Udito uguale comportamento: una chiave di lettura per disturbi dell'attenzione e dell'apprendimento

“Il comportamento dell’essere umano è in gran parte condizionato dal suo modo di sentire. In altri termini, esiste un parallelismo quasi costante tra: la qualità reale della percezione del mondo sonoro esterno da una parte; il modo di essere, di agire, di reagire dall’altra” (Berard, 1991, p.9).
Queste parole, con le quali Berard introduce il proprio libro Udito uguale comportamento, sono frutto dell’osservazione continua rivolta ad oltre 8000 pazienti in vent’anni di servizio come medico otorino-laringoiatra.

Spesso alcuni disturbi uditivi sono alla base di disturbi dell’attenzione e dell’apprendimento, problemi che si notano sempre più frequentemente negli ultimi anni. Estalayo (2005, pp. 244), indagando la coincidenza tra rilevanti anomalie della percezione uditiva e basso rendimento scolastico, ha trovato i seguenti dati: in una scuola spagnola, tra 195 soggetti di diverso livello scolastico, 73 presentavano rilevanti anomalie uditive; tra questi 73, 67 (il 91,78%) aveva un basso rendimento scolastico.


I disturbi della percezione uditiva e la loro influenza sull’attenzione e gli apprendimenti

Si è soliti considerare come disturbo dell’udito soltanto la sordità o l’ipoacusia. Esistono invece molti disturbi che incidono non tanto sulla quantità (quanto sento), ma sulla qualità della percezione uditiva (come sento): tra essi Berard (1993) annovera la lentezza uditiva, l’udito doloroso, la mancanza di selettività uditiva, la dislateralità uditiva, distorsioni uditive, rimanenze, acufeni.

Tutte queste anomalie possono incidere in maniera importante sulle capacità attentive e sugli apprendimenti del soggetto. Si riportano ora alcuni esempi che non esauriranno la gamma dei possibili problemi, ma daranno una sommaria idea sul rapporto tra udito, attenzione ed apprendimento. Se un ragazzo sente tutti i suoni, ma sente alcune frequenze più di altre, ed in particolare sente la voce della maestra meno del rumore prodotto dalle scarpe della bidella che passa in corridoio, farà certamente più fatica a seguire la spiegazione, quando la bidella passa per il corridoio. Alcune persone provano fastidio per determinate frequenze e le sentono più di altre. Udire questi suoni sarà loro causa di distrazione, fatica e stanchezza. Una delle funzioni cerebrali importanti per poter avere una buona attenzione è l’inibizione: un soggetto sente nello stesso tempo la voce dell’interlocutore, il rumore del neon del lampadario, la moto che passa per strada, …; per poter seguire il discorso però egli seleziona ed ascolta la voce di chi parla e inibisce, cioè mette in secondo piano, tutti gli altri rumori. Un’anomalia della percezione uditiva può causare maggiori difficoltà nell’inibizione. Esistono anche anomalie uditive per cui si odono le vocali più delle consonanti: questo può causare maggiore fatica nel seguire un discorso o nel comprendere regole ortografiche legate alle vocali, come l’uso dell’h, degli apostrofi e degli accenti. È inoltre possibile che un ragazzino senta alcuni suoni simili (f-v, p-b, l-r, t-d) nello stesso modo e quindi fatichi nella letto-scrittura. “Perché in dado va la d e in tato va la t, se io sento le due parole nello stesso modo?”. In linea generale, è possibile sospettare che un bambino o ragazzo presenti anomalie nella qualità della percezione uditiva, quando presenta uno o più di questi segnali: scambia lettere di suono simile nel parlare o nella letto-scrittura; prova fastidio o dolore in presenza di determinati rumori; evita di stare nel gruppo di compagni mentre cantano o recitano una poesia tutti insieme e cerca di allontanarsi; in presenza di due persone che dialogano tra loro si allontana, si agita o continua ad intromettersi; fatica nell’ascoltare a lungo una spiegazione senza distrarsi o continuare ad intervenire; nel dialogo non riesce a tenere a lungo il filo del discorso.


Il metodo AIT Bérard

Berard ha elaborato un programma di rieducazione uditiva mirante ad alleviare o risolvere le anomalie della percezione uditiva. Si tratta del metodo A.I.T. (Auditory Integration Training): è un programma nel quale il sistema uditivo viene stimolato e riorganizzato attraverso 20 sedute, durante le quali il paziente ascolta per mezz’ora una musica filtrata da un particolare apparecchio, l’Earducator o l’Audiokinetron. Il trattamento dura dieci giorni consecutivi, durante i quali vengono fatte due sedute al giorno, con un intervallo di almeno tre ore tra una seduta e l’altra. I benefici si manifestano ed accrescono non solo durante i dieci giorni, ma durante i sei mesi successivi. I risultati poi si mantengono nel tempo. La rieducazione viene svolta attenendosi ad un particolare protocollo e può essere applicata soltanto da un rieducatore formato ed approvato dalla società internazionale Berard AIT International Society. I rieducatori che applicano il metodo AIT nelle varie nazioni del mondo sono elencati sulla pagina web http://berardaitwebsite.com/PracList.htm. Il metodo AIT mira a risolvere o diminuire le anomalie della percezione uditiva e, quindi, i comportamenti ed i disturbi ad esse riconducibili o collegati, compresi i disturbi dell’attenzione, del comportamento e dell’apprendimento. Un recente libro (Berard, Brockett 2011) riepiloga gli studi presenti in bibliografia che dimostrano l’efficacia del metodo, anche riguardo la presenza di ADHD e disturbi dell’apprendimento. Il sottoscritto sta svolgendo una ricerca che indaga l’efficacia del programma AIT Berard in presenza di disturbi dell’attenzione e del comportamento: seppure la ricerca sia ancora in corso, già dai primi risultati si notano significativi miglioramenti riguardo attenzione, iperattività, problemi cognitivi, problemi sociali, ansia e timidezza.


Conclusioni

Recenti indagini Istat hanno evidenziato che in Italia, tra i circa 78 mila alunni con disabilità che nell’anno scolastico 2010-2011 frequentavano la scuola primaria (Aa.Vv. 2012, p.1), il 26,5 % presentava disturbi dell’attenzione, il 16,6 % disturbi specifici dell’apprendimento ed il 17,2% disturbi comportamentali (Aa.Vv. 2012, p.4). Da quanto spiegato, le anomalie uditive ed il loro trattamento possono essere una chiave di lettura per poter risolvere o alleviare queste problematiche che si stanno rivelando sempre più diffuse e critiche.


Bibliografia

Aa.Vv. “L’integrazione degli alunni con disabilità nelle scuole primarie e secondarie di primo grado statali e non statali”, Istat, http://www.istat.it/it/archivio/50280, 12 gennaio 2012.

Berard G., Udito uguale comportamento, Piovan Editore, Abano Terme 1991

Berard G., Brockett S., Hearing Equals Behaviour. Updated and Expanded, Shires Press, United States 2011.

Estalayo V., Inteligencia auditiva, Biblioteca Nueva, Madrid 2005.

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