Problemi col ragazzo della figlia adulta

FAUSTO

Nostra figlia frequenta un uomo da circa 5 mesi che, secondo noi, ha fatto love bombing dall'inizio della conoscenza. Non lavora perché aspetta il posto che dice lui e non ha intenzione di adattarsi a lavori più umili. È un tipo molto presuntuoso, pieno di sé, si mostra pomposo... non ci saluta e, quando abbiamo avuto modo di scambiare alcuni argomenti, non ha dimostrato di ascoltare le nostre parole che parlavano di esperienze vissute da noi genitori. Non gli importa di noi, proprio nulla; contano solo le sue parole "incredibili". La nostra paura è che possa allontanare noi e chi conosce nostra figlia per essere lui l'unico suo riferimento. Ha avuto comportamenti e presenze ossessive, che però a lei hanno fatto piacere. Abbiamo timore che la sottometta. Il desiderio di lei di avere un affetto è così grande che, secondo noi, lo tiene per questo. Chissà se si è resa conto che da questa relazione non otterrà quello che immagina ora, tutta presa dall'innamoramento. Siamo molto preoccupati di vederla ancora soffrire per colpa di chi non merita di starle vicino."

8 risposte degli esperti per questa domanda

Buongiorno,

leggo da queste parole grande preoccupazione e timore e mi sento di poter capire la situazione nel suo complesso.

Ci sono degli aspetti che vanno tenuti in considerazione, come per esempio l'età della figlia - che leggo essere adulta, ma avere a mente la sua situazione più specifica potrebbe aiutare ad avere più chiare le dinamiche che possono sottostare. Chiave fondamentale, qualunque sia la situazione e l'età e tutto il resto degli aspetti che raccontano la vostra storia, è sicuramente cercare in tutti i modi di non perdere un gancio con vostra figlia: aprire sempre un dialogo, non solo su questo tema, ma che parli di vostra figlia anche in altro, perchè lei non è solo la relazione che sta vivendo, anche se la coinvolge molto; custodire con forza e gentilezza il vostro rapporto, così che voi possiate sempre essere un porto sicuro e un' ancora di affetto.

Spesso, il lavoro più grande è esserci senza pregiudizi e con fiducia verso la persona a cui teniamo così tanto e che vogliamo proteggere a tutti i costi.

La vostra attenzione è preziosa, tenetela bella stretta!

Saluti cordiali

Dott.ssa Germana Oliva

 

Dott.ssa Germana Oliva

Dott.ssa Germana Oliva

Milano

La Dott.ssa Germana Oliva offre supporto psicologico anche online

Capisco molto bene la vostra preoccupazione, perché vedere una figlia coinvolta in una relazione che suscita tanti dubbi e timori è una delle esperienze più difficili per un genitore. Da ciò che descrivete, l’uomo in questione mostra effettivamente alcuni comportamenti che possono far pensare a dinamiche di tipo manipolatorio, in particolare se tende a monopolizzare l’attenzione, svalutare gli altri, mostrarsi grandioso e non rispettare i confini familiari. Tuttavia, è importante muoversi con molta cautela, perché in questa fase ogni critica diretta verso di lui rischierebbe di ottenere l’effetto opposto, spingendo vostra figlia a chiudersi e a difendere la relazione ancora di più. L’obiettivo ora non è convincerla che si sbaglia, ma aiutarla a mantenere uno spazio interiore libero in cui possa pensare, riflettere e non dipendere totalmente dal giudizio o dalle attenzioni del partner. Mostratevi sempre accoglienti e disponibili all’ascolto, anche quando non condividete le sue scelte. Evitate scontri o frasi drastiche come “non va bene per te” o “ti sta manipolando”, ma cercate di porre domande che la aiutino a ragionare da sola, per esempio “come ti senti quando lui si comporta così?”, oppure “hai notato se riesci a fare le cose che ti piacciono da quando state insieme?”. Mantenete con lei un legame caldo, affettuoso e non giudicante, perché è quello il vostro punto di forza. Se l’uomo davvero tende a isolarla o a esercitare controllo, l’unico antidoto efficace è farle percepire che ha sempre una base sicura a cui tornare, cioè voi. Se la situazione dovesse peggiorare o mostrasse segnali più evidenti di manipolazione o dipendenza affettiva, potreste valutare un supporto da parte di uno psicologo familiare o di un centro specializzato nelle relazioni disfunzionali. Ma intanto la cosa più utile è rimanere vicini, calmi e coerenti, senza farle sentire che deve scegliere tra voi e lui. Col tempo, se la relazione è davvero sbilanciata, sarà lei stessa a rendersene conto e ad avere la forza di allontanarsene, proprio perché saprà di poter contare sul vostro amore e sulla vostra presenza.

Gent.mo Fausto,
la sua preoccupazione è comprensibile e sicuramente nasce da un profondo amore e dal desiderio di proteggere vostra figlia da una relazione che vi sembra potenzialmente dannosa. Tuttavia, è importante riconoscere che questo è anche un tempo di separazione: vostra figlia sta cercando, forse in modo confuso, una propria autonomia affettiva. Intervenire troppo direttamente, o tentare di “salvarla”, rischia di farvi entrare nel legame al posto suo, spostando l’attenzione dal suo percorso al vostro bisogno di proteggerla. Le suggerirei di cercare magari insieme a sua moglie, uno spazio psicologico per riflettere su come mantenere una posizione di presenza e ascolto, senza sostituirvi a vostra figlia nelle scelte o nei giudizi. In questo modo non solo potrete lasciarle lo spazio per fare esperienza (anche del limite e della delusione) ma proprio attraverso questa distanza affettiva matura, rispettosa e non intrusiva, potrete aiutarla a riconoscere da sé un legame che la nutre da uno che la impoverisce.

Un cordiale saluto

Dott.ssa Beatrice Conca 

 

Dott.ssa Beatrice Conca

Dott.ssa Beatrice Conca

Milano

La Dott.ssa Beatrice Conca offre supporto psicologico anche online

Gentile Fausto,

capisco perfettamente le vostre apprensioni: trovarsi di fronte a una figlia che vive una storia sentimentale che sembra squilibrata, con un partner che sembra mancare di rispetto tanto a lei quanto alla vostra famiglia, può generare un senso di impotenza e timore. Fa soffrire vedere che forse lei non si accorge di cose che a voi appaiono lampanti, o che si lascia trasportare da un sentimento che potrebbe farle più male che bene.

Dal vostro racconto, si percepisce forte l'importanza che date alla sua felicità, e quanto vogliate proteggerla senza, però, soffocare la sua autonomia. È un equilibrio complesso, ma cruciale: se lei si sente solo giudicata o ostacolata, potrebbe chiudersi a riccio, rendendo più facile per lui allontanarla da voi.

La strategia migliore per supportarla, in questo momento, è rimanere un rifugio sicuro e amorevole, al di là della rabbia o della frustrazione. Fate in modo che senta che siete sempre disponibili ad accoglierla, che può contare su di voi senza doversi sentire obbligata a prendere le parti di qualcuno. Anche piccoli gesti di affetto, tipo ascoltarla senza interromperla, evitare critiche dirette verso di lui, ma piuttosto manifestare la vostra preoccupazione per il suo benessere ,possono fare la differenza.

Con il tempo, se effettivamente ci sono comportamenti di controllo o manipolazione, sarà proprio quel rapporto di fiducia a consentirle di chiedere aiuto e di valutare la situazione con maggiore chiarezza.

Se però vi accorgete che la situazione sta peggiorando,ad esempio lui diventa più possessivo, la taglia fuori dai suoi affetti o lei appare confusa, avvilita o in ansia,potrebbe essere utile consultare uno psicologo specializzato in relazioni e dinamiche familiari, per valutare insieme come tutelarla e come mantenere aperto il dialogo senza compromettere il vostro rapporto.

Saluti

Dott. Fabiano Foschini

Dott. Fabiano Foschini

Milano

Il Dott. Fabiano Foschini offre supporto psicologico anche online

Salve, 

Colgo perfettamente la vostra preoccupazione ed il timore per il benessere di vostra figlia. Sicuramente la situazione è delicata, e dall'esterno non è possibile vedere tante cose. Il consiglio che posso darvi è quello di non entrare in scontro con lei, ma di porvi in ascolto e comprensione: per lei è una persona importante, se vedrà che non lo accettate darete a lui modo di allontanarla da voi, il pretesto, e a lei ragione per chiudersi e non comunicare con voi.

Cordiali saluti

Dott.ssa Valeria Manni

Dott.ssa Valeria Manni

Roma

La Dott.ssa Valeria Manni offre supporto psicologico anche online

Capisco profondamente la vostra preoccupazione — ciò che descrivete tocca corde molto sensibili per un genitore: la paura di vedere la propria figlia coinvolta in una relazione che potrebbe ferirla o limitarla emotivamente. E il modo in cui lo raccontate fa percepire un sentimento di impotenza, come se foste spettatori di qualcosa che vedete chiaramente ma che lei, accecata dall’emozione, non riesce ancora a riconoscere.
Da ciò che scrivete, emerge che vostra figlia sente un forte bisogno di essere amata, di sentirsi scelta, vista, desiderata.
Quando un partner appare così premuroso e presente fin da subito (il cosiddetto love bombing), quella parte “bambina interiore” che cerca conferme e sicurezza si sente finalmente colmata. E' come se dentro di lei si fosse attivata quella parte che tende a conformarsi al desiderio dell’altro pur di non perdere il legame, anche a costo di rinunciare a parti di sé. Per questo, anche se voi notate comportamenti preoccupanti, lei potrebbe difendere questa relazione con forza, perché separarsene significherebbe rivivere il dolore di sentirsi sola o non abbastanza amata.
L’uomo che descrivete mostra tratti normativi, mostrandosi ai vostri occhi come arrogante, svalutante, centrato su di sé, incapace di considerare l’altro su un piano paritario.
Questo tipo di persona tende inconsapevolmente a “sottomettere” l’altro attraverso una miscela di fascinazione e controllo: prima idealizza, poi restringe la libertà affettiva e relazionale dell’altro, fino a diventarne il principale punto di riferimento.
Il rischio, in situazioni come questa, è che la vostra preoccupazione (legittima) si trasformi, ai suoi occhi, in una pressione o in un giudizio. In questo caso, lei potrebbe schierarsi ancora più dalla parte del partner, pur di difendere la propria scelta e la propria autonomia.
Può essere utile in questo momento provare a stare comunque in relazione a vostra figlia, restare presenti, ma non invadenti. Il messaggio implicito può essere: “Noi ci siamo, sempre. Anche se sbagli, ti accoglieremo.” Questo mantiene attiva la fiducia e vi lascia una porta aperta se un giorno lei dovesse chiedere aiuto. Inoltre, può essere importante provare a parlare da Adulto ad Adulto, quindi evitate frasi come “Non è un bravo ragazzo” o “Ti rovinerà la vita”, che attivano in lei il Bambino ribelle.
Potete invece dire: “Ci rendiamo conto che questo ragazzo ti piace molto e rispettiamo la tua scelta. Da genitori, però, notiamo alcune cose che ci fanno temere che tu possa non essere trattata con il rispetto che meriti. Se un giorno ti sentirai in difficoltà, noi saremo qui.” L'obiettivo non è cercare di smontare la relazione, ma piuttosto provate e concentrarvi sul rafforzare la fiducia in sé di vostra figlia, aiutandola a vedere il proprio valore e la propria autonomia. Una persona che si sente forte dentro è meno manipolabile fuori. Il vostro compito, ora, è di offrire a vostra figlia un modello di relazione sana, basata su rispetto e ascolto. Anche solo sapere che esiste un modo diverso di essere amati può, nel tempo, diventare per lei una bussola per uscire da questa dinamica.

Dott.ssa Chiara Sberna

Dott.ssa Chiara Sberna

Milano

La Dott.ssa Chiara Sberna offre supporto psicologico anche online

Buongiorno Fausto,

immagino la vostra preoccupazione e la fatica che può derivare dal vedere la propria figlia coinvolta in una relazione che appare sbilanciata e potenzialmente dannosa. Quando una persona a cui vogliamo bene sembra lasciarsi trascinare da un legame che non riconosciamo come sano, è naturale sentire il bisogno di intervenire o di proteggerla.

In questi casi, però, è importante considerare che ciascuno costruisce la propria esperienza relazionale in base ai significati personali che attribuisce all’amore, alla cura e al riconoscimento. Forse, per sua figlia, questa relazione rappresenta — almeno per ora — una risposta a bisogni affettivi profondi o a un desiderio di sentirsi vista e scelta. Sarebbe importante cercare di aiutarla a comprendere quali possano essere e in caso se questa relazione li soddisfa realmente.

Può essere utile, per voi genitori, mantenere aperto il dialogo con lei, cercando di restare un punto di riferimento sicuro e non giudicante. Sentirsi accolti e non criticati rende più probabile che lei condivida con voi anche gli aspetti più fragili della relazione, qualora dovessero emergere.

A volte, la consapevolezza di cosa si sta vivendo matura gradualmente, e avere accanto persone che ascoltano con rispetto può favorire questo processo senza creare ulteriori distanze.

Rimango eventualmente a disposizione

Un cordiale saluto

Dott.ssa Alice Giulia Raspelli

Dott.ssa Alice Giulia Raspelli

Milano

La Dott.ssa Alice Giulia Raspelli offre supporto psicologico anche online

Ciao Fausto,

capisco bene la vostra preoccupazione: come genitori è difficile restare sereni quando si percepisce che la propria figlia sta vivendo una relazione potenzialmente sbilanciata o manipolatoria.

Il bisogno di proteggerla nasce dall’amore, ma spesso si scontra con la realtà del suo coinvolgimento emotivo.

In queste situazioni è importante ricordare che più si cerca di convincere o “aprire gli occhi”, più il partner può apparire ai suoi occhi come qualcuno da difendere, e la famiglia come chi “non capisce”.

Per questo, il passo più utile è mantenere il contatto: farle sentire che, qualunque cosa accada, avrà sempre uno spazio in cui tornare senza sentirsi giudicata.

Provate a restare presenti con interesse sincero per la sua esperienza, anche quando non condividete le sue scelte. Chiedere, più che affermare, può essere un modo per seminare dubbi senza conflitto: “Come ti senti quando lui reagisce così?”, “Cosa succede dentro di te in quei momenti?”.

La possibilità che lei riconosca eventuali dinamiche disfunzionali dipenderà molto dal sentirsi accolta e non criticata. A volte l’aiuto arriva proprio da relazioni familiari capaci di restare stabili, pazienti e aperte, anche quando tutto sembra andare nella direzione opposta.

Non è facile, ma l’ascolto e la presenza silenziosa sono spesso le forme di protezione più efficaci.

A volte non possiamo cambiare le scelte di chi amiamo, ma possiamo restare un punto fermo a cui tornare, quando inizierà a cercare se stessa.

A volte non serve agire subito, ma cominciare a parlarne in un luogo in cui anche voi possiate sentirvi compresi e sostenuti.