Quali sono i primi Sintomi dell'Autismo?

Autismo: quali sono i primi segnali?

Intanto è bene fare il punto su che cos’è l’autismo. E’ una patologia, che si evidenzia già nei primi anni di vita del bambino. Chi la fa risalire a cause genetiche, molte volte perde di vista l’aspetto relazionale, che è, sempre e comunque, gravemente compromesso. Talvolta, questa patologia non viene notata fino a quando il bambino è nella fase simbiotica con la madre.

La Mahler, individua, due tipi di autismo. Un autismo primitivo ed un autismo regressivo.

Ci sono bambini che escono dalla fase autistica fisiologica ed hanno evoluzione pressoché normale, fino ai 8-9 mesi, ma poi non riuscendo ad evolversi, verso tappe successive, regrediscono ad una fase simbiotica primitiva. Questa forma è abbastanza frequente.

Le tre aree, in cui bisogna valutare il funzionamento del bambino sono: 

  • le competenze sociali;
  • la comunicazione verbale; 
  • il repertorio degli interessi.  

Le competenze sociali sono caratterizzate dalla mancanza di sguardo;  i bambini, normalmente, evitano lo sguardo altrui, solo molto più tardi, se adeguatamente stimolati, possono scegliere qualcuno a cui accordare questo privilegio.

Il linguaggio, non ha valore comunicativo, il suono viene ripetuto, si parla di ecolalia, ripetizioni di parole e frasi, senza valore comunicativo.

Le aree di interesse sono rivolte verso strumenti elettronici, tablet, telecomandi, con i quali sembrano trovarsi completamente a loro agio. Solitamente, non hanno avuto l’oggetto transizionale classico, il peluche, ma hanno preferito, un oggetto duro. Ci sono stati tanti personaggi famosi, tra i quali Lincon, Eistein, Ford che rientravano sotto lo spettro autistico della sindrome di Asperger. 

Si possono riscontrare limiti nelle interazioni sociali, si possono avere dei rapporti con i coetanei, che possono risultare atipici, ma che il più delle volte risultano goffi ed impacciati. Quello che è importante è capire velocemente i sintomi e portare il bambino il più presto possibile verso figure competenti, che lo prendano in carico e sostengano il sistema familiare, aiutandolo a sciogliere la forte simbiosi madre-bambino, che si è venuta ad instaurare, introducendo la figura terza, il padre, che è stato escluso dalla diade.   

Dott.ssa Paola Cervellati               

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