ADHD: cosa fare?

ADHD

Trattandosi di un disturbo evolutivo dell’autocontrollo le principali richieste della famiglia sono: come evitare che i figli perdano la concentrazione, come possano controllare il proprio comportamento e non rispondere in modo impulsivo. Tuttavia non esiste una risposta univoca: bisogna tener presente variabili quali l’età, il livello di maturità, la gravità del disturbo, la presenza di altri disturbi. Inoltre, sono di particolare importanza anche le aree specifiche coinvolte: sociale, emotiva e scolastica

Cosa fare?

Innanzitutto, è fondamentale verificare se si tratta veramente di ADHD o se invece si tratta di problema diverso. L’intervento per i ragazzi con ADHD deve essere tempestivo e ben strutturato. Quando si hanno dei dubbi occorre confrontarsi con un esperto per procedere con una diagnosi. La diagnosi può essere fatta già in età scolare dopo i 7 anni.

Quale Intervento?

Sono disponibili diverse tipologie di trattamento. Nella comunità scientifica è condivisa l’importanza di un approccio multimodale, personalizzato che tenga conto di più aspetti possibili. Il più conosciuto, ma anche il più discusso, è il trattamento farmacologico. Ha come scopo quello di regolare l’attività del sistema nervoso. Altrettanto efficace è il trattamento cognitivo-comportamentale. Mira al miglioramento delle abilità carenti, analizzando le aree specifiche coinvolte e ponendo degli obiettivi pratici, giornalieri che coinvolgono sia la famiglia che la scuola. Infine, si sottolinea l’importanza del parent-training che coinvolge i genitori in quanto l’ADHD contribuisce a caratterizzare negativamente le relazioni all’interno della famiglia, causando litigi e stress.

Per i ragazzi

È essenziale agire prontamente supportandoli nella gestione dell’impulsività con tecniche che favoriscono l’autocontrollo e l’attenzione. L’obiettivo è quello di motivarli e supportarli in ambito scolastico ma anche nella vita sociale con i propri pari. Lo scopo è cercare di prevenire situazioni di disagio, abbandono scolastico ed emarginazione sociale. In base all’età dei ragazzi con ADHD si interviene sui comportamenti messi in atto per migliorarne la qualità di vita.
Possiamo definire nel dettaglio gli obiettivi principali dell’intervento terapeutico:
- migliorare le relazioni interpersonali con fratelli, genitori, coetanei, insegnante, diminuire i comportamenti inadeguati e dirompenti in modo tale da recuperare il bambino dall’isolamento cui solitamente è soggetto;
- migliorare le capacità di apprendimento scolastico;
- aumentare le autonomie e l’autostima;
- migliorare l’accettabilità sociale del disturbo e la qualità della vita.

Importante!

La riuscita dell’intervento richiede un lavoro di cooperazione, ovvero un patto terapeutico che mette in rete tutte le risorse disponibili. È fondamentale in età scolastica la collaborazione tra famiglia e scuola.

BIBLIOGRAFIA

Barkley R.A. e Benton C. (2016). Mio figlio è impossibile. Come migliorare i comportamenti oppositivi del tuo bambino. Trento: Erickson.
Capodieci A. e Cornoldi C. (2013). Bambini Disattenti e Iperattivi. Strategie di intervento a scuola. Firenze: Giunti Scuola.
Vio C. e Spagnoletti M.S. (2013). Bambini disattenti e Iperattivi: parent training. Trento: Erickson.

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