Il mio compagno è depresso e no lo vuole ammettere

Lucia

Salve,

la contatto per un problema che ormai io da sola non posso più arginare.
Il mio compagno è in depressione da diversi mesi ormai, non vuole mangiare o se lo fa, mangia davvero poco, tanto da aver perso all'incirca una decina di kili.
La cosa che più mi preoccupa, è che ha tentato il suicidio diverse volte e una volta in particolare ci stava riuscendo e ho evitato il peggio chiamando i genitori i quali hanno minimizzato l'evento.
Ho cercato mille volte di convincerlo ad andare in terapia ma non vuole, io sono esausta e sto somatizzando tutto.
vorrei sapere cosa fare e come comportarmi, perchè davvero non sò che cosa fare.
Vi ringrazio anche solo di aver letto questa mia email di sfogo.

2 risposte degli esperti per questa domanda

Gentile Lucia,

è spiacevole e sbagliato che i familiari di chi tenta il suicidio minimizzino la gravità dell'evento per una sorta di vergogna specie quando il soggetto interessato non accetta di farsi aiutare con le cure necessarie (psicoterapia, farmacoterapia).

Provi a parlare di nuovo con i genitori del suo compagno e anche con lui offrendosi di stargli vicino anche con la modalità della terapia di coppia se questa opzione gli risulta più accettabile.

Se però non riesce ad ottenere nulla in nessun modo, non può certo rischiare di cadere in depressione anche lei ed in tal caso dovrebbe salvaguardare in primis il suo personale benessere psico-fisico anche a costo di mettere in discussione questa relazione.

Cordiali saluti.

 

Salve signora Lucia, 

la situazione che lei descrive è davvero preoccupante sia per il suo compagno che per lei stessa. Non può più affrontare da sola una problematica così seria. E' importante che lei chieda aiuto al più presto.

Per quanto riguarda il suo compagno, può rivolgersi all'Igiene Mentale della sua ASL, lì  troverà un'equipe di professionisti della salute mentale che potranno intervenire sia dal punto di vista psicologico che farmacologico. 

Riguardo a lei, le consiglio vivamente  di rivolgersi ad uno psicoterapeuta (o dell'asl o privatamente) che possa prendere in carico la sua sofferenza.

Spero di esserle stata d'aiuto. Se ha ancora bisogno, non esiti a contattarmi.