IL "SII SPONTANEO"

"Dovresti studiare perchè è il tuo lavoro e dovresti aver voglia di farlo!"
Quante volte ci è capitato di sentirla o di ritrovarci a dirla? 
Riflettendoci però un'esortazione di questo tipo è impossibile soddisfarla a massimo, dato che si può soddisfare il "dovresti studiare" visto che è obbligo ma non si può soddisfare il "dovresti aver voglia di farlo", in quanto si può decidere di obbedire ad una regola ma non ci si può imporre qualcosa.

La maggior parte delle volte che ci imponiamo, che ci sforziamo di ottenere qualcosa, finiamo sempre per rifiutarla ancora di più cadendo nel paradosso del "sii spontaneo" (Watzlawick, Beavin, Jackson, 1971).
In cui la richiesta di comandare qualcosa che per natura non può essere comandato (amore, felicità, voglia, desiderio..) finisce per bloccarlo ancora di più. 

Immaginiamo una situazione tipica in cui il bambino viene esortato dai genitori a giocare con la sorella: "Dovresti divertiti a giocare con tua sorella" o "Dovresti aver voglia di giocare con tua sorella", sono tutte richieste paradossali in cui il bambino si trova impossibilitato ad aderire ì, sperimentando sentimenti di inadeguatezza. 

Come evitare questo?

L'antidoto per questo virus è richiedere ai figli comportamenti specifici, senza inserire stati d'animo (Nardone, 2023). "Gioca con tua sorella" o "Studia perchè è il tuo dovere, anche se non ti piace". 

Esistono però situazioni in cui il "sii spontaneo" può essere utilizzato a favore del genitore.
Supponiamo che il figlio giochi con la sorella e che ogni volta la faccia indispettire, costringendo i genitori a intervenire ogni volta. In quest'ottica, si potrebbe proporre una comunicazione paradossale che i genitori potrebbero rivolgere al bambino: 
"Vedi, noi dobbiamo scusarci se fin ora, goni volta che maltrattavi tua sorella ti abbiamo strapazzato. Solo ora abbiamo compreso che in realtà lo facevi il suo bene, che in realtà era un tuo modo per farci capire che forse la stiamo trascurando, che forse ha necessità di ricevere più coccole. Siamo sicuri che questo per te dovrebbe essere un grande sacrificio, dato che ogni volta ti becchi la strapazzata e le punizioni ma ti preghiamo di continuare a farlo così che noi ci dimenticheremo mai di coccolare tua sorella"

Questo sortisce vari effetti, sbalordisce il bambino perchè non si sente più in colpa per quello che fa e dopo di che la richiesta fatta al bambino nel continuare quel comportamento sfrutta proprio il paradosso del "sii spontaneo", perdendo la sua spontaneità. Messo difronte a questa situazione, il bambino avrà solo due possibilita, doppio legame (Watzlawick, Beavin, Jackoson, 1971; Watzlawick, Weakland, Fish, 1974): scegliere di continuare i vecchi comportamenti, seguendo la richiesta dei genitori (perdendo la spontaneità) o disubbidire alla richiesta smettendo di tormentare la sorella.
In entrambi i casi si produrrà un cambiamento. 

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