Tradimenti in famiglia

Una giovane donna mi ha scritto su una vicenda della propria vita: appena dopo essersi unita in matrimonio con il suo fidanzato scopre che la propria madre ha intrecciato una relazione affettiva e sessuale con il padre del suo sposo, anche il padre della ragazza e sua suocera scoprono la vicenda ed entrambi i nuclei di appartenenza della giovane coppia si sfasciano.
La coppia giovane interrompe le relazioni con le famiglie d’origine finché la madre di lei chiede alla propria figlia di potersi rincontrare affermando “voi due non c’entrate niente con quello che è successo”.
 
Davvero una brutta faccenda spiacevole e dolorosa, purtroppo anche molto comune, che segue la regola psichica “si desidera ciò che si vede di frequente”.
Infatti le relazioni di coppia spesso si avviano tra i banchi di scuola, nei medesimi uffici, tra condòmini di un palazzo, e non ultimo tra i membri di nuclei familiari affini.
Si tratta di sguardi, occhi che si incrociano casualmente, un fare innocentemente amichevole l’uno verso l’altra. E qui potrebbe anche finire se non ci si incontrasse più!
La ripetizione degli incontri determina un imbarazzo interiore che l’altro percepisce perché lo percepisce in se stesso, come in una sorta di specchio.
Sorrisi… scherzi… si va avanti così e magari ci si trova a sfiorarsi casualmente e pian piano tutto diventa una magia, un’attrazione forte che può accompagnarsi a emozioni profonde simili a quelle dell’amore o propriamente quelle.
Un marito che incontra sessualmente la sorella della moglie è un fatto abbastanza comune, stesso dicasi di donne che tradiscono il proprio partner con il miglior amico di lui.
Sono fermamente convinta che, sia la madre che il padre della donna che mi ha scritto, avrebbero dovuto fermarsi pensando al rischio di essere smascherati e alle eventuali conseguenze per i rispettivi figli; tutte le persone che tradiscono dovrebbero pensare alle ferite emotive che potrebbero infliggere agli altri, ma non sempre si ha questo tipo di lucidità.

Non sono certa di sapere perché la madre di questa donna abbia affermato “voi due non c’entrate niente con quello che è successo”, forse per quella magia di cui ho parlato prima, che esclude persone coinvolte e contesti circostanti, ma so che per le famiglie scoprire una simile tresca determina cambiamenti successivi e condizioni traumatiche che il cervello potrebbe non riuscire ad elaborare, necessitando di un intervento psicoterapeutico con EMDR.
Senza la giusta elaborazione dei ricordi traumatici si rischia un riavvicinamento familiare problematico con conseguente escalation di accuse e nuove rotture.
Quindi riassumiamo i capisaldi di vicende simili
- Primo step: prendere le distanze dall’idea che eventi simili, sebbene impensabili e gravissimi, siano drammi unici, purtroppo avvengono molto più di frequente di quanto si pensi.
- Secondo step: rivolgersi ad uno psicoterapeuta EMDR per superare i blocchi traumatici.
- Terzo step: decidere la condanna!
 
Questo si che è assurdo, vero?
Il mio è un invito a riflettere, continuiamo a leggere facendolo assieme.
Ipotizziamo che la giovane donna avesse denunciato la madre per offese e che la signora-madre come conseguenza avesse subito un processo con relativa condanna…quanto potrebbe scontare?
Forzando la mano quel tradimento (e tutte le conseguenze) potrebbe corrispondere a un maltrattamento familiare e morale punibile da 6 mesi a 3 anni, la signora-madre (incensurata) usufruirebbe della sospensione condizionale della pena con possibile estinzione successiva, quindi per quel reato la legge infliggerebbe una pena infinitamente minore di quella che i familiari fanno scontare talvolta a vita.
Succede proprio così, è un rancore che non si estingue mai, perché quella scoperta, quel tradimento, quel fatto, resta un insulto emotivo che difficilmente riesce ad essere elaborato ed è proprio per questo che bisogna farsi aiutare da un esperto.

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