Da sempre soffro di ansia da palcoscenico.

Leonardo

Sono un musicista di quasi 46 anni. Da sempre soffro di ansia da palcoscenico. Mi sono sempre sforzato di affrontare le situazioni, i concerti, cercando di superare il problema ma ogni volta è una sofferenza atroce e non mi diverte proprio più suonare in pubblico. Il problema si manifesta anche in situazioni banali, nelle quali magari devo suonare delle cose semplicissime che non richiedono impegno tecnico alcuno. Per esempio se devo suonare in chiesa anche delle cose semplici mi tremano le mani e resto bloccato e non riesco a lasciarmi andare in alcun modo. Questo succede quando ho la sensazione di essere osservato o quando sento che c’è silenzio e tutti sono concentrati su quello che sto facendo ed a maggior ragione se il momento è “ufficiale”. Se sento che le persone attorno a me sono più o meno distratte o se non c’è una circostanza di responsabilità particolare (es. prove) riesco a suonare tranquillamente e divertirmi anche. Ma come fare per superare quest’ansia eccessiva e riuscire a suonare tranquillamente? Che tipo di terapia fare e quanto può essere lunga?

12 risposte degli esperti per questa domanda

Carissimo Leonardo, uno dei modi per superare la tua difficoltà di ansia è quello di capirne il senso e la sua origine per affrontarli e cambiare la dinamica sottostante. Da quello che scrivi, sembra che si tratti di un'ansia legata al giudizio, al sentirsi osservato in modo eccessivo, a una paura di sbagliare, di non essere all'altezza, e aspetti simili. Ciò lo deduco dal fatto che dici che ti succede quando hai la sensazione di essere osservato e quando gli altri sono concentrati su di te. Un approfondimento più preciso del problema potrebbe far emergere un quadro più dettagliato e delle sedute strutturate potrebbero aiutarti a risolverlo anche in breve tempo.

Dott.ssa Elena Fioraso

Dott.ssa Elena Fioraso

Vicenza

La Dott.ssa Elena Fioraso offre supporto psicologico anche online

Buonasera  Leonardo,

l'ansia che prova può essere gestita attraverso un percorso di psicoterapia. Comprendere come mai le succede, pur avendo anni di esperienza, e' fondamentale. Ci sono diverse tecniche valide per gestire l'ansia però per essere efficaci non bastano serve un lavoro più ampio. Io le proporrei di rivolgersi ad un terapeuta che utilizza il training autogeno, valido per  superare l'ansia da palcoscenico. Il training autogeno base, prevede 6 esercizi che se ben fatti e inseriti in un contesto terapeutico le saranno molto utili, lei infatti potrà, una volta appresi, metterli in atto quando ne avrà necessità.  Io sono di orientamento costruttivista e ricevo a Padova.  Cordiali saluti.

Dott.ssa Verena Elisa Gomiero

Dott.ssa Verena Elisa Gomiero

Padova

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Gentile signor Leonardo, posso dirle che in genere certe situazioni di ansia si possono risolvere con una psicoterapia psicodinamica che analizzi le cause, che hanno fatto insorgere questo disturbo.

Mi verrebbe da chiederle se è solo un'ansia da palcoscenico o se si riverbera in altre situazioni...

A volte è un tipo di educazione ricevuta dall'infanzia, altre volte sono alcune concezioni che ci siamo fatti su di noi...

i motivi possono essere diversi, ma credo che il tutto ruoti intorno all'autostima, si può comunque trovare una soluzione attraverso il dialogo con un terapeuta e grazie a questa consapevolezza riuscire a liberarsi dall'ansia.

La mia terapia che consiglio si chiama "talking cure" o cura attraverso il parlare e l'ascolto...è la psicoterapia psicodinamica, si possono ottenere buoni risultati anche a breve termine, ma tutto dipende dal lavoro che lei insieme al terapeuta riuscirete a fare...

Cordiali saluti

Buonasera,

la terapia che le consiglio per agire in modo più efficace e rapido è il Training Autogeno (tecnica di rilassamento e autodistensione) di Schultz, poichè le permette in un periodo di 3 mesi di acquisire e padroneggiare la tecnica e gestire prima e durante l'ansia da palcoscenico. Tale tecnica è infatti indicata e molto utilizzata nell'ansia da prestazione per lo sport, spettacolo, studio e nel lavoro. Il Training autogeno, è una tecnica somatica, ma che costituisce un vero e proprio strumento anche psicoterapeutico; non è solo dunque considerata una tecnica distensiva pura e semplice, ma è qualcosa di più, ovvero una psicoterapia che potremmo definire a breve termine, con la quale si possono ottenere sostanziali modificazioni psicofisiologiche e, di conseguenza, mutamenti strutturali nella personalità e nel modo di comportarsi. La tecnica è caratterizzata da esercizi fondamentali e da esercizi complementari. Il training oltre a dare un sollievo immediato alla tensione/ansia, è in grado di fornirci una scorciatoria nella via per guarire. E' quindi una profilassi e terapia adeguata, in sostituzione anche dell'uso di psicofarmaci o in associazione ad essi. 

Gentile Leonardo,

la sua professione la porta ad un confronto continuo con la possibilità di essere giudicato dagli altri . Immagino che la sua vita essendo quella di concertista la sua occupazione principale, sia costellata da momenti di grande e profondo disagio per il quale le sono molto vicina. Naturalmente ignoro come mai abbia aspettato cosi tanto tempo prima di chiedere aiuto e conforto in qualcuno che possa comprendere le sue difficoltà ed aiutarla nel contempo, tuttavia posso dirle - cosi senza avere l'opportunità di conoscerla personalmente che questo problema, che potremmo definire come un'ansia da prestazione che sopraggiunge quando l'ambiente non è familiare, può giovare di un trattamento psicoterapico il quale unitamente alla sua collaborazione e motivazione, le consenta di vivere esperienze più serene ed appaganti. La durata del trattamento varia e dipende molto dalla sua fiducia a ricercare ed affrontare le motivazioni sottostanti le sue difficoltà. Le sconsiglio vivamente trattamenti farmacologici senza un percorso psicoterapico, essendo i farmaci soltanto sintomatici. Le faccio i miei più cari auguri di un nuovo anno

Gentile Leonardo,

per i disturbi d'ansia è indicata la Terapia Cognitivo Comportamentale. Nel corso di questa il terapeuta la aiuta a indagare e gestire i pensieri connessi all'emozione provata e a modificare i comportamenti che correlano con il disagio, anche eventualmente valutando di insegnarle delle tecniche di rilassamento per abbassare il livello di arousal ovvero di attivazione fisiologica.

La durata di questo tipo di terapia dipende dalla valutazione del caso specifico e dalle difficoltà che si riscontrano lungo il percorso, ma indicativamente può attestarsi fra le 10 e le 15 sedute, se parliamo di un disturbo d'ansia non complicato da ulteriori problematiche. 

Cordiali Saluti

Gentile Leonardo,

è sicuramente necessario svolgere un’indagine approfondita per la definizione del problema. I sintomi di disagio che mi riporta ansia, agitazione, tremore ed evitamento del compito, potrebbero riferirsi alla paura della prestazione, ovvero paura di suonare in pubblico.

Secondo il mio approccio strategico-costruttivista difronte ad un problema la persona mette in atto dei comportamenti disfunzionali e nel tempo proprio tali tentate soluzioni, mantengono ed alimentano il problema, con il risultato di peggiorare la condizione.

La Psicologia Clinica Strategica si è dimostrata efficace rispetto a questi problemi poiché attraverso una sequenza di specifiche tecniche permette di riorientare il comportamento verso la reale risoluzione del problema, in tempi brevi, quasi sempre entro dieci sedute.

Caro Leonardo,

da ciò che racconta l'ansia di cui ci parla l'ha sempre sofferta e mi chiedo se prima d'ora abbia fatto altre terapie o preso leggeri ansiolitici. Altrimenti ci ha convissuto e ci convive, immagino con molta fatica. 

A volte quando ci sentiamo osservati, valutati, giudicati, siamo proprio noi i primi a farlo con noi stessi. A essere molto severi nei confronti delle nostre prestazioni sul lavoro o in altri ambiti. 

Credo che possa contattare un professionista per capire più a fondo come affrontare quest'ansia, per le tempistiche è difficile dare dei dati precisi, influiscono molto i tempi individuali, il percorso che si decide di affrontare, la frequenza dei colloqui, però almeno qualche mese  è necessario. 

Mi contatti pure per altre domande o informazioni se crede. A presto

Salve in risposta alle sue domande, non c'è una univoca e sicura risposta, nel senso che la terapia può durare il tempo che a lei serve per imparare a gestire ed elaborare ciò che lei definisce ansia da palcoscenico. Non posso neanche dirle con precisione che tipo di terapia incominciare, poichè per alcune persone è efficace un tipo, per altre ne è richiesto un altro. Le psicoterapie sono molte, e questo permette di scegliere quella più adatta alle proprie esigenze, in base alle informazioni che si possono reperire riguardo alle diverse tecniche utilizzate. L'importante nella psicoterapia è la relazione con il proprio terapeuta, ossia se ci si fida di lui/lei, se si ha stima di lui/lei, se ci sente a proprio agio con lui/lei. Altro importante fattore per un lavoro in psicoterapia è la motivazione al cambiamento ed all'impegno preso con Sè Stessi di voler autenticamente cambiare mettendosi in discussione ed accettando il confronto con il terapeuta. Spero di esserle stata di aiuto, cordiali saluti.

Buonasera gent.le Leonardo,
 
mi chiamo Benjamin Gallinaro, sono un psicoterapeuta di Trento. Tra i disturbi di cui mi interesso maggiormente vi sono quelli caratterizzati da cosiddetto "discomfort sociale", uno stato di sofferenza connesso a situazioni interpersonali, sociali, in cui si teme di essere oggetto di esame e di giudizio.
Dalla sua accurata descrizione, si potrebbe ipotizzare un possibile disturbo d'ansia sociale specifico per le situazioni prestazionali/ di performance, nel suo caso l'esibizione davanti al pubblico.
 
Posso immaginare che le sensazioni di disagio siano per lei particolarmente invalidanti e frustranti, tanto più dal momento che riguardano la sua professione.
 
Le consiglierei di rivolgersi con fiducia a uno psicoterapeuta di orientamento cognitivo-comportamentale con una adeguata preparazione in disturbi d'ansia sociale, che possa, nel giro di 5-6 incontri, compiere un'accurata valutazione, per poi prospettarle un possibile percorso di trattamento.
La inviterei a contattarmi per un colloquio personale a Trento, ma immagino che sia più comodo a contattare un collega della sua zona (Vicenza, giusto?), o in alternativa le posso fornire un nominativo di un collega di fiducia più vicino a lei.
 
è difficile fornirle una stima della lunghezza del trattamento, che dipende dalla valutazione iniziale del disturbo e dalle aspettative della persona.
Solitamente un percorso di terapia cognitivo-comportamentale centrato sulla risoluzione o sul miglioramento di un sintomo può durare circa 15 incontri (settimanali).
 
Rimanendo a disposizione per eventuali altre informazioni le lascio i miei recapiti qualora volesse contattarmi e le faccio i migliori auguri

Buonasera Leonardo,

ho avuto modo di lavorare con artisti che si devono esibire in pubblico e come lei forse saprà il suo problema non è così raro nella categoria.

Credo che un percorso psicoterapeutico le darebbe la possibilità di comprendere maggiormente alcuni aspetti di sè e quindi aumentare la consapevolezza rispetto a ciò che rappresenta per lei l'esprimersi in pubblico.

Cordiali saluti

Buongiorno Leonardo, il Suo problema è tipico e ben studiato in Terapia Breve Strategica - Scienza della performance. Con ottimi risultati (90/95% di successo) è stato messo a punto da vari anni un protocollo di trattamento che permette il superamento del problema entro le 10 sedute. Può contattarmi per definire l'intervento.

Cordialmente