Dott. Giuseppe Sferrazza

Dott. Giuseppe Sferrazza

psicologo, psicoterapeuta, ipnologo

Attacchi di panico

Salve a tutti. È la prima volta che mi trovo a scrivere in siti di qualsiasi genere. Mi presento, come vedrete mi chiamo Lorenzo, ho 21 anni e vengo da Roma. Sono un ragazzo vivace, sempre con il sorriso sulle labbra, socievole, mi piace scherzare e far ridere gli altri. Vi racconto la mia vita velocemente degli ultimi 4 mesi. Un mio caro amico ha aperto una gelateria e mi ha messo a lavorare, facevo il turno di sera, chiudevo a 1:00 a.m. e poi uscivo quasi tutte le sere (soprattutto nell'ultimo periodo). Essendo un tifoso della Lazio cercavo di seguirla in qualsiasi modo ma il Lavoro non me lo permetteva. Arriviamo a Gennaio 2016 e la gelateria chiude per il periodo invernale. Quindi adesso io mi ritrovo a casa fino ad Aprile quando poi la Gelateria riaprirà. Questo periodo ho deciso di sfruttarlo per seguire la Lazio, questa è stata una settimana di fuoco perche c'è stata la festa di compleanno della Lazio il giorno dopo trasferta a Firenze e dopo 6 giorni ci doveva stare la trasferta a Bologna che però è stata vietata. Tornato da Firenze mi prendo la febbre e salto la mia partitella a calcetto con gli amici di una vita. Il giorno dopo ancora ammalato, era notte stavo sul letto sdraiato con i miei due fratelli che dormivano come anche mia madre e mio padre. Non riuscendo per non so quale motivo a chiudere occhio, sono iniziato a far pensieri brutti, sulla morte dei miei genitori, sul mio futuro, su chi mi starà accanto nel momento del bisogno quando i miei non ci saranno. In pochi minuti mi sento oppresso con un magone alla gola ed ho un bisogno di stare vicino a mia madre. (Io sono stato sempre un ragazzo forte, quando mia madre piangeva per qualsiasi cosa io non la consolavo ci pensava mio fratello, a uno dei miei fratelli l'ho sempre trattato male da quando siamo piccoli ma lui mi ha sempre voluto bene come io d'altronde, con mio papà invece è diverso ci rispondiamo male in questi ultimi 6 mesi e alcune volte non ci sopportiamo. Io sono sempre stato il fratello tra i 3 che ha fatto danni, sono stato bocciato 3 volte, ho lasciato la scuola,occupazioni, polizia... Insomma ai miei non gli ho fatto di certo passare una bella vita serena. Per come la penso io gli ho dato più insoddisfazioni che altro.) Così sono andato a letto di mia madre (i miei sono separati da anni ma per amor nostro vivono sotto lo stesso tetto) l'ho abbracciata e gli ho raccontato cosa mi era accaduto, che non riuscivo a chiudere occhio per questi pensieri che si facevano sempre più forti. Pochi minuti in sua compagnia la stringo forte ed inizio a piangere. Io non ho mai pianto davanti a mia madre ed in generale non piango mai. Con lei vicino che mi rassicurava sono riuscito a dormire. Giorno seguente questi attacchi di panico si ripresentano durante la giornata oltre ai pensieri di morte e sul mio futuro in generale senza di loro cioè la mia famiglia, mi vengono in mente i momenti dove mia madre si è fatta in 1000 per me ed io come sempre non ho saputo mai ripagare se non con insoddisfazioni. Sono diventato più buono verso tutta la mia famiglia, li bacio li abbraccio come non ho fatto mai, soprattutto con mio fratello che trattavo male e con mia madre. La febbre aumenta e mi diagnosticano una bronchite, Tutto questo mi porta a deprimermi, non ho più pensieri felici non sogno più ad occhi aperti non trovo cose che mi facciano star bene, penso sempre a che età possano morire i miei tipo (se io ho 21 anni e mia mamma 59, tra 30 anni mia madre ne avrà 89 ed io 51 ed è un età ancora prematura per perdere una madre) ho paura anche del mio futuro lavorativo non posso fare il gelataio per tutta la vita. Adesso mi ritrovo senza pensieri fissi in testa ma con una depressione addosso che non riesco a levarmi che mi prende a tratti e la bronchite con la febbre di certo non aiutano. Ripenso solo a 4 giorni fa quando ero felice e spensierato ed ora sto cosi a 21 anni... Penso anche che possa ricapitarmi più in la con l età e li non so se ce la farei. Penso di aver scritto tutto al massimo faccio un commento. Buona giornata e grazie in anticipo.

Caro Lorenzo, può succedere che dopo un periodo di grande spensieratezza e libertà l'improvvisa presa di coscienza, proprio lavorando, della propria vita da adulto, ci faccia scattare tutta una serie di paure e stati d'animo che, in qualche modo, sembravano non averci colpito precedentemente (per esempio la separazione affettiva dei suoi genitori). La malattia poi, può essere sicuramente l'innesco ideale per una serie di ansie e relativi attacchi di paure proprio su temi come la morte e l'abbandono. Sicuramente, potrebbe esserle di grande aiuto l'ipnosi che le permetterebbe di ritrovare, in breve tempo, il suo equilibrio fugando quelle paure di solitudine e rispolverando invece la sua autostima e forza di affrontare la vita.

Un caro saluto.