La consulenza psicologica nell'elaborazione del lutto

La consulenza psicologica nell’elaborazione del lutto

Cosa succede alla famiglia

Quando in una famiglia si verifica un lutto, non c’è solo il dolore della perdita da affrontare ma anche un cambiamento nei ruoli che ciascun membro della famiglia ha rivestito fino a quel momento. La perdita della persona cara significa anche perdere colui o colei che si occupava di… e necessariamente sostituirlo. Dopo un lutto, la famiglia deve inoltre  far fronte ai cambiamenti che esso produce nei singoli membri. La reazione di ciascuno deriva sia dalle risorse del gruppo familiare, sia  dalle risorse e dalle caratteristiche individuali.
LA FAMIGLIA CHE SUBISCE UN LUTTO  PERDE INIZIALMENTE IL PROPRIO EQUILIBRIO INTERNO.

La consulenza psicologica nell’elaborazione del lutto in una famiglia si pone l’obiettivo di aiutare i pazienti a ridefinirsi e a ridefinire i loro legami. Può essere utile in quest’ottica svolgere sedute con l’intera famiglia. Solo dopo aver trovato una nuova collocazione  all’interno della propria famiglia, ogni individuo riuscirà a trovarne una anche all’esterno.

 

Cosa succede ai bambini

Le esperienze di malattia e di morte sono ancora  un tabù nella nostra società. È diffusa la convinzione che i bambini debbano essere protetti dalla sofferenza attraverso l’allontanamento, il silenzio e l’evitamento di tutto ciò che ha a che fare con questo mondo. Raccontare ad un bambino la morte di una persona cara è difficile e doloroso, ma è importante che venga fatto e a volte può non esserci la necessaria serenità, che deriva anche dalla conoscenza delle reazioni che può avere un bambino e delle emozioni che possono emergere in lui. Così gli adulti di riferimento spaventati o impreparati, spesso non rivelano ai bambini  la morte che sta per sopraggiungere, né la morte avvenuta. La maggior parte delle volte essi “non ce la fanno” e non sanno cosa, come, quando e quanto dire. Sicuramente per sentirsi in grado di parlare con un bambino, senza dare spiegazioni false o confusive, loro per primi  devono essere capaci di confrontarsi con la realtà. Spesso gli adulti sono inconsapevoli del disagio e della sofferenza del bambino. Purtroppo le conseguenze di una carente comunicazione del lutto al bambino possono manifestarsi anche dopo molto tempo con disturbi emotivi, comportamentali o emotivi.

La consulenza psicologica nell’elaborazione del lutto in un bambino è finalizzata ad aiutare i suoi adulti di riferimento (genitori, insegnanti, educatori) a stare accanto a lui e a individuare gli strumenti e le risorse che possiede per affrontare il dolore e la perdita. Gli adulti possono trovarsi in difficoltà, avere dubbi o farsi domande alle quali non sanno rispondere: prima di chiedere ad un adulto di parlare di un lutto con un bambino è importante aiutarlo a riconoscere le proprie paure. Solo in questo modo lo metteremo in grado di riconoscere il disagio del bambino, di pensare alle possibili domande che potrebbe fare e alle risposte migliori da dargli.

Dopo un lutto, il ruolo dell’adulto è quello di parlarne al bambino nel modo più chiaro e diretto possibile, tenendo anche conto della sua età. Fondamentale è associare alla comunicazione del lutto il conforto fisico, con un caloroso abbraccio ad esempio. Con la propria vicinanza, l’adulto che si prende cura dei bisogni del bambino e condivide la sua sofferenza, lo aiuta a ristabilire un senso di sicurezza nel mondo. Manifestare le emozioni successive ad un perdita è molto difficile per chiunque e ancor più per i bambini, per questo il ruolo degli adulti a lui vicino è di grande supporto. L’elaborazione del lutto per un bambino è faticosa e dolorosa: egli ha bisogno di rassicurazione e sostegno per capire come si sente e dare un nome ai suoi sentimenti. Non necessariamente la morte rappresenta un evento devastante e traumatizzante, ma può esserlo asseconda del modo in cui viene vissuta. Lo psicologo deve accompagnare gli adulti ad ascoltare e capire le richieste d’affetto del bambino, prevenendo così un disagio futuro. Egli può essere paragonato ad un manovale che deve ristrutturare un ponte che si è interrotto, impedendo il transito delle emozioni e dei sentimenti essenziali al proseguimento del percorso di vita.

 

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