Conoscenza con una donna più grande di me di 13 anni

Prisco

Buonasera a tutti/e. Ho 28 anni e da qualche tempo ho iniziato a conoscere una donna più grande di me di 13 anni, separata da quando aveva 34 anni e madre di un ragazzo di 13. Tengo a precisare che la mia difficoltà non riguarda il desiderio di conoscerla, anzi, con lei mi trovo bene, sento affinità, comprensione e un modo di relazionarsi che mi fa stare sereno. Secondo un suo punto di vista riesce tranquillamente anche a parlare e confidarsi con me perché mi trova molto più maturo di uomini della sua età o più grandi. Non sto vivendo questa conoscenza per colmare il vuoto della mia relazione precedente, conclusa circa sei mesi fa. La mia vera difficoltà riguarda invece il timore di parlarne con mia madre. Ho paura che possa non capire come io mi senta in questa situazione, né il benessere che provo nel dialogare e nel condividere momenti con questa persona, che tra l’altro è molto attenta, rispettosa e non ha alcuna fretta: entrambi crediamo sia importante conoscerci con calma.Vorrei riuscire a gestire meglio queste mie paure e comprendere come affrontare il confronto con mia madre senza sentirmi in colpa o giudicato. Vorrei avere un consiglio da tutti (chi ovviamente si sente di potermi aiutare a capire come gestire la cosa. Non si tratta di altro, si tratta soltanto di mettere al corrente mia madre di una cosa mia che voglio condividere in primis con lei)

7 risposte degli esperti per questa domanda

Ciao Prisco,

Quando si tratta di situazioni affettive “non convenzionali” agli occhi della famiglia (differenza d’età, status, figli ecc.), è normale preoccuparsi delle reazioni. Non perché stiamo facendo qualcosa di sbagliato, ma perché desideriamo sentirci accettati e capiti da chi amiamo. Il fatto che tua madre sia così importante per te rende naturale questa apprensione. Da come la descrivi, questa donna ti fa stare bene: c’è calma, rispetto reciproco, maturità e nessuna fretta. È un contesto sano. La differenza d’età è solo uno degli elementi, non la definizione del rapporto. Quando ti senti bene con qualcuno e senti che la conoscenza ti arricchisce, questo ha valore. Non stai facendo nulla di avventato o impulsivo.

Parlare con tua madre: 

  1. Scegli il momento giusto. Cerca un momento in cui siete tranquilli, senza fretta, e lei è ben disposta all’ascolto.
  2. Parti da te, non da lei Invece di presentare subito “lei ha 41 anni”, potresti iniziare con: “Sto conoscendo una persona con cui mi trovo molto bene. Mi fa stare sereno, c’è rispetto e calma.” Punta sui tuoi vissuti, sulle emozioni positive, su ciò che questa conoscenza ti sta portando.
  3. Porta la differenza d’età con naturalezza. Quando arrivi a quel punto, dilla come un’informazione, non come un ostacolo: “Ha 41 anni. Lo so che può sembrare una differenza importante, ma quello che stiamo vivendo è equilibrato e senza forzature.” Mostrare normalità aiuta l’altro a percepirla come tale.
  4. Aspettati una reazione “di protezione” Una madre può avere delle perplessità iniziali, ma spesso nasce dalla volontà di proteggerti, non dal giudizio. Valuta la sua reazione senza viverla come un attacco.
  5. Mantieni il focus sul tuo benessere. Puoi ribadire: “Vorrei che tu sapessi questa cosa perché per me è importante condividere quello che sto vivendo, non perché cerco approvazione ma perché voglio essere sincero con te.”

Chiediti: di chi è la vita? Chi vive le conseguenze delle scelte affettive sei tu, non tua madre. La paura di deludere è naturale, ma non può diventare la guida delle tue decisioni.Il tuo desiderio di parlarle nasce dal valore che dai alla relazione con lei, non da un obbligo. Questo è già un punto di forza.

Dott.ssa Antonella Bellanzon

Dott.ssa Antonella Bellanzon

Dott.ssa Antonella Bellanzon

Massa-Carrara

La Dott.ssa Antonella Bellanzon offre supporto psicologico anche online

Buongiorno Prisco, capisco davvero bene il nodo emotivo che stai vivendo. Non riguarda la relazione in sé che, da ciò che racconti, sembra nutrita di rispetto, calma e autenticità ma il timore di come questa parte di te verrà accolta da una persona importante: tua madre. È una paura molto più comune di quanto pensi, soprattutto quando ci troviamo davanti a scelte affettive che escono dai binari che gli altri potrebbero aspettarsi da noi. Quello che stai provando non è superficialità, non è dubbio sulla donna che stai conoscendo. È il timore che un affetto significativo venga in qualche modo messo in discussione, o che tu debba giustificare qualcosa che invece per te ha un senso naturale. E questa tensione nasce proprio dal desiderio profondo di mantenere un rapporto trasparente, buono, con tua madre. Se non ti importasse del suo sguardo, non proveresti tutto questo.

Vorrei farti notare una cosa: nella relazione che stai conoscendo tu descrivi equilibrio, ascolto reciproco, maturità condivisa. Sono elementi preziosi e rari, e non sono legati all’età anagrafica ma alla qualità delle persone. Prima ancora di comunicarlo all’esterno, sembra che tu abbia già fatto un lavoro importante dentro di te: sentire che questa conoscenza ti fa stare bene, che non nasce da un vuoto, che non è una fuga ma un incontro.

Riguardo a tua madre, può esserti utile spostare per un momento lo sguardo dal “come reagirà” al “perché voglio dirglielo”. E da ciò che scrivi la risposta è chiara: vuoi condividerlo perché è qualcosa di importante per te, perché senti il bisogno di essere autentico con lei. Questo desiderio, di per sé, è già un ponte.

Quando deciderai di parlarle, prova a partire da ciò che senti tu, non dalla differenza d’età. Raccontale la serenità che provi, la calma con cui tu e questa donna vi state conoscendo, la qualità del legame che senti emergere. Spiega che non cerchi approvazione, ma comprensione. E che, anche se potrà aver bisogno di tempo per elaborare la cosa, il tuo intento non è chiederle un giudizio: è renderla partecipe di una parte della tua vita che per te ha valore.

A volte le persone reagiscono in modo istintivo alle informazioni “insolite”, ma si ammorbidiscono quando comprendono davvero cosa c’è dietro: la tua maturità, il tuo benessere, il tuo desiderio di essere sincero. E se anche la sua prima risposta non fosse quella che speri, questo non è un segnale che tu stia sbagliando qualcosa: è solo la sua modalità iniziale di proteggerti, di comprendere, di fare i conti con un’immagine che non aveva previsto. Concedi tempo a lei, ma soprattutto a te stesso. La paura che senti oggi non è un ostacolo, è il segno che questa relazione ha un significato per te.

Un caro saluto

Dott. Fabiano Foschini

Dott. Fabiano Foschini

Milano

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Capisco bene cosa stai vivendo e trovo molto bello che tu stia affrontando questa situazione con maturità, sincerità e rispetto sia per te stesso che per la persona che stai conoscendo. Le tue paure sono comprensibili: quando ci teniamo a qualcuno, vogliamo che anche chi amiamo  come un genitore  possa capire il nostro percorso senza giudicarci. A volte però le preoccupazioni che immaginiamo nella nostra testa sono molto più grandi della realtà. Parlare con calma, partendo da come ti senti e senza cercare approvazione, può aiutarti a farle vedere la persona che sei oggi: un uomo capace di riflettere su ciò che vive e di scegliere con consapevolezza.

Se vuoi confrontarti in privato, scrivimi pure su WhatsApp.

Gentile utente, dal suo racconto emerge che questa nuova conoscenza le sta dando sensazioni positive e un buon senso di calma reciproca. Proprio per questo colpisce la difficoltà che avverte nel momento in cui pensa di comunicarlo a sua madre. Lei sottolinea più volte il desiderio di “metterla al corrente”, e forse la domanda che potrebbe essere utile porsi riguarda perché sente questa necessità in un momento così iniziale della relazione.

La questione, infatti, sembra più ampia del semplice “come dirlo”: riguarda il significato che attribuisce a questa comunicazione, il timore del giudizio, e il ruolo che sua madre occupa nel modo in cui vive le sue relazioni. Prima di cercare un consiglio sul cosa fare, potrebbe allora prendersi del tempo per comprendere meglio cosa la spinge a voler condividere subito questa esperienza.

Un vero consiglio pratico, se è ciò che desidera, potrebbe arrivare più spontaneamente da un amico che la conosce nella quotidianità. Se invece sentirà il bisogno di approfondire queste dinamiche più personali, può essere utile uno spazio dedicato in cui esplorarle con calma.

Per quanto mi riguarda, rimango a disposizione qualora volesse farlo: lavoro come psicoanalista a Salerno.

Un saluto,

Dott. Valentino Moretto

Buongiorno, le paure che ha non si possono affrontare in un semplice messaggio di risposta,  ma è evidente che nella sua descrizione sua madre è veramente importante per lei. Una buona terapia le consentirebbe di capire come mai non riesce a vivere la sua vita indipendentemente da quello che pensa sua madre. 

Spero di averle aperto Una porta di riflessione. 

Le auguro una buona giornata

Dott.ssa Erica Raimondo 

Dott.ssa Erica Raimondo

Dott.ssa Erica Raimondo

Salerno

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Gentile Prisco,

non è necessario condividere fin da subito la cosa con sua madre essendo lei maggiorenne e sapendo che sua madre non capirebbe, non approverebbe e si dispiacerebbe.

D'altra parte lei è in una fase iniziale di conoscenza di questa persona e al momento non ha preso alcun impegno preciso nè sa come evolverà questa storia.

In effetti, al di là della sintonia che dice di avvertire con questa donna, dovrebbe riflettere sulle innegabili difficoltà ed ostacoli correlati ad una relazione di questo tipo e sarebbe preferibile farlo in un contesto di psicoterapia.

Cordiali saluti.

Dr. Gennaro Fiore

medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta  a Quadrivio di Campagna (Salerno).

Dott. Gennaro Fiore

Dott. Gennaro Fiore

Salerno

Il Dott. Gennaro Fiore offre supporto psicologico anche online

Buonasera,

è naturale sentirsi bene con una persona e allo stesso tempo avere timore di parlarne con la propria famiglia. Quello che conta è il suo benessere e la serenità che prova nella relazione: questo è il punto fermo.

Quando deciderà di parlarne con sua madre, può farlo concentrandosi su come si sente, senza giustificare troppo la scelta o temere il giudizio. Condividere non significa chiedere permesso, ma aprire un dialogo di fiducia. È normale che ci siano sorprese o dubbi iniziali: ciò non diminuisce il valore dei suoi sentimenti né la qualità della relazione. Rimango a disposizione, un saluto!

 Gloria Simoni

Gloria Simoni

Pistoia

Gloria Simoni offre supporto psicologico anche online