Lo Psicologo scolastico: Figura ponte tra scuola e famiglia.

LO PSICOLOGO SCOLASTICO: FIGURA PONTE TRA SCUOLA E FAMIGLIA.

Aree di intervento, tematiche affrontate, ricadute sulla classe.

Lavoro da diversi anni come referente di uno sportello di ascolto psicopedagogico presso diverse istituzioni scolastiche.

Tra queste righe vorrei illustrare come funziona lo sportello, modalità di accesso, a chi è indirizzato e  tipologie  di interventi offerte a scuola.

Lo sportello di ascolto è un servizio GRATUITO messo a disposizione dalla scuola a tre diversi tipi di destinatari:

  • Alunni
  • Genitori
  • Docenti

Per quanto riguarda gli alunni, possono prenotarsi  allo sportello per usufruire di un colloquio di circa 30 minuti, previa autorizzazione scritta  rilasciata da entrambi i genitori e prenotazione in una agenda apposita messa a disposizione nell’atrio della scuola.

Genitori e Docenti accedono allo sportello tramite la segreteria della scuola che poi puntualmente comunica allo psicologo gli appuntamenti della durata di circa 45 minuti.

Sia gli alunni che i genitori  possono accedere allo sportello durante l’anno per un massimo di 3 colloqui, ma in alcuni casi se si avverte la necessità e l’esigenza di  offrirne altri, è possibile richiederlo.

Oltre ai colloqui individuali, il servizio prevede :

 

  • Incontri  tematici nelle classi della scuola secondaria di primo e secondo  grado
  • Incontri di Formazione con i team Docenti
  • Incontri serali con i genitori su tematiche riguardanti gli stili educativi, la gestione dei social, l’emergenza bullismo e cyberbullismo.

 

Per quanto riguarda la SCUOLA DELL’INFANZIA E PRIMARIA, sono previste:

  • OSSERVAZIONI IN CLASSE  E/O  INTERVENTI  solo dietro richiesta degli Insegnanti.
  • Gli argomenti richiesti dalle insegnanti della SCUOLA PRIMARIA, sono incentrati principalmente sulla GESTIONE DELLE EMOZIONI,  introduzione di attività ludiche facilitatrici dell’apprendimento, strategie per sciogliere  piccoli litigi e incomprensioni in classe.

Gli argomenti trattati nelle classi della secondaria, nella mia personale metodologia e approccio ai ragazzi, preferisco che vengano scelti direttamente da loro , attraverso  biglietti anonimi, in modo da  garantita la privacy e concedere a tutti  la possibilità di esprimersi liberamente.

Le tematiche più gettonate sono le seguenti:

  • La presa in giro, il bullismo  e l’esclusione
  • Strategie di pace, utili a chiarire e dissolvere conflitti e litigi ( leggi per approfondimento articolo già pubblicato sulle strategie di pace in classe)
  • L’amicizia e il rapporto tra pari
  • L’identità
  • Gestione dei social e Whatsapp
  • Le sostanze stupefacenti
  • La diversità
  • La perdita e il lutto  (articolo di approfondimento sul tema già pubblicato)

Nell’ambito del colloquio individuale, gli studenti riversano ansie relative alla loro crescita, incomprensioni e prese di mira da parte dei pari, domande su un adeguato ed efficace metodo di studio, le prime cotte e delusioni nei confronti dell’altro sesso, gelosie e conflitti nell’ambito familiare.

LA DIMENSIONE DI UN ASCOLTO NON GIUDICANTE E VALUTATIVO  all’interno dello spazio dello sportello, è di per sé  terapeutico e contenitivo.

Lo studente si sente accolto e protetto e sente di poter confidare per la prima volta un vissuto, un pensiero, una preoccupazione  mai condivisa  prima.

USCIRE DAL SILENZIO E DALL’ISOLAMENTO  è quindi  il primo passo per aprire un dialogo e un confronto con una persona adulta depositaria di fiducia.

Nel rispettoso spazio di ascolto, scaturiscono soluzioni, strategie e risorse nuove , utili a ristrutturare  il problema sotto una luce ed angolazione diversa.

La restituzione fornita  dai  ragazzi al termine del colloquio,  è di leggerezza , di essersi tolti un peso enorme e soprattutto di essere usciti da una situazione   percepita come  un tunnel senza luce.

I Docenti si rivolgono allo sportello  per ricevere un sostegno e delle indicazioni riguardo ai seguenti argomenti:

  • La gestione della classe
  • La disciplina e l’ascolto durante  la lezione
  • Strategie alternative nella didattica
  • Formazione del gruppo classe
  • Il rispetto della diversità
  • Come aiutare i ragazzi ad essere “meno social” e “Più socievoli”

 

Le tematiche appena indicate vengono trattate sia in forma individuale che all’interno di incontri di Formazione rivolti ai Docenti( consigli di classe, collegio Docenti).

Per quanto riguarda gli incontri con i genitori, negli ultimi anni sto sperimentando con ottimi risultati e ricaduta positiva sui partecipanti, la METODOLOGIA  DELLA PEDAGOGIA DEI GENITORI.

Si tratta di un approccio alla genitorialità messo a punto dal pedagogista Riziero Zucchi, che mira a istituire un concreto patto di COLLABORAZIONE TRA SCUOLA E FAMIGLIA, partendo dal presupposto che il primo esperto del figlio è il genitore, che lo ha messo al mondo, nutrito, educato sin dai primi giorni di vita.

II metodo è indirizzato soprattutto ai genitori delle classi prime della primaria e secondaria, per facilitare la conoscenza tra tutti i partecipanti.

Ogni genitore parla del proprio figlio presentandolo ai presenti e mettendone in luce gli aspetti che preferisce: unica regola del gruppo:  SI ASCOLTA IN RISPETTOSO SILENZIO EVITANDO COMMENTI, CRITICHE E DOMANDE.

Anche gli insegnanti partecipano ma in veste di figli o genitori, uscendo pertanto dal ruolo di educatori.

La pedagogia dei genitori consente l’instaurarsi di un clima accogliente e partecipe da parte di tutti creando le premesse di una futura collaborazione grazie alla conoscenza che si stabilisce tra i partecipanti.

Non si può collaborare e andare nella stessa direzione con chi non si conosce!

Si creano così dei presupposti per remare tutti insieme ed allo stesso ritmo sulla

NAVE DELL’EDUCAZIONE, in modo da approdare tutti insieme sull’isola  DEL SAPERE  E DELLA CRESCITA SANA ED EQUILIBRATA.

 

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