Come gestire una relazione con il partner che soffre di depressione?

Silvana

Salve! Ho una relazione da 3 mesi con un ragazzo più grande di me. In passato lui assumeva sostanze stupefacenti. Poi ha smesso volontariamente senza fare alcun percorso terapeutico. Lo scorso anno é venuto a mancare suo babbo e mi ha raccontato di aver avuto diversi periodi di buio. Da un mese a questa parte ha iniziato ad avere un atteggiamento distaccato, dorme spesso, non é affettuoso, non mi cerca neppure con un messaggio. Ha preso un appuntamento da uno psichiatra e da uno psicologo perché secondo lui, soffre di depressione così come suo babbo. Mi dice che vorrebbe che io ci fossi ma che la scelta spetta a me. A lui piacerebbe costruire con me un rapporto sempre più solido. È una settimana che non ci vediamo e che non mi cerca, sono stata io a scrivergli dei messaggi e a chiamarlo una volta ma lui poi non si é fatto risentire. Ho difficoltà a capire come comportarmi, potresti darmi un aiuto? Grazie

6 risposte degli esperti per questa domanda

Ciao! Mi dispiace per la situazione che stai vivendo, deve essere davvero difficile. È comprensibile che tu ti senta confusa e incerta, soprattutto quando una persona che ti sta accanto attraversa un momento di sofferenza come la depressione. È positivo che lui abbia preso l'iniziativa di cercare aiuto, ma il suo comportamento potrebbe essere il riflesso di ciò che sta vivendo internamente. Ti consiglio di essere paziente e di rispettare i suoi spazi, ma allo stesso tempo di comunicare apertamente con lui riguardo a come ti senti. Non è facile stare vicino a una persona che sta lottando con la propria mente, ma la tua presenza può essere importante, anche se a volte sembra distante. Cerca di prenderti cura anche di te stessa e, se necessario, parla con qualcuno che ti possa supportare in questo momento.

Dott.ssa Ambra Bottari

Dott.ssa Ambra Bottari

Milano

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Buongiorno. E' una ipotesi plausibile quella espressa dal suo ragazzo relativa alla possibilità che sia caduto in un episodio depressivo; c'è la familiarità col padre, il lutto per la perdita recente del padre e successivi periodi bui, un passato di instabilità che lo ha portato ad assumere sostanze, l'alterazione delle abitudini sonno veglia, la poca voglia di farsi vivo. Il quadro generale, così come lei lo presenta, potrebbe descrivere una condizione depressiva.

Lei chiede come comportarsi; mi pare che il suo ragazzo abbia ragionevolmente lasciato a lei la decisione se proseguire o meno la relazione che avete intrapreso solo da tre mesi. E' un atteggiamento maturo e immagino che sia dovuto all'esperienza che lui deve avere fatto in famiglia, dove avrà visto la madre alle prese con un marito depresso, e lui stesso come figlio avrà sofferto per le "assenze" del padre e per le difficoltà che si generano vivendo con una persona depressa. E qui va detto che dipende da che grado di depressione era malato il padre; ci sono disturbi depressivi gravi che segnano profondamente le relazioni familiari e il clima della famiglia in generale. Va anche detto che la depressione può essere curata, può migliorare, essere sporadica, addirittura scomparire per lunghi periodi della vita. Affidarsi ai farmaci e a un percorso psicoterapeutico è sicuramente indice di voler reagire e tirarsi fuori dall'attuale condizione, e questo è molto positivo.

Per quel che riguarda lei, direi che dipende tutto dal suo grado di coinvolgimento in questa relazione: lei scrive che è iniziata da tre mesi e che si è modificata in negativo da un mese; quindi possiamo dire che sono solo due i mesi in cui avete iniziato a conoscervi. Credo che debba valutare, oltre al suo grado di coinvolgimento, anche le sue forze. Provi a immaginarsi i prossimi mesi come quello appena trascorso; se la sente di sostenere quasi da sola la relazione, mentre il suo compagno combatte contro la depressione?

Mi rendo conto che non è per niente facile prendere decisioni come queste. A volte l'amore si esprime con una forza sorprendente, a volte con minore disponibilità. Ma in questo non c'è colpa. I fattori che entrano in gioco sono moltissimi e quindi non ci sono risposte univoche. Cerchi di capire di quali risorse interiori dispone, e poi valuti. Ma serenamente, perché lei, come lui, è un essere umano.

Dott. Enrico Ruggini

Dott. Enrico Ruggini

Firenze

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Salve Silvana, 

Grazie per aver condiviso la sua esperienza. Purtroppo capisco che non è una situazione semplice da dover gestire. Non è facile capire cosa fare o cosa non fare esattamente per far stare meglio il proprio partner. Di certo non esiste un manuale per questo. Ad ogni modo, sento di poter dire che la scelta di intraprendere un percorso terapeutico sia stata la più opportuna in casi come questo. La depressione è una patologia seria dalla quale si può guarire con i dovuti percorsi. Per quello che le può servire al momento, provi ad ascoltare le proprie emozioni e ad abbozzare quello che le viene in mente durante le situazioni più salienti, la aiuterà a prendere una consapevolezza sempre maggiore dei suoi stati interiori e magari anche a trovare delle strategie comportamentali più funzionali per entrambi. 

Cari saluti 

Dott. Francesco Viola 

Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

Dott. Francesco Damiano Logiudice

Dott. Francesco Damiano Logiudice

Roma

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Ciao Silvana,

mi permetto di darti del "tu" visto che nel tuo messaggio hai parlato di avere una relazione con un ragazzo più grande di te e quindi presumo che anche tu sei una ragazza "giovane". Capisco la tua difficoltà nel non sapere come comportarti con il tuo ragazzo sopratutto se in seguito alla sua decisione di rivolgersi ad uno specialista verrà confermata la diagnosi di un disturbo depressivo. Mi sento in primis di dirti che molto spesso dopo la perdita di figure genitoriali può insorgere facilmente una sofferenza psicoemotiva che può essere scambiata per un disturbo depressivo ma in realtà è uno stato fisico mentale ed emotivo conseguente al lutto e alla profonda perdita che un genitore provoca nei figli quando viene a mancare. La sofferenza che noti e avverte il tuo fidanzato può essere dovuta proprio ad un'inadeguata capacità di far fronte al lutto vissuto, di affrontare in modo adeguato la sfera emotiva legata dalla scomparsa del padre e che però ciò non toglie se tali aspetti non vengono affrontati in modo adeguato possono cronicizzarsi nel tempo ed essere fattore di insorgenza di un disturbo dell'umore come il disturbo depressivo. 

Partendo da questo pressuposto devi essere consapevole che il disturbo depressivo è un disturbo mentale che pervade la sfera fisica, cognitiva e mentale della persona andando a invalidare e pervadere in modo significativo tutti gli aspetti della sua vita e il suo normale funzionamento della persona.

Vivere con un partner depresso potrebbe far pensare erroneamente di essere oggetto in una relazione tossica e/o di non valere più nulla per quella persona perchè vediamo che rispetto al passato tende a isolarsi, a metterci da parte, ad essere spesso irritabile e/o arrabbiato anche con noi senza giuste motivazioni. Inoltre possiamo osservare cambiamenti nel desiderio sessuale, nell'intimità affettiva (baci, abbracci, carezze) , anedonia, mancanza di interesse di condividere interessi con noi, difficoltà a dormire, uso di sostanze, e/o difficoltà anche con il cibo ( abbuffate e/o perdita di appettito).

L'aspetto principale della depressione si caratterizza per l'appiattamento emotivo che si viene a creare nella persona e nella sua vita quotidiana rendendolo incapace e/o in difficoltà a comprendere la vera natura delle sue emozioni e sentimenti. La presenza di questi sintomi non indica necessariamente che il partner depresso non sappia amare o non provi più sentimenti per noi ma semplicemente che in questa fase cosi difficile per lui ha bisogno di essere compreso, supportato e non abbandonato. Per tale ragione, se in alcune circostanze il suo comportamento può destare rabbia, tristezza, sconforto, delusione perchè non riconosce più il suo fidanzato è importante che lei tenga sempre conto che il suo partner sta affrontando un mostro davvero brutto ossia la depressione che va ad influenzare in modo davvero persivo la sua persona e soltanto attraverso la sua comprensione, vicinanza, conforto, amore avrà maggiori possibilità di poter uscire da questo tunnel nero e di permettere a lui di non isolarsi da lei. Inoltre per aumentare la vostra affinità di coppia se al suo compagno farebbe piacere che anche lei fosse partecipe nel suo percorso di sostegno psicologico provi ad accogliere la sua richiesta e vedere se ciò può favorire una maggiore vicinanza tra voi. Mi sento soprattutto in dover di suggerirle di convincere il suo ragazzo a intraprendere un percorso di sostegno psicologico che possa aiutarlo a scoprire la natura della sua sofferenza e poterlo aiutare a ritrovare se stesso, la sua saluta e la sua felicità. Resto a disposizione per qualsiasi informazione e/o domanda, mi scriva senza alcun problema o esitazione.

Le porgo cordiali saluti, Dott.ssa Ilardi Chiara 

Dott.ssa Chiara Ilardi

Dott.ssa Chiara Ilardi

Roma

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Silvana,

mi ha colpito la delicatezza con cui racconta la situazione.

Vivere accanto a una persona che soffre di depressione può essere un’esperienza emotivamente intensa e a tratti faticosa. È naturale desiderare di aiutarla e sostenerla, ma è altrettanto importante trovare un equilibrio che protegga anche il suo benessere. La depressione è una condizione complessa, che non si risolve semplicemente con incoraggiamenti o con la vicinanza affettiva. Il partner che soffre di depressione ha bisogno di sentirsi compreso e supportato, ma soprattutto di un aiuto professionale che possa guidarlo nel percorso di recupero. Essere al suo fianco significa offrirgli ascolto senza giudizio, rispettare i suoi tempi e incoraggiarlo a cercare un sostegno adeguato, senza sostituirsi a un terapeuta.

Un aspetto fondamentale è stabilire dei confini sani: essere di supporto non significa annullarsi nella sofferenza dell’altro. Il rischio di assorbire il suo malessere è reale, ed è importante che anche lei possa contare su spazi di respiro, momenti per sé e, se necessario, un supporto personale per gestire le difficoltà emotive che questa situazione comporta.

Si chieda quali sono i suoi bisogni in questa relazione e come può continuare a stare vicino al suo partner senza trascurare sé stessa. Affrontare la depressione di una persona cara è un percorso che richiede pazienza, ma anche consapevolezza di ciò che può fare e di ciò che esula dal suo controllo.

Se sente che questa situazione sta diventando troppo pesante, un confronto con un professionista potrebbe aiutarla a trovare strategie per gestire al meglio la relazione, preservando il suo equilibrio emotivo.

Un caro saluto

Giada Tonelli

Dott.ssa Giada Maria Tonelli

Dott.ssa Giada Maria Tonelli

Milano

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