Varcare la soglia: le domande che ci poniamo prima di andare dallo psicologo

Se stai pensando di varcare per la prima volta la soglia dello studio di uno psicologo, probabilmente ti starai facendo mille domande tipo: “Ma che succede durante una seduta?”, “È normale sentirmi così?”, “Come scelgo il professionista giusto per me?” e via dicendo.

In questo articolo proverò a descrivere le curiosità più comuni che emergono prima del primo appuntamento. Per rendere più concreto il discorso, ti racconterò anche del caso di Daniela, una donna come tante che ha deciso di chiedere aiuto.

1. Perché andare dallo psicologo?

È la domanda numero uno: perché dovrei prendermi questo impegno? Spesso arriva dopo un periodo di stress sul lavoro, un lutto, o una sensazione di irrequietezza che non ti lascia in pace. Lo psicologo non è lì per darti ricette magiche: il suo compito è creare insieme a te uno spazio di ascolto e riflessione, dove puoi mettere a fuoco pensieri, emozioni e comportamenti.

Il caso di Daniela

Daniela ha 35 anni, lavora in un’azienda di marketing e da qualche tempo si sente sotto pressione continua. Dorme poco, si sente irritabile e spesso ha attacchi di ansia prima delle presentazioni. Ci ha messo due mesi per convincersi: “Ma chi sono io per andare dallo psicologo? Non sono pazza!” si diceva. La spinta decisiva è stata quando un’amica le ha raccontato quanto l’avesse aiutata, proprio per gestire l’ansia.

2. Psicologo o psichiatra? Qual è la differenza?

Spesso i termini si confondono, ma la differenza è sostanziale:

  • Psicologo: laureato in Psicologia e abilitato all’esercizio professionale. Si occupa di valutazione, diagnosi e interventi di tipo psicologico (colloqui, test, tecniche psicoterapeutiche).

  • Psichiatra: medico specializzato in Psichiatria. Può prescrivere farmaci e gestire patologie mentali più gravi.

Quando scegliere lo psicologo? In presenza di stress, ansia, difficoltà relazionali, momenti di crisi o desiderio di crescita personale.

Quando rivolgersi a uno psichiatra? Se ci sono sintomi di disturbi psichiatrici (depressione grave, psicosi, disturbi bipolari) o quando è necessaria una terapia farmacologica.

Nel percorso di cura, spesso psicologo e psichiatra possono collaborare per garantire il miglior supporto.

3. Quale psicologo scegliere e come sceglierlo

Le specializzazioni in psicologia sono numerose: clinica, dello sviluppo, del lavoro, dello sport… la scelta dipende dalle tue esigenze.

Ecco qualche criterio:

  • Titoli e abilitazione: controlla che sia iscritto all’Ordine degli Psicologi.

  • Formazione specifica: per ansia, depressione, terapia di coppia, ecc.

  • Modalità di lavoro: sedute in presenza o online? Frequenza degli incontri?

  • Stile personale: alcuni adottano un approccio più integrato, altri più orientato alle tecniche specifiche.

Per capire se ti senti a tuo agio è sempre opportuno fare un primo colloquio conoscitivo.

L’esperienza di Daniela

Daniela ha cercato online psicologi esperti in ansia da prestazione. Ha letto recensioni, ha fatto due chiacchiere telefoniche e ha scelto la sua prima terapeuta, psicologa cognitivo-comportamentale, ma dopo il primo colloquio è stata proprio la Psicologa a suggerigle di contattare me.

4. Cosa può fare per me lo psicologo

Ogni percorso è unico, ma in generale potresti ottenere:

  1. Analisi del tuo problema: attraverso domande, scale di valutazione, questionari.

  2. Obiettivi condivisi: decidete insieme cosa vuoi raggiungere.

  3. Interventi su pensieri e comportamenti: per esempio come riflettere sui propri pensieri e comportamenti o su come gestire l’ansia.

  4. Sostegno emotivo: uno spazio sicuro dove sei libero di parlare.

  5. Strategie di prevenzione: come riconoscere i segnali di ricaduta.

Nel caso di ansia, si lavora su schemi di pensiero disfunzionali, sull’esposizione graduale alle situazioni temute e sul rilassamento.

5. Quando è il momento giusto per chiedere aiuto

Non esiste un “termometro” universale, ma qualche campanello d’allarme può essere:

  • L’ansia ti blocca nelle attività quotidiane.

  • Il sonno è compromesso.

  • Senti che la tua qualità di vita cala.

  • I rapporti con gli altri ne soffrono.

  • Ti capita di avere pensieri ricorrenti e incontrollabili.

In questi casi fissare un primo colloquio non costa nulla (se non un po’ di coraggio). È un’occasione per capire se è il percorso giusto per te.

Daniela prima di iniziare si chiedeva: “E se non miglioro? E se parlo e non cambia nulla?”. In realtà, fin dalla prima seduta ha percepito un leggero sollievo nel poter esternare le sue preoccupazioni.

commenta questa pubblicazione

Sii il primo a commentare questo articolo...

Clicca qui per inserire un commento