Paura dell’inquinamento e di morire
Buongiorno cari dottori, sono una mamma preoccupata, alle prese con un figlio di 9 anni che da un po’ di tempo manifesta la paura dell’inquinamento in maniera molto enfatizzata con conseguente paura di morire. È un bambino sano, fa sport regolarmente da quando aveva 2 anni, molto curioso e va bene a scuola. Ha molti amici che frequenta regolarmente anche fuori scuola. È il più grande di 3 fratelli. Questa paura dell’inquinamento lo rattrista in maniera tale che “prega “ spesso nella pioggia (per lui ancora di salvezza degli alberi). Il problema è la fissazione che ha. Pur essendo un bimbo sereno dei “piccoli” traumi ne ha subiti… (1 anno fa insieme al fratellino è rimasto bloccato in ascensore, fisicamente nulla è accaduto, solo un grande spavento per tutti); questo inverno ha assistito alla caduta del papà dallo slittino sulla neve e si è spaventato… molto… infatti il suo periodo no, con conseguente paura della morte in generale e poi incanalarsi nell’inquinamento è iniziata un mese dopo l’evento del papà. Cosa mi consigliate di fare?
Buongiorno Caterina, grazie per averci scritto. La tua preoccupazione è più che comprensibile. A quell'età i bambini possono prendere consapevolezza della finitezza delle cose e sicuramente gli eventi spaventanti che sono recentemente accaduti possono aver dato una spinta a questo naturale processo.
Probabilmente la paura della morte, con l'incertezza e l'ansia che ne derivano, sono stati incanalati nel fenomeno dell'inquinamento e nelle preoccupazioni nei riguardi dell'ambiente. I bambini sono davvero come spugne, lo saprai sicuramente benissimo, e davvero assorbono di pancia ciò che li circonda.
Un consiglio che posso darti è quello di accogliere le sue preoccupazioni, normalizzarle come lecite e non negarle, ma spiegandogli dolcemente cos'è l'inquinamento e perché esiste, così come per il concetto di morte.
Un'altra cosa che potete fare insieme è informarvi su piccoli gesti e abitudini quotidiane che possono apportare una differenza. Postreste guardare video sulla recycling culture, imparare insieme a piantare qualche alberello, fiore, o persino dei profumi o degli ortaggi, in modo da farvi il vostri piccolo orticello in vaso. Insomma, la sua preoccupazione può diventare stimolo per svolgere attività familiari positive e costruttive e che a loro volta diminuiranno il suo senso di impotenza e la sua ansia.
Tuttavia, se questa ansia dovesse continuare o dovessi sentire che i suoi timori diventano eccessivi e il tema una fissazione a tuo avviso malsana, potete sempre contattare una/o psicologa/o infantile o sistemico relazionale per parlarne in qualche incontro, quanto basterà per chiarire le emozioni in gioco, esprimerle e contenerle.
Per qualsiasi dubbio o domanda sono a disposizione e vi auguro davvero il meglio.
p.s. complimenti per il vostro bambino che al netto della sua (e vostra) preoccupazione mi colpisce molto per la sua spiccata sensibilità. Una qualità del genere è sempre più rara e va davvero coltivata!
Un caro saluto,
Dott.ssa Alessandra
Psicologa e psicoterapeuta in formazione - Roma