Voglio andarmene di casa, ma non so se sono pronta.

Elena

Buongiorno, mi chiamo Anna e ho sempre avuto il desiderio di andarmene, in quanto i miei genitori hanno sempre litigato (infatti ad oggi, in quanto primo genita, mi sento in colpa se mi rilasso un secondo invece di studiare e spesso credo che i litigi tra i due affiorino a causa mia). Da quando ho memoria mio padre ha insultato e umiliato mia madre, anche per le più piccole frivolezze; è sempre stato iperprotettivo nei confronti di me e mio fratello e ha quasi sempre preso decisioni al posto nostro; delle volte è capitato che insultasse anche noi, con gravi ripercussioni sulla nostra autostima, per sciocchezze (ad esempio buttare un bicchiere di birra nel lavandino). Urla spesso quando è arrabbiato e fa passare mia madre come al solito per stupida. Ma la cosa peggiore, quella che mi ha sempre confuso è che non è così tutto il tempo: ci sono momenti in cui ci dice che nessuno potrà mai volerci bene come lui e che se abbiamo bisogno di parlare sarà sempre presente, peccato che se provi a dirgli come ti fa sentire il resto delle volte equivale a scontrarsi con un altre urla violente e altri insulti o umiliazioni sulla faccia. Io ad oggi gli voglio bene, ma ho paura. In ogni caso io mi sono stufata di vivere così, tipo sottomessa ai suoi sbalzi d'umore come tutti qui, per paura di beccarsi l'ennesima umiliazione di una persona che dice di volerti bene. Io voglio andarmene di casa, ma ho paura di non essere pronta a fare questo salto, perché non lasciandoci lavorare io e mio fratello non abbiamo soldi da parte e comunque andarmene via il prima possibile vorrebbe dire cambiare corso di studi da conservatorio a una laurea stem, perché così potrei andarmene più in fretta. Questa è una necessità oppure solo un capriccio? Grazie...

4 risposte degli esperti per questa domanda

Buongiorno Anna, dalle tue parole si evince molta paura e ansia. Comprendo che non sia facile e neanche un qualcosa di immediato, ma è ciò che puoi fare per il tuo benessere. La paura blocca e non ci fa vedere possibili scenari favorevoli, ma da una parte bisogna pur cominciare. Inizia a inviare CV e valutare delle proposte di lavoro, bisogna trovare la chiave prima di poter aprire la porta. 

Cordiali saluti 

Gentile Anna,

grazie per la sua condivisione. Comprendo possa essere difficile vivere in un contesto che le trasmette le preoccupazioni che ci descrive. È fondamentale che possa concedersi la possibilità di esplorare sia dal punto di vista lavorativo che di studio, anche se questo implica la necessità di un cambiamento. I cambiamenti possono fare paura, ma ogni cambiamento porta con sè dei nuovi inizi. 
Rimango a disposizione 

Ricevo a Torino e online.

Dottoressa Laura Galati

Dott.ssa Laura Galati

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Torino

La Dott.ssa Laura Galati offre supporto psicologico anche online

Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

Dott. Francesco Damiano Logiudice

Dott. Francesco Damiano Logiudice

Roma

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Buongiorno Elena,

i suoi vissuti emotivi sono molto intensi. Un percorso individuale potrebbe concederle lo spazio che le serve e che lei sta cercando, immaginando come soluzione alle sue difficoltà l’uscita da casa. 

Da quello che lei scrive, al momento non avrebbe le disponibilità per attuare questa soluzione, indisponibilità che sembra essere alimentata in famiglia, in una sorta di dipendenza reciproca. 

Potrebbe esserle utile, secondo lei, iniziare a vedersi come persona, rimettere insieme i pezzi, comprendere se stessa e le sue necessità, in vista della costruzione a poco a poco del suo futuro? 

Uscire da casa ci allontana solo fisicamente: senza una risoluzione personale e familiare, il malessere ce lo portiamo dentro anche a chilometri di distanza. 

Le auguro di riacquistare serenità e fiducia in se stessa.

Resto a suo disposizione,

dott.ssa Alessia Serio

Dott.ssa Alessia Serio

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Torino

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