Adolescenza → Problemi adolescenziali

Stand by me - Ricordo di un’estate*

"Avevo dodici anni - quasi tredici - la prima volta che vidi un essere umano morto. Successe nel 1960, tanto tempo fa... anche se a volte non mi pare così lontano".

Così ha inizio il racconto di un episodio vissuto nell’agosto del 1959 da parte del protagonista, insieme a tre amici, alla ricerca del corpo di un ragazzo scomparso nei boschi di Castle Rock, Oregon.
Il film, tratto dal racconto The Body di Stephen King (nella raccolta Stagioni diverse), rappresenta in modo non stereotipato “un viaggio iniziatico alla scoperta della morte e delle proprie paure”.
È strutturato come un classico viaggio di crescita e formazione alla fine del quale i personaggi hanno subito un’evoluzione e hanno passato uno spartiacque generazionale. Più volte il cinema americano aveva affrontato il tema dell’adolescenza con film come Gioventù bruciata (Nicholas Ray, Usa, 1955), I ragazzi della 56ma strada (Francis F. Coppola, Usa, 1983), Rusty il selvaggio (Francis F. Coppola, Usa, 1983), American Graffiti (George Lucas, Usa, 1973), ma Reiner adotta un punto di vista diverso. Non sceglie di narrare storie di emarginati che si raggruppano in bande per lottare e mascherare la propria solitudine esistenziale e generazionale, ma di rappresentare un gruppo di ragazzi ancora più giovane, tra i tredici e i quattordici anni, uniti da un’amicizia e una solidarietà che li sostiene ognuno nelle proprie difficili esperienze affettive familiari.
Gordie, Chris, Teddy e Vern vivono situazioni complesse e dolorose, dalle quale non si sono ancora ribellati solo perché l’adolescenza non è ancora esplosa, ma che comprendono benissimo: padri che non ascoltano i figli o che fanno classifiche di importanza tra loro (come nel caso di Gordie), genitori rinchiusi in manicomio (quello di Teddy), padri che picchiano senza ragione (è il caso di Chris); fratelli maggiori incapaci di essere dei modelli come per Vern, o ingiustamente morti, come nel caso di Danny; un futuro pieno di incertezze e di poca fortuna (solo Gordie riuscirà a costruirsi una vita apparentemente felice, come dimostra l’ultima immagine del film nella quale il protagonista, ormai adulto, gioca con i propri figli).
Una situazione di incertezza, confusione e smarrimento che i protagonisti devono affrontare con coraggio e determinazione.

Scrive Galimberti “Adolescenza è un termine utilizzato in psicologia in due accezioni: a) come fase cronologica compresa tra la pubertà e la maturità, b) come modalità ricorsiva della psiche i cui tratti (incertezza, ansia per il futuro, irruzione di istanze pulsionali, bisogno di rassicurazione e insieme di libertà) possono ricorrere più volte nell’esperienza della vita. In entrambe le accezioni il motivo conduttore è rappresentato dal concetto di trasformazione che comporta mutamenti a diversi livelli”.
In questo senso Stand By Me fotografa quest’età di passaggio con maestria e delicatezza, mostrando la possibilità di riprodurre nel gruppo di amici una seconda famiglia in cui “riconoscersi ed essere riconosciuti, sviluppando così un nuovo senso di appartenenza che protegga dalla solitudine” (S.Vegetti Finzi).
Scrive ancora Silvia Vegetti Finzi “L’ampliamento dello spazio sociale in cui si muovono gli amici riattiva, insieme al desiderio di varcare nuove frontiere e acquisire nuove conoscenze, anche lo spirito di avventura che si esprime nell’azione, nella capacità di affrontare e superare i rischi insiti in tutto ciò che è ancora nuovo, sconosciuto, nelle prove di coraggio”.
Stand By Me è la perfetta metafora del lungo e inerpicato viaggio adolescenziale, un viaggio caratterizzato da sofferenze, trasformazioni, ostacoli, gioie, sofferenze e da un unico obiettivo, seppur mascherato da altro: la ricerca di Sé stessi.

*(Stand By Me, Usa 1986, col., 96’) Rob Reiner. Con Will Wheaton, River Phoenix, Corey Feldman, Jerry O’ Connell, Kefer Sutherland, Casey Siemaszko, John Cusak, Richard Dreyfuss.

Bibliografia

CAMERA. Centro audiovisivo e mediatico sulla rappresentazione dell’infanzia e dell’adolescenza.

GALIMBERTI, U. (1999) Enciclopedia di Psicologia. Garzanti, Torino

MEREGHETTI, P. (2006) Dizionario dei film. Baldini Castaldi Dalai, Milano

VEGETTI FINZI, S. (2000) L’età incerta. I nuovi adolescenti. Mondadori, Milano

commenta questa pubblicazione

Sii il primo a commentare questo articolo...

Clicca qui per inserire un commento