  • indecisione su scelte di vita e di lavoro
  • stress ed ansia da prestazione
  • tendenza al perfezionismo
  • gestione del tempo
  • parlare in pubblico

L'obiettivo ultimo del CBC è accompagnare l'individuo a sviluppare le proprie capacità di "self-coaching", rendendolo autonomo nel gestire le sfide future e nel perseguire i propri obiettivi con maggiore consapevolezza e strumenti.

Il valore aggiunto del coaching condotto da uno psicologo
Quando si valuta un percorso di coaching è utile considerare la formazione del professionista. Un coach che è anche uno psicologo abilitato porta con sé un bagaglio di competenze specifiche che possono arricchire significativamente il processo:

  • Solida formazione e competenze approfondite: gli psicologi possiedono una specifica formazione universitaria che li abilita a comprendere i processi mentali e comportamentali in modo scientifico. Questo include la capacità di distinguere tra difficoltà che rientrano nel campo del coaching (sviluppo di risorse, raggiungimento obiettivi) e situazioni che invece potrebbero necessitare di un intervento più specificamente terapeutico. Questa competenza garantisce che il percorso intrapreso sia sempre il più appropriato e sicuro per la persona.
  • Approccio basato sull'evidenza scientifica: la professione dello psicologo è intrinsecamente legata alla ricerca scientifica. Un coaching condotto da uno psicologo è spesso basato su metodologie e tecniche la cui efficacia è stata dimostrata attraverso studi rigorosi, offrendo un fondamento più solido al percorso di sviluppo.
  • Gestione di ostacoli psicologici comuni: molte delle sfide che le persone affrontano nel raggiungere i propri obiettivi come la bassa autostima, il perfezionismo, l'ansia da prestazione, la procrastinazione o le difficoltà interpersonali, sono temi che rientrano nell'ambito di competenza della psicologia. La formazione dello psicologo permette loro di affrontare questi "blocchi" con una profondità e una consapevolezza maggiori, favorendo un progresso più efficace.
  • Relazione e sicurezza: la relazione tra coach e coachee è fondamentale. La formazione dello psicologo include l'acquisizione di competenze relazionali e di gestione del setting, che contribuiscono a creare un ambiente di sicurezza e fiducia, essenziale per un lavoro proficuo.

Fonti:
Palmer S. , Neenan M. – Cognitive Behavioral Coaching in Practice – An evidence based approach - Routledge 2022
Palmer S. , Whybrow A. – Handbook of Coaching Psychology – A guide for practiticioner Cap. 9 - Routledge 2019

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