Bimbo di quasi 4 anni piange a scuola

Francesca

Salve, mio figlio a novembre compirà 3 anni e mezzo e ha iniziato quest'anno l'asilo comunale, i primi gg di inserimento andava con piacere, la seconda settimana hanno fatto metà giornata e lui era tranquillo partecipava alle attività e quant'altro. Quando ha iniziato orario pieno , con pranzo a scuola sono cominciate le crisi di pianto e soprattutto richiesta di risposta a domande continue e dello stesso contenuto. Faccio un esempio la mattina piange o si lamenta già dal risveglio continuando a dire mamma chi mi accompagna a scuola? Poi è chi mi viene a prendere ? Ma io sono bravo o cattivo? Mamma se mi comporto bene mi compri un gioco? E se mi comporto male? Allora alle mie risposte poi sorride come se acquistassi sicurezza , se magari lo rispondo con toni più decisi mi risponde facciamo pace , e dammi un bacino , no due bacini e voglio venire in braccio. Dopo lunghi discorsi sembra che abbia capito che deve andare a scuola e deve stare sereno perché c'è sempre chi lo vada a prendere anche se io sono a lavoro ecc finché non arriva fuori scuola, pianti sfrenati, richiesta di fare passeggiate prima di entrare e quando entra a scuola la maestra mi dice che si rifiuta di partecipare alle attività e tutta la giornata no stop continua con fare lamentoso a chiedere di mamma papà, nonni ecc. E a ripeterle chi lo verrà a prendere ( ovviamente lo sa perché la sera prima continua a chiedermi e voler sapere come sarà la sua giornata il mattino seguente , chi lo accompagnerà, chi lo andrà a prendere ecc) Inoltre non mangia, neanche ci prova. Premetto che l 'anno scorso ha frequentato il nido per 3 mesi, e la situazione era quasi uguale, la frequenza è stata sospesa perché fu poi ricoverato 8gg per covid, giorni in cui io anche io ero ricoverata in procinto del parto e quindi sono stati con lui alternandosi il papà e la nonna, poi quando é nata sorellina lui l'ha vista direttamente con me a casa al rientro dall'ospedale. Inoltre io sono pendolare, quindi lavoro lontano da casa. Non riesco a capire se questo suo comportamento possa derivare dalla mia lontananza , dalla gelosia per la sorellina o dal trascorso ricovero senza di me che abbia potuto far scattare in lui qualche pensiero negativo. Lui ha propria negazione del distacco perché anche se andiamo ad una cerimonia non vuole mai stare con l'animazione chiede di noi, che dobbiamo stare anche noi lí seduti, socializza, ama colorare giocare a casa fa tutto o comunque quando ci vede presenti a me o il papà accanto a lui, ma a scuola niente neanche con i compagni si integra, la maestra dice che ha solo l'obiettivo di lamentarsi e riuscire a tornare a casa. Non so a volte se acconsentirlo e come comportarmi. Le maestre dicono che collaborando insieme passerà, ma in che modo non mi e chiaro.

1 risposta degli esperti per questa domanda

Gentile Francesca,

in base a quanto scrive emergono aspetti importanti su cui vale la pena soffermarsi:

suo figlio ha da poco iniziato l'asilo (che è una grande novità, per lui e anche per voi),

all'inizio socializza poi è come se "tornasse indietro"(prima manifesta sicurezza poi chiede continue rassicurazioni)

ha una sorellina nata da poco

i genitori non sono sempre presenti perchè lavoratori

Premesso che quello che scrivo va confermato avendo altri elementi a disposizione, mi sento di far presente che, quando i bambini così piccoli vivono delle grandi novità hanno bisogno di sentire la vicinanza dei genitori (fisica, emotiva), e può capitare certamente che si trovino a "regredire" rispetto al periodo precedente, manifestando comportamenti tipici di una età precedente. Tutto ciò è fisiologico ma occorre gestirlo con amore e pazienza.

I bambini hanno bisogno di sentirsi all'interno di una cornice stabile, routinaria, solida altrimenti vanno un pò in ansia (succede anche a noi adulti, in realtà, ma ciò è più evidente nei piccoli a causa di aspetti evolutivi tipici).

Oltre ad aspetti evolutivi occorre soffermarsi su aspetti ambientali, sociali e caratteriali che sono diversi in ogni bambino, che fanno si che ogni bimbo si comporti nella sua specifica e unica maniera.

Il suggerimento che potrei darle è quello di accogliere le conferme che le chiede suo figlio (chi mi porta?, chi mi viene a prendere?, ecc) e confermargli che è amato sempre e comunque, anche se ripetute molte volte nel corso della giornata.

Con le maestre potreste pensare a delle strategie utili per rendere il passaggio/distacco casa/asilo più sereno, anche attraverso le letture.

Mi vengono in mente due tra le innumerevoli letture per bambini (che fanno bene anche ai genitori) che possano aiutarvi in questo senso: "A più tardi" e "Zeb e la scorta di baci". In quest'ultimo libro la strategia è lasciare dei biglietti coi baci della mamma in tasca nel grembiule in modo che ogni volta che lo vorrà suo figlio potrà ritrovare tracce della mamma in attesa di rivederla.

A volte anche portare un peluches a scuola aiuta i bambini (se ne hanno di preferiti) a sentirsi sereni mentre sono all'asilo mitigando la nostalgia.

Spero di essere stata utile.

Buona giornata,

dott.ssa Claudia Corbelli

Psicologa Psicoterapeuta 

Consulente sonno bimbi 0-3 anni

 Claudia Corbelli

Claudia Corbelli

Rimini

Claudia Corbelli offre supporto psicologico anche online