Tradimento

Amelia

Il mio compagno ha una relazione parallela da tempo ma vive ancora con me e la famiglia. Ha un rapporto freddo e distaccato e io ne soffro molto. Ho figli e cerco di mantenere la calma ma mi sento sola e confusa. Vorrei consigli su come proteggermi emotivamente in questa situazione

8 risposte degli esperti per questa domanda

Buongiorno Amelia,

mi dispiace molto per la situazione che sta vivendo. Quello che descrive è un momento estremamente complesso, che può portare con sé una profonda sofferenza, soprattutto perché coinvolge anche la sua famiglia e i suoi figli. Le relazioni affettive toccano una parte molto intima della nostra esperienza emotiva: racchiudono vissuti, progetti, aspettative. Quando attraversano una crisi, possiamo sentirci soli, confusi e disorientati. Anche se ora si sente smarrita, può essere utile iniziare a porsi alcune domande:

  • Cosa desidero davvero, per me e per il mio futuro?

  • Come mi immagino tra un anno, se potessi scegliere liberamente?

  • Quali sono le situazioni che, più di altre, mi generano sofferenza?

In momenti di crisi, è importante anche ritagliarsi degli spazi individuali, anche piccoli o simbolici, dove potersi ascoltare, riflettere e ricaricare. Parallelamente, può essere utile coltivare la sua rete sociale – amici, colleghi, persone di fiducia – che possano offrirle una vicinanza autentica. Vista la complessità della situazione che sta vivendo, è probabile che vi siano molti aspetti e significati  che meriterebbero di essere messi a tema, ciò può aiutarla a dare un senso a ciò che sta attraversando e ad affrontare il momento di  sofferenza che riporta. In questo senso, un percorso psicologico potrebbe rappresentare un valido supporto, offrendole l’opportunità di lavorare su alcuni aspetti delle sue esperienze attuali.

Un caro saluto, 

Dott.ssa Chiara Briasco

Dott.ssa Chiara Briasco

Dott.ssa Chiara Briasco

Genova

La Dott.ssa Chiara Briasco offre supporto psicologico anche online

Buongiorno  Signora, mi spiace per la sofferenza che questa situazione  comporta.

Le consiglierei, se il suo compagno  non è  interessato a mettere mano alla vostra relazione intraprendendo un lavoro di coppia, di rivolgersi ad un professionista per una consulenza per se stessa riguardo  a quello che sta vivendo ed eventualmente  intraprendere un percorso personale.  Una protezione  emotiva come lei chiede ha bisogno di un supporto  esterno che l'aiuti per non fronteggiare da sola il suo dolore e a dipanare  le sue emozioni ,sentimenti e  vissuti  In ogni modo se crede sono  disponibile a Genova per un colloquio conoscitivo. 

Cordiali saluti 

Dott.ssa Anna Botto

Dott.ssa Anna Botto

Dott.ssa Anna Botto

Genova

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Gentile Amelia, la situazione che sta vivendo è complessa e ricca di tensioni emotive. Non a caso usa il termine "proteggermi". Non è possibile dare dei consigli immediati su come gestire la situazione perché va affrontata in un contesto idoneo e protetto, per l'appunto. Mi sento però di dirle che quello di cui avrebbe bisogno è di costruire, insieme a un terapeuta, uno spazio in cui dare ascolto e valore ai suoi vissuti, alle emozioni che sente, anche a quelle più contraddittorie o difficili da nominare. Proteggersi emotivamente, in questo momento, può voler dire iniziare a riconoscere i propri bisogni, mettere dei confini interni e cercare di non farsi risucchiare da dinamiche che svuotano emotivamente. Ma non è qualcosa che si fa da un giorno all’altro: è un processo, che può partire proprio da qui, dal farla sentire ascoltata e compresa.

Se vuole iniziare un percorso, mi contatti senza impegno. Ricevo nel mio studio a Genova e online .

Un caro saluto,

dott.ssa Cristel Rubulotta 

Dott.ssa Cristel Rubulotta

Dott.ssa Cristel Rubulotta

Genova

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Buongiorno, posso comprendere la situazione di sofferenza che sta vivendo e la difficoltà di scegliere la cosa giusta da fare. Sicuramente come dice lei mantenere la calma sarà sempre più difficile e quindi il mio consiglio è quello di parlarne al suo compagno ed affrontare la situazione. Da sola mi rendo conto che può essere difficile,e quindi non esiti a contattarmi per eventualmente affrontare insieme questa situazione.

Dott.ssa Talassano 

Dott.ssa Luisa Talassano

Dott.ssa Luisa Talassano

Genova

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Gentile Amelia,

le sue parole fanno emergere una sofferenza silenziosa, quella che si vive quando tutto continua a scorrere in superficie (la casa, i figli, la quotidianità) ma dentro si è fermi in un luogo sospeso, dove si fatica a capire cosa è vero e cosa invece è solo apparenza.

Quando una relazione resta in piedi accanto a una vita parallela, può insinuarsi dentro di noi un senso sottile di disorientamento: non tanto per ciò che l’altro fa, ma per come noi ci sentiamo nel non sapere più dove metterci, né come esistere in quel legame senza perderci.

Le domando: suo marito è consapevole che lei è a conoscenza di questa relazione? Se sì, come avete maturato la decisione di continuare a vivere insieme? Quali elementi vi hanno portati a questa scelta? E' stata condivisa? In questo sforzo di “tenere insieme”, cosa sta tenendo in piedi davvero? E a che prezzo, per lei? Quanto spazio c’è ancora, in questa relazione, per la sua voce autentica? E se non potesse più far finta, cosa verrebbe fuori davvero?

A volte ci si protegge cercando di restare calmi. Spesso, quando ci troviamo in relazioni in cui il legame affettivo è diventato freddo, possiamo iniziare a dubitare della nostra percezione, a mettere da parte i nostri bisogni per evitare altri conflitti. Ma altre volte la vera protezione nasce dal concedersi di guardare con lucidità ciò che fa male, e domandarsi: “Sto resistendo... ma per chi sto smettendo di sentirmi viva?”

La invito a riflettere su una domanda che, con delicatezza, può aprire uno spazio interiore: in questo momento della sua vita, cosa significherebbe per lei proteggersi davvero? Non solo sopravvivere alla situazione, ma riconoscersi come persona viva, che sente, che merita rispetto.

Ci sono momenti in cui non servono soluzioni immediate, ma uno spazio sicuro dove rimettere ordine nei pensieri e riconoscere ciò che ancora può essere scelto, anche quando sembra che tutto ci stia scegliendo al posto nostro.

Spero che queste riflessioni possano esserle utili, un caro saluto

E.S.

Dott.ssa Elisa Scuderi

Dott.ssa Elisa Scuderi

Genova

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Ciao Amelia,
grazie per aver condiviso qualcosa di così difficile e delicato. Quello che stai vivendo è molto doloroso: convivere con una persona che ti è distante, che ti ha tradita e che non sembra più coinvolta nella relazione può logorare in profondità, soprattutto quando ci sono dei figli e si cerca di mantenere un equilibrio per loro.

Sentirsi sola, confusa, svuotata… è comprensibile. Non c’è nulla di sbagliato in te. Stai cercando di tenere insieme la tua famiglia, ma non puoi farlo da sola, e non a costo della tua salute emotiva.

1. Metti dei confini interiori. Anche se lui vive ancora con voi, puoi iniziare a distinguere ciò che ti riguarda da ciò che non ti appartiene più:

  • Non sei tu la causa del suo distacco.

  • Non puoi obbligarlo a cambiare, ma puoi decidere cosa sei disposta ad accettare.

  • Proteggerti non vuol dire essere fredda, ma non permettere più a quel comportamento di ferirti ogni giorno.

  • 2. Prenditi uno spazio tuo. Anche dentro la stessa casa, cerca di avere:

  • Momenti solo per te (una camminata, un diario, ascoltare musica, parlare con un’amica).

  • Un luogo mentale sicuro, dove puoi respirare e ricaricarti.

  • 3. Parlane con qualcuno È importantissimo che tu non resti sola:

  • Un’amica fidata, un familiare empatico, o meglio ancora uno psicologo o un centro di ascolto per donne e famiglie.

  • Condividere la tua storia con qualcuno che ti ascolta senza giudicare alleggerisce il carico emotivo.

  • 4. Pensa anche a un piano per te Non devi decidere tutto subito, ma inizia a chiederti cosa desideri per il tuo futuro:

  • Vuoi continuare a convivere con lui? A quali condizioni?

  • Ti immagini un futuro diverso, più sereno, anche se fa paura pensarlo?

  • Ci sono delle risorse legali o sociali a cui potresti rivolgerti se un giorno decidessi di cambiare?

  • 5. Proteggi i tuoi figli, ma anche te- Spesso le madri resistono per il bene dei figli, ma il loro vero benessere passa anche attraverso il tuo. Se ti vedono triste, svuotata, spenta, ne risentono. Se ti vedono anche solo un po’ più forte, più serena, più presente con loro, crescono in un clima più sano, anche se la situazione è difficile.

Cara Amelia, sei già forte. Ma non devi essere forte da sola. Hai diritto a sentirti amata, rispettata, sostenuta. Inizia da te: ascolta il tuo dolore, ma anche il tuo bisogno di pace

Dott.ssa Antonella Bellanzon

Dott.ssa Antonella Bellanzon

Dott.ssa Antonella Bellanzon

Massa-Carrara

La Dott.ssa Antonella Bellanzon offre supporto psicologico anche online

Buongiorno,

quello che stai vivendo è profondamente doloroso e comprensibilmente destabilizzante. Cercare di tenere insieme tutto — la famiglia, la calma, i figli — mentre ti senti sola e confusa è una fatica enorme, e non dovresti affrontarla da sola.

Proteggersi emotivamente in queste situazioni è possibile, ma richiede prima di tutto uno spazio sicuro in cui poter riconoscere e accogliere i tuoi bisogni, le tue emozioni, i tuoi limiti.

Resto a disposizione, anche online
Dott.ssa Elisabetta Petrini

Dott.ssa Elisabetta Petrini

Dott.ssa Elisabetta Petrini

Macerata

La Dott.ssa Elisabetta Petrini offre supporto psicologico anche online

Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè capisco quanto questa situazione possa impattare sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale innanzitutto che lei faccia chiarezza circa ciò che sente e ciò che prova verso questa persona, ritagliandosi uno spazio d'ascolto per elaborare pensieri e vissuti emotivi legati alla situazione descritta pertanto la invito a richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

Dott. Francesco Damiano Logiudice

Dott. Francesco Damiano Logiudice

Roma

Il Dott. Francesco Damiano Logiudice offre supporto psicologico anche online