Crisi. Relazione extraconiugale ma immenso rimorso e pentimento nel come mi sono comportata.

Francesca

Buongiorno e grazie per chi dedicherà un po' del suo tempo ad aiutarmi. Cercherò di non essere troppo prolissa nel mio racconto. Ho 33 anni, vivo con il mio compagno (40 anni) da 12 anni. Sempre molto innamorata e felice della nostra relazione e del nostro percorso insieme, nonostante i piccoli, classici, alti e bassi di ogni relazione (piccoli adattamenti miei per trasferimento in altra regione, cambi di lavoro, piccoli litigi quotidiani sempre comunque risolti parlandoci e comunicando molto). L'anno scorso è stato per me un anno di profonda crisi personale. Ho iniziato a percepire una sensazione di ansia. Credo che i principali temi di questa mia sensazione di oppressione siano stati: il lavoro molto impegnativo del mio compagno che l'ha portato ad essere spesso molto stanco e provato; il mio non aver avuto un lavoro "stabile" (errore mio, sicuramente) che mi dava questa preoccupazione del non aver chiaro quello che volevo fare; la sensazione di pressione da parte di qualche persona esterna nel ricordarmi che sarebbe ora di avere un figlio (lui è da tempo che è pronto, e non mi ha mai fatto pressioni a riguardo). Mi sono ritrovata ad avere comportamenti e fare cose che io MAI avrei pensato di avere e che guardandoli ora NON mi riconosco. In sintesi: ho iniziato a frequentarmi con un ragazzo, amico in comune, 22 anni. Ho iniziato quella che ho capito chiamarsi "relazione extraconiugale". Dicevo di fare cose ma ne facevo altre, mi estraniavo dalla realtà con la percezione che stare in quel diversivo mi allontanasse dal quotidiano. Ho poi totalmente realizzato quello che stavo facendo, quanto male mi stavo comportando nei confronti del mio compagno e quanto non volevo in alcun modo che questa cosa andasse avanti. Ho sbagliato a fare così, e sicuramente prima di tutto ho sbagliato a non comunicare questa mia crisi nel modo corretto al mio compagno. Mi sono comportata totalmente come un'altra persona, dicendo bugie e non riuscendo ad essere onesta. Tenendo tutto nascosto. Penso che sia stato un po' traumatico per me e rendermi così conto di aver avuto questo anno di buio mi fa sentire molto in colpa nel non essere stata capace di affrontare quelle mie oppressioni nella maniera corretta. Mi sento di essere stata debole, incoerente, e molto egoista. Ora mi vedo, sento quello che sono e quello che non voglio essere. Sento di aver avuto una crisi personale e invece che affrontarla con il mio compagno mi sono allontanata e mi pento tantissimo per quello che ho fatto. Ho un fortissimo rimorso dentro per come ho fatto stare il mio compagno e per come sta in questo momento. Lui mi dice che lo sa e capisce come mi sento, e che sa bene che ho capito che il mio comportamento è stato TOTALMENTE sbagliato. Sa chi ero, e sa chi sarò da qui in avanti dopo questo shock. Ha paura però di non farcela. Di non riuscire a superare questa cosa. Io credo che un anno di crisi in una persona non definisce quello che poi è nella sua vita intera. Voglio sapere cosa poter fare, come riuscire a salvare il nostro rapporto perché sono sicura che da qui ci può essere una rinascita di quello che siamo. Non riesco a darmi delle spiegazioni sul perché io mi sia comportata cosi, perché non sono stata abbastanza brava da affrontare le cose senza infilarmi in quel macello. Perché io ora riguardando la ragazza dell'anno scorso, NON MI RICONOSCO e voglio poter capire cosa ho avuto. E voglio con tutte le mie forze fare ogni cosa possibile per il mio compagno e per la nostra relazione. Grazie di cuore per il vostro aiuto.

2 risposte degli esperti per questa domanda

Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè capisco quanto questa situazione possa impattare sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale innanzitutto che lei faccia chiarezza circa ciò che sente e ciò che prova verso questa persona, ritagliandosi uno spazio d'ascolto per elaborare pensieri e vissuti emotivi legati alla situazione descritta pertanto la invito a richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

Dott. Francesco Damiano Logiudice

Dott. Francesco Damiano Logiudice

Roma

Il Dott. Francesco Damiano Logiudice offre supporto psicologico anche online

Cara Francesca, le parole che riporta sono cariche di emozioni e tensione. Può capitare di vivere ciò che ha vissuto lei, ma è importante trovare un senso nelle scelte, anche dolorose, piuttosto che affannarsi nel senso di colpa. Penso che le sarebbe di grande aiuto affrontare tutto quello che ha descritto dentro la cornice protettiva di un percorso terapeutico. Mi contatti se ha bisogno, mi trovo in provincia di Arezzo.

Dott. Francesco Currò

Dott. Francesco Currò

Arezzo

Il Dott. Francesco Currò offre supporto psicologico anche online