Ansia cronica da MDMA

Luca

Salve, sono ormai 3 mesi che soffro di ansia (insonnia, tremori, spasmi, preoccupazione, agitazione), su supposizione dello psichiatra. Ho fumato Marijuana per 4 anni moderatamente e assunto 4 volte in 3 mesi MDMA (l'ultima a luglio), poi da Agosto ho smesso con entrambi. Ho supposto che siano quelli la causa del problema dato che non ho mai avuto episodi di ansia in vita mia. Il prossimo mese ho un'altro appuntamento dallo psichiatra che probabilmente mi prescriverà qualche ansiolitico. La paura che però mi tormenta ormai da tempo è la possibilità di avere dei danni irreversibili e di rimanere così a vita anche dopo l'eventuale sospensione di psicofarmaci e la cosa ovviamente non aiuta con lo stato ansioso.

8 risposte degli esperti per questa domanda

Gentile utente, in risposta alle sue domande posso dirle che procedere con delle visite specialistiche, neurologo, psichiatra e non ultimo in ordine di importanza psicoterapeuta, ritengo sia un buon approccio alle problematiche riscontrate, da cui potrà trarre sicuri benefici.

Potrebbe essere che le sostanze che ha assunto abbiano concorso ad aumentare l'ansia percepita, che spesso ha un origine multifattoriale, e che da essa dipende la difficoltà di una corretta diagnosi, che come comprenderà non è possibile esaudire tramite una sola mail, potrebbe essersi slatentizzata una sua predisposizione all'ansietà, in quanto soggetto sensibile, aver innescato una ruminazione mentale attraverso una quotidiana lettura di ciò che ha fatto e riconosciuto come potenziamente dannoso. Tra l'hashish/marijuana fumata e l'MDMA è senz'altro questa ultima, a produrre effetti eccitanti psicotropi, anche se ripeto l'ansia può insorgere indipendentemente, associata a fobie/paranoie, circa l'averne fatto uso, come reazione psicogena o senso di colpa.

Cordiali saluti,

Dr. Cristian Sardelli

Psicologo, psicoterapeuta

Salve Luca, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.

Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.

Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.

Resto a disposizione, anche online.

Cordialmente, dott FDL

Dott. Francesco Damiano Logiudice

Dott. Francesco Damiano Logiudice

Roma

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Salve Luca, è un pò riduttivo pensare che sia stata il fumo la “causa” del suo malessere. Probabilmente ha solamente fatto emergere qualcosa che c’era già in stato latente. È importante riflettere su come si sentiva nel momento in cui ha iniziato a fumare la marijuana e in quello nel quale ha assunto MDMA. Anche sul periodo precedente. I suoi stati d’animo di quei momenti possono aiutare a chiarire alcuni aspetti importanti di se stesso: i suoi desideri o frustrazioni, le sue motivazioni, le sue ferite... Sarebbe importante cercare di ricordare anche i sogni di quel periodo. Penso che sia utili in questo momento rivolgersi ad uno psicoterapeuta. Le faccio tanti auguri

Dott.ssa Virginia Salles

Dott.ssa Virginia Salles

Roma

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Buongiorno,

se vuole possiamo fissare una consulenza online o in presenza.

Cordiali saluti.

Dottoressa Margherita Romeo 

Dott.ssa Margherita Romeo

Dott.ssa Margherita Romeo

Roma

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Salve, la prima indicazione importante che si deve sempre tenere a mente, e che sono certa riceverà anche dal suo psichiatra, è che la terapia farmacologica deve essere sempre coadiuvata da un adeguato supporto psicologico. Infatti i farmaci permettono al paziente di “respirare” e di affrontare le questioni della vita, che prima si presentavano come “ingestibili”, rendendole meno invalidanti. Per affrontare al meglio le criticità è opportuno avere un luogo tutelato dove il paziente si possa sentire sicuro e calmo quale è sicuramente lo spazio terapeutico.

Concludo scrivendo che le sostanze, qualsiasi esse siano, tendono a tirar fuori e a rendere “palesi” dei malesseri o preoccupazioni che noi abbiamo già dentro e che in qualche modo sarebbero uscite prima o poi. La invito pertanto ad intraprendere un percorso di terapia personale dove poter esplorare le sue ansie e preoccupazioni e vedrà che piano piano le apparirà tutto un pochino più chiaro.

Buonasera Luca,
quello che posso consigliarle e'di aspettare la prossima visita con il suo psichiatra in modo tale da non sospendere i farmaci. Tengo a sottolineare che lo stato ansioso non è irreversibile e non deve avere paura che sia per sempre così. Ne parli con il suo psichiatra ed eventualmente possiamo provare ad unire al farmaco una psicoterapia mirata al suo disturbo che va ad agire proprio su quel fastidioso stato ansioso di cui mi parla.

Spero di esserle stata utile e mi tenga  aggiornata via e mail!

Dott.ssa Giulia Marzolo

Dott.ssa Giulia Marzolo

Roma

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Gentile Luca,

La situazione che descrive, caratterizzata da sintomi ansiosi dopo l'uso di sostanze. È comprensibile che l'esperienza dell'ansia, soprattutto quando è una condizione nuova per lei, possa essere preoccupante e che l'idea di possibili danni a lungo termine possa intensificare questa preoccupazione.

Tuttavia, è importante notare che molti dei sintomi associati all'ansia possono essere trattati efficacemente con l'aiuto di un professionista qualificato. I trattamenti possono includere psicoterapia, farmaci o una combinazione di entrambi, a seconda della specifica situazione del paziente e della gravità dei sintomi.

Quanto al consumo di sostanze come la marijuana e la MDMA, è noto che possono influenzare il sistema nervoso e potrebbero essere correlati allo sviluppo di sintomi ansiosi. La buona notizia è che il corpo ha una notevole capacità di recupero e molte persone si riprendono completamente una volta cessato l'uso.

La paura di danni irreversibili è una preoccupazione comune per chi affronta simili sfide, ma è importante mantenere una prospettiva equilibrata. Il fatto che lei abbia già preso passi per cessare l'uso di queste sostanze e che sia in procinto di ricevere ulteriore supporto dal suo psichiatra è incoraggiante.

Durante il suo prossimo appuntamento, sarebbe utile discutere apertamente di tutte le sue preoccupazioni con lo psichiatra, inclusa la paura di eventuali danni a lungo termine e l'ansia riguardo all'uso di ansiolitici. Avere un dialogo aperto può aiutare a stabilire un piano di trattamento che si senta gestibile e che affronti sia i sintomi immediati sia le sue preoccupazioni per il futuro.

Dott. Matteo Piccioni

Dott. Matteo Piccioni

Torino

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Caro Luca, la sua preoccupazione di "danni irreversibili" ritenga debba essere sciolta. Per fare questo le consiglio di verificare se lo psichiatra che la sta seguendo abbia una forte esperienza nei disturbi derivati dall'uso di sostanze. Nel caso avesse dei dubbi in merito potrebbe rivolgersi al servizio pubblico (Servizi per le Dipendenze, conosciuti come SerD, che fanno parte del Dipartimento di Salute Mentale). Trova gli indirizzi sul portale dell'ASL di residenza. L'accesso è gratuito, ma soprattutto trova medici che più di altri saranno in grado di dirle se i disturbi che lei lamenta derivano dal consumo di MDMA e di THC o meno. Se i disturbi di cui soffre dipendono dall'uso di sostanze saranno loro stessi che le potranno consigliare le successive azioni terapeutiche adeguate alla sua situazione. Dopo potrà anche rivolgersi nuovamente a professionisti privati, ma prima sia certo della diagnosi.

Spero di esserle stata utile

Daniela Cadamuro

Dott.ssa Daniela Cadamuro

Dott.ssa Daniela Cadamuro

Roma

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