L'alta sensibilità: caratteristiche neurobiologiche e distinzione dai disturbi psicologici

Uno dei tratti di temperamento più sottovalutati nella comprensione diagnostica dei pazienti è quella dell’alta sensibilità. Le persone altamente sensibili costituiscono circa il 20% della
popolazione umana e hanno l’unicità di percepire e rispondere acutamente alle diverse sfumature emotive e sensoriali del mondo che le circonda.

Le persone altamente sensibili (PAS) sono dotate di un sistema nervoso centrale particolarmente reattivo, che le rende più suscettibili agli stimoli esterni. Nello specifico le PAS hanno caratteristiche neurobiologiche distintive che influenzano la loro profonda elaborazione delle informazioni, la loro intensa risposta emotiva, la loro spiccata empatia ed alta sensibilità agli stimoli ambientali esterni. Nello specifico:

  • presentano un’aumentata attività cerebrale a riposo, con una maggiore attivazione delle aree coinvolte nell’elaborazione visiva e dell’attenzione;
  • hanno specifiche variazioni genetiche legate ai neurotrasmettitori quali la serotonina, la dopamina e la norepinefrina;
  • mostrano una maggiore reattività alla dopamina;
  • hanno maggiore attività nei neuroni specchio;
  • presentano una corteccia prefrontale ventromediale (vmPFC) più attiva;
  • mostrano inoltre una maggiore attivazione della corteccia e dell’insula, specie del giro
    temporale medio (MTG).

Queste caratteristiche si traducono in una maggiore sensibilità emotiva, sensoriale ed intuitiva. Le persone altamente sensibili possono essere facilmente sovraccaricate dall’eccesso di stimolazione esterna, come rumori forti, luci intense e/o situazioni caotiche ed essendo altamente empatiche possono percepire in maniera profonda le intenzioni ed emozioni altrui.
Lo psicoanalista Carl Jung fu uno dei primi a parlare di “sensibilità innata”, introducendo i concetti di introversione ed estroversione nella psicologia della personalità. Successivamente, Hans Jürgen Eysenck collegò i concetti di Jung alla teoria del temperamento di Ippocrate, sottolineando le differenze tra persone introverse ed estroverse. Jerome Kagan, professore di psicologia evolutiva presso l’Università di Harvard, condusse studi longitudinali sui bambini, facendo una distinzione tra bambini ‘inibiti’ e ‘disinibiti’. Secondo Kagan, i bambini ‘inibiti’ mostrano un comportamento cauto, introspettivo e timido di fronte a nuove situazioni e/o persone sconosciute. Hanno una soglia di eccitazione più bassa della media e presentano una maggiore reattività del sistema nervoso simpatico di fronte a queste situazioni.

L’alta sensibilità, quale tratto temperamentale indipendente ed alla pari con la tendenza
all’estroversione o all’introversione, viene spesso confuso erroneamente con diversi disturbi
mentali. Mentre un individuo può essere molto sensibile, oltre ad avere anche un disturbo
psicologico, l’alta sensibilità non è di per sé uno scompenso psicologico. Il disturbo psicologico è infatti tipicamente caratterizzato da un insieme di sintomi cognitivi, emotivi e comportamentali che mettono a dura prova l’individuo, compromettendone il funzionamento sociale, professionale e non solo. Risulta necessario quindi comprendere come si differenzia l’alta sensibilità da un disturbo di tipo psicologico:

  • Disturbi affettivi: i disturbi affettivi, quali la depressione ed il disturbo bipolare, hanno a che vedere con cambiamenti d’umore. Gli individui altamente sensibili oltre a ciò possono provare sentimenti di scarsa fiducia in se stessi o avere come la percezione di possedere una“pelle più sottile” degli altri, ma i disturbi affettivi veri e propri vanno ben oltre queste sensazioni, includendo sintomi quali una tristezza pervasiva, mancanza di energia, disturbi del sonno e perdita di interesse nella vita, fino a coltivare pensieri suicidari. I disturbi di tipo affettivo causano disagi significativi e compromissione del funzionamento quotidiano.
  • Fobia sociale: la fobia sociale, nota anche come disturbo d’ansia sociale, è caratterizzata dall’intensa paura di essere giudicati o imbarazzati all’interno di situazioni sociali. Mentre gli individui altamente sensibili possono sentirsi ansiosi in determinati contesti sociali, una diagnosi di fobia sociale richiede disagio emotivo esplicito, comportamento evitante e sintomi d’ansia specificamente correlati a determinate situazioni sociali temute.
  • Disturbo post-traumatico da stress (PTSD): il disturbo da stress post-traumatico è una risposta ad un evento traumatico che coinvolge sintomi quali ricordi intrusivi,
    intorpidimento emotivo, evitamento di fattori scatenanti, ipervigilanza e problemi di sonno. Gli individui altamente sensibili possono essere più in sintonia con il loro ambiente, mentre il disturbo da stress post-traumatico si distingue in quanto derivante da una specifica esperienza traumatica che si manifesta in una gamma più ristretta di stimolazioni esterne.
  • Disturbi di personalità: i disturbi di personalità, quali i disturbi borderline, ansioso-evitante e narcisistico, esitano in problematiche significative nei tratti della personalità, nei modelli comportamentali e nel funzionamento interpersonale. Mentre gli individui altamente sensibili possono condividere alcune caratteristiche, quale l’intensità emotiva o la sensibilità alle critiche, sono la gravità, la consistenza e la gamma dei sintomi a differenziare i disturbi di personalità dall’alta sensibilità temperamentale. A titolo esemplificato, una persona psicologicamente sana ed altamente sensibile risulta possedere una bassa impulsività, caratteristica opposta a quella di una persona con diagnosi borderline.

Bibliografia

“The Highly Sensitive Person” di Elaine Aron
“The Highly Sensitive Man” di Tom Falkenstein

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